Cap 23

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Un mese dopo il giorno che Sofia scoprì di essere incinta, il bagno vide le stesse identiche scene che si susseguivano ogni mattina.
-"povera la mia malen'kiy!" il marito le accarezzava affettuosamente la schiena, mentre la moglie inginocchiata rimetteva.
-"povera un corno! Odio tutto questo, quando mi passerà?
-"quando entrerai nel terzo mese!"
-"sono al 9 settimana... non dovrei esserci?"
-"si... bhe dovresti esserci quasi, chiederemo a Tchaikovsky" disse il marito.
Fortunatamente stava male solo al mattino, poi nel pomeriggio stava meglio e mangiava molto.
Le piccole Petrov, come tutto il resto della famiglia, avevano accolto la notizia con entusiasmo, le bambine non smettevano mai di accarezzarle il piccolo pancino, appena appena accennato.
Ogni giorno parlavano al bambino.

Alla fine del mese di marzo, quando finalmente le nausee lasciarono in pace Sofia, Konstantin decise, visto anche le belle giornate primaverili di portare la moglie fuori.
Prima di farla uscire aveva mandato la gente della bratva  a controllare che fosse tutto ok, la voleva portare a vedere i giardini d'estate, e poi al centro  commerciale.
Quando diede la notizia alla sua mogliettina, per poco non sentì i timpani scoppiargli da quanto aveva urlato di gioia.
Se pensava di passare un pomeriggio solitario con lei si sbagliò di grosso,la moglie fece preparare le bambine, perché anche loro potessero uscire.
Konstantin sorrise e scosse la testa, ma dato che  voleva le bambine, allora sarebbe venuta anche la tata.
Sofia emise il broncio, ma poi accettò, tanto se le sarebbe tenute vicine, la signorina Pavlov avrebbe fatto da terzo incomodo.
Uscirono tutti e cinque.

-"oh mio Dio che meraviglia! Non ho mai visto un posto più bello di questo

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-"oh mio Dio che meraviglia! Non ho mai visto un posto più bello di questo. Hyde Park in confronto non è nulla."disse Sofia guardando  i vari fiori che crescevano di qua e di là.
Il panorama poi era mozzafiato, il parco era costeggiato sui due lati paralleli più lunghi dal fiume Fontanka e dal Canale del Cigno, e sugli altri due lati scorreva  il fiume Neva e un altro canale artificiale.
C'erano fontane, busti in marmo, sculture dorate, un labirinto, una splendida grotta artificiale, boschetti, siepi, voliere e diversi edifici antichi.
Mentre camminavano, Sofia prese a braccetto il marito, premendogli il seno sul suo braccio, l'uomo abbassò lo sguardo e gli fissò la pienezza che sporgeva dalla camicetta che aveva indossato.
Sollevò lo sguardo e sorrise al marito.
-"kon, ho voglia di un cheese burger, ce n'è uno qui a Pietroburgo?"
-"ma certo malen'kiy, andiamo ti porto al centro commerciale dove c'è un fast food che fa quelle robe lì."
La moglie gli sorrise e con felicità, e insieme alle bambine, camminando per mano tornarono in macchina.
L'autista li portò al Nevsky Centre. Qui Sofia poté mangiare un gustoso hamburger e un milk shake.
Konstantin si scusò un momento con loro, in quanto il telefono che aveva portato con sé , aveva iniziato a squillare.
La piccola Dasha era attratta dal milkshake di Sofia, lei aveva mangiato un mactoast e bevuto una coca cola , una rarità a casa Petrov, incuriosita dalla bevanda della madre le chiese:-"posso assaggiare?"
Sofia sorrise e gli fece finire gli ultimi sorsi, la tata aprì la bocca per dire qualcosa ma si azzitti. Un piccolo sorrisetto gli comparve sul volto austero.
Quando la piccola finì iniziò ad avere mal di pancia.-"ahi ahi, che male al pancino!" Konstantin arrivò giusto in tempo.-"Dasha che succede?"
-"mi fa male la pancia papà, devo andare in bagno!"
La tata si alzò -" vieni ti accompagno in bagno, sua moglie le ha fatto finire il milkshake!"
Konstantin guardò la moglie che ricambiò lo sguardo, -"non poteva?"
-"no! è intollerante, non lo sapevi?"
-"no! Nessuno me lo ha mai detto, se lo sapevo credi che glielo avrei dato?"
Il marito che era già nervoso di suo, a causa della telefonata stava per risponderle quando il telefono gli squillò nuovamente.
-"scusa un attimo, state ferme qui, non muovetevi!"
Elizaveta e Sofia annuirono.
Rimasero sedute in attesa,quando improvvisamente Sofia udì pronunciare il suo nome da una voce familiare.
Si girò di scatto e vide Charles Shan, il suo amico del college, che correva verso di lei, reggendo in mano un grosso bicchiere  colmo di vodka.

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