Cap 31

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Il cellulare di Charles continuava a  suonare a più riprese, ma lui continuò a ignorarlo, continuò a baciare Sofia e la costrinse a stendersi nel letto.
-"Charles NO! Lasciami!"
Le strappò i vestiti, ignorando i graffi che la ragazza gli faceva, poi si alzò, stufo dei movimenti di ribellione di Sofia le mollò un ceffone , così forte  da romperle il labbro , poi andò verso il telefono con l'intenzione di  di spegnerlo. Trovò diverse chiamate da parte dei suoi fratelli, una di suo padre e alcune dei suoi uomini.
Accigliato provò a chiamarli, di solito si sentivano solo nelle emergenze, nessuno di loro rispose, chiamò il padre, nulla. Poi Il suo telefono squillò ed era uno dei suoi  uomini, che badavano al sua base in India.
?-"signore tutto è saltato, qui non c'è più nulla!"
C-"che significa che non c'è più nulla?"
?-"saltato tu.."
La linea cadde, Charles si allarmò, cercò di contattare gli altri suoi scagnozzi, ma anche quelli che aveva in Inghilterra parevano tutti spariti. Persino sua madre non rispondeva al telefono.
Sofia si era alzata dal letto e si era ricomposta alla meglio, si sedette su un angolo della camera, era così agitata, che sentiva male al ventre. Silenziose lacrime le rigavano il viso, il labbro le pulsava.
Ad un certo punto tra gli imprechi di Charles, si sentì un trambusto, il personale di servizio che urlava.
Konstantin salì le scale due a due, i due dottori faticavano a stargli appresso  come i fratelli.
La porta della camera di Sofia venne sfondata con un colpo solo.
Charles nudo com'era si trovò al cospetto di Konstantin.
Le narici dell'imperator si allargarono, guardò tutta la camera, in cerca di Sofia, fino a trovarla rannicchiata a terra.
-"Sofia?"
La ragazza alzò lo sguardo, gli occhi le si dilatarono, si alzò in piedi barcollando sulle gambe, scoppiò a piangere e tremante  cercò di raggiungerlo.
-"sei vivo! Sei vivo oddio! Oddio sono morta anch'io?"
-"oh malen'kiy mia no! Non sei morta ed io sono vivo e vegeto!"
L'uomo in pochi passi la prese tra le braccia e la raggiunse, la tenne stretta a se, poi le guardò il viso, la sua piccola moglie, era pallida provata e aveva il labbro rotto.
-"oh Kon, ho paura per il bambino, mi fa tanto male la pancia!"
-"Vlad!" urlò l'imperator
-"Si Kon!"
-"portala fuori di qui, la devono visitarla subito."
Poi guardo la moglie.-"malen'kiy, io arrivo subito, ma sappi che tutti ma proprio tutti quelli che ti hanno fatto del male, la pagheranno cara."
-"le bambine?"
-"sono in macchina con i miei uomini, ti stanno aspettando!"
Sofia annuì, ma non riusciva a staccarsi da lui.
-"non sei un sogno vero? Ti ho sognato tutte le notti, ma poi mi svegliavo e non c'eri!"
-"sono vero! Sono qui e non sono un sogno!"
Stando attento a non far male la baciò.
-" ora vai!"
Vlad l'accompagnò fuori, dove i due dottori l'aspettavano.
Per aiutare la cognata che Dio solo sa, cosa aveva passato, il cognato la sollevò tra'e braccia.
-"dove andate meglio a visitarla?"chiese ai due medici.
Davies indicò la stanza dove aveva vistato le bambine.
Vlad la portò lì.
Ivan teneva sotto tiro il verme nudo.
Konstantin si scrocchiò  le dita e il collo, la furia s'impadronì di lui.
-"tu feccia umana, che hai osato toccare la mia donna , te la farò pagare cara"
Il primo colpo lo mando dritto a terra, così veloce  e potente che Charles non era riuscito neanche a vederlo. Non riuscì a vederlo nessuno, Konstantin gli fracassò la mascella, gli ruppe un braccio e gli portò fuori i tendini nell'altro.
-"aaaah! Ah! Basta!"
Konstantin non ancora del tutto soddisfatto, gli sferrò un potente calcio nella zona intima. Charles svenne.
-"mettigli su qualcosa a sta feccia, ma solo perché non abbia problemi in aereo porto!"
Prima di uscire dalla stanza, Konstantin notò la storia sul tavolo, la prese e la portò con sé.
Raggiunse la moglie. Gli sembrava così piccola sdraita sul letto, così innocente, incinta del suo bambino.
Le si avvicinò e si inginocchiò accanto a lei.
-"sei vivo!" ripetè Sofia quando lo vide, -"È stato un inferno, all'inizio non ho creduto che tu potevi essere morto nell'incendio, ma ho sentito Charles parlare con sua madre, avevano detto che girava notizia che eri morto, bruciato...Kon... la tata è sua madre..."
La ragazza  scoppiò a piangere più forte.
-"shhh malen'kiy, sono qui, non andrò più via, stareremo sempre insieme."
I dottori guardarono la scena, avevano somministrato a Sofia un antispastico, aveva subito troppo stress ed emozioni, era un miracolo che non avesse perso il bambino.
Konstantin consegnò il disegno a Tchaikovsky, che lo guardò accigliato.
Sollevò tra le braccia sua moglie. Pesava poco più di una piuma, e dentro di lei stava crescendo una vita. Scesero le scale e la portò in macchina, la sedette dolcemente vicino alle bambine, che felici abbracciano la loro mamma.
-" finalmente mamma!" Sofia le abbracciò e chiuse gli occhi. Tutti gli avvenimenti della giornata l'avevano spossata così tanto, che si addormentò.
-"papà?"chiese Dasha preoccupata, quando si sentì addosso incombere il peso della madre.
-"è normale, è il bambino che gli dice che deve riposare!" Konstantin sistemò la moglie in modo che fosse comoda.
Prese la storia dalle mani di Tchaikovsky e la diede a Dasha.
Chiuse lo sportello e si girò a salutare e ringraziare il dottor Davies. Dopo di che partirono e raggiunsero l'aeroporto dove incontrarono il cugino Dimitri con i prigionieri.
Sofia continuò a dormire anche quando Konstantin la prese tra le braccia e la posò in mezzo al letto che si trovava dentro l'aereo privato.
Dasha ed Elizaveta guardarono la mamma tristemente.
-"è stato brutto papà questo periodo, speravamo ogni giorno che tu venissi a salvarci!"le disse Elizaveta.
Konstantin la prese in braccio, insieme alla sorella. La strinse a se, respirando il loro profumo.
-"avrei tanto voluto che nessuno di voi vivesse questo inferno. La pagheranno i cattivi che vi hanno fatto soffrire. Ora non dovete più preoccuparvi.
Stendetevi vicino alla mamma e dormite che ne avete bisogno anche voi.
Le bimbe annuirono e si coricarono vicino a Sofia.
In poco tempo si addormentarono e l'aereo decollò.
Konstantin si sedette sui sedili vicino ai suoi fratelli, dal posto in cui stava riusciva a vedere il letto.
-"non vedo l'ora di arrivare a casa, ho bisogno di avere tutti sotto il mio tetto. Devo anche commissionare qualcuno affinché costruisca una nuova a casa, stavolta a prova di bomba!"
-"Villa Petrov era antica!"disse Vladimir.
-"si e ci ha permesso di salvarci grazie a cunicoli sotterranei, mi chiedo però ancora come facesse Veruska a sapere di alcuni passaggi segreti, non li sapeva neanche Sofia!"disse Konstantin.

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