Vladimir e Melany persero il sorriso sulle labbra,
-"scusa fratello, ho messo Vera a seguire le bimbe, ma c'è stata un'emergenza in cucina e quando si sono svegliate le ha portate giù per fare colazione!"
-" ma perché è vietato fare colazione in sala da pranzo con noi?"chiese infastidita Sofia .
-" le bambine mangiano in camera di solito, dovrebbe esserci una tata ad occuparsi di loro, ne devo trovare un'altra."
-" che cosa brutta mangiare da soli in camera!"
-"Sono piccole, non possono mangiare tardi come noi ! Fino all'età adulta tutti i bambini mangiano ad orari diversi!"le disse Konstantin, -" forza andiamo a fare colazione, ho molta fame!"
-" io ho gia mangiato, sono apposto!"si affrettò a dire Sofia.
Vladimir la fulminò con lo sguardo,-"la prossima volta, aspetta noi per mangiare, non mi va che mangi da sola, inoltre preferirei avere sotto controllo la tua alimentazione!"
-" mamma che pesantezza, non c'era nessuno e avevo fame, e non ho mangiato da sola, c'erano le bambine con me!"
Con ciò se ne andò, ma Konstantin che era stato zitto ad ascoltare lo scambio di battute la fermò.
-" Sofia, sei in casa mia, non tollero questo comportamento, chiedi scusa a mio fratello, dopo di che siederai a tavolo con noi e mangerai sotto i nostri occhi qualcosa! chiaro?"
Sofia sospirò, non le piaceva che tutti la stavano guardando male, si scusò con il cognato e cercò di sgusciare via dalla presa di Konstantin.
-"Konstantin quando sei arrivato?" disse Ivan che scendeva le scale accompagnato da Emily.
-" sono arrivato stamattina!"rispose Konstantin guardando suo fratello e la donna con cui stava.
-"tu devi essere Emily!"
-" si esatto"disse la ragazza, con un sorriso timido.
-" forza, andiamo a mangiare", Konstantin trascinò Sofia in sala da pranzo e la fece accomodare alla sua destra, lui si sedette a capotavola. Vladimir si sedette alla sua sinistra, di fianco a lui Melany, Ivan ed Emily.
-"Sofia hai assaggiato queste deliziose frittelle?le Syrniki si possono accompagnare con frutta e formaggio, cosa preferisci?" Konstantin ne prese una e la ricopri con i mirtilli.
-"niente, ho già mangiato il porridge!"
-" quello che hai buttato via nel giardino?"
Sofia arrossì, spalancò gli occhi e lo guardò,-" come lo sai?"
-" a me non sfugge mai niente. Forza assaggia la frittella ti piacerà più del porridge!"
-"prima non c'erano queste frittelle!" sospirò e l' assaggiò, la trovò veramente squisita, ma per nulla al mondo gli avrebbe dato soddisfazione, per cui non disse nulla.Passarono i giorni, Sofia era stufa di stare in quella villa, giocava spesso con le bambine, le uniche che l' aiutavano a passare il tempo.
Quel pomeriggio erano in biblioteca, a leggere e rilassarsi.
-" mio Dio, non vedo l'ora di ritornare a Bristol." disse Sofia.
-" io non torno a Bristol!"disse Emily.
-"Cosa ma perché ?? Ma che dici? E l'università?Non puoi dirmi che vivere reclusa qui dentro è meraviglioso!"
Le sorelle Foster guardarono Sofia, era venuto il momento di spiegare alla loro sorellina che a Bristol non ci sarebbero più tornate.
-"vedi Sofy, io ....facevo fatica a mantenerci tutte e due, lavoro e studio era impossibile da conciliare, ho mollato l'università l'anno scorso, lo so... non te l'ho detto, era diventato difficile fare tutto.
Melany ci mandava i soldi, per aiutarci, ma stava diventando tutto troppo faticoso per me, sopratutto dopo che ho perso anche l'ultimo lavoro, perché avevano ridotto il personale. Konstantin, si è preso carico dei nostri problemi, pagandoci lui le bollette e il tuo ultimo anno di college, senza di lui saremmo morte di fame negli ultimi sei mesi. Abbiamo aspettato che tu finissi la scuola, per permetterti di finire il ciclo di studi, quando Melany ci ha invitate al matrimonio, non ci ha invitate solo per quello... ma anche per venire a vivere qui...Per cui eccoci qua!" disse Emily cercando di spiegare al meglio che poteva la situazione.
-" oh che bello!" Melany battè le mani, Emily era riuscita a spiegare al meglio la situazione.-"Rimarrete qui con me, che bello, formeremo una grande famiglia! Come sono felice, qui l'unica cosa che poteva rendere completa la mia felicità era avere voi qui!" Melany si voltò sorridente e guardò Sofia e corse ad abbracciarla.
Sofia era scioccata.-" io non capisco, i giovani Petrov vi mandano in tilt il cervello?
Io non voglio stare qui, se avete deciso così, rispetterò la vostra scelta, ci sentiremo per skype una volta al mese, mi verrete a trovare quando i vostri uomini vi lasceranno, io sicuro non ritornerò mai più a San PietroBurgo!" disse Sofia indietreggiando, si voltò a guardare fuori dalla finestra, scuotendo la testa.
-" ma Sofia ! Non puoi stare da sola lì a Bristol, come ti manterrai?" disse Melany.
-" troverò sicuramente un lavoro , ma per la miseria io qui non ci voglio stare!"
-"Sofia , non essere sciocca, non riuscirei a stare in pace a saperti li da sola! Lo so che adesso ti sembra così strano, ma presto ti abituerai, poi siamo tutte insieme di nuovo!"
- "ho detto di no! Qui non ci voglio stare, ormai è una settimana che sto qui, non siamo ancora uscite da questo dannato posto, i fratelli Petrov mi rompono se non mangio le schifezze russe, vogliono che mi comporti bene, si comportano come se fossi loro sorella, figlia o fidanzata, io cavolo che volete, a me da un immenso fastidio! Come potete pensare che io possa stare qui di più di quello che dovrei stare? Io torno a casa, a Bristol, con o senza di voi li è casa mia non questo posto!"
Melany scoppiò a piangere e uscì dalla stanza.
Sofia sospirò e tornò a guardare fuori dalla finestra.
-" Sof, io credo che casa sia dove siamo tutte insieme, a Bristol saresti sola, in una casa vuota, noi saremo qui a costruire una famiglia, che a quanto pare, a te non sembra più molto importare!" detto questo anche Emily lasciò la stanza.
Rimasta sola Sofia ripensò con nostalgia a quando stavano tutte insieme nel loro piccolo ma confortevole appartamento, in affitto, dove ognuna di loro contribuiva nelle spese,lei aiutava in casa facendola sempre trovare pulita e in ordine. Stavano bene, poi era arrivato Vladmir e aveva perso tutto l'equilibrio.
-"Sofia!"
La ragazza si voltò dalla finestra, si trovò a fissare gli occhi arrabbiati di Konstantin. Aveva notato che quando si alterava, cambiavano tonalità, divenendo più scuri.
-"chiederai scusa alle tue sorelle per averle fatte piangere e rese tristi, sopratutto Melany, che è in condizioni delicate,sono stato chiaro?"
Sofia incrociò le braccia, al petto.
-" perché devo chiedere scusa? Ho detto la verità, me ne andrò da qui dopo il matrimonio, com'era previsto, non è colpa mia se loro hanno deciso di stare qui!"
-"Stai attenta ragazzina non sai contro chi ti sei messa!"
-" non m'interessa, non vedo l'ora di andarmene da questo posto schifoso"
-" posto schifoso? Eh va bene ragazzina, avrai ciò che ti meriti!"
Konstantin l'afferrò e si sedette nel letto, trascinandola sulle sue ginocchia, le abbassò i pantaloni e le diede una serie di sculaccioni.
La ragazza scoppiò a piangere dal dolore e dalla rabbia.
-"ahi, lasciami stronzo bastardo!ahi!ma chi ti credi di essere?"
L'uomo continuò aumentando la potenza.
-" basta ti prego, basta!per favore!"
-" devi chiedere scusa, a me e alle tue sorelle!"
-" scusa, scusa, basta ti prego!"
L'uomo smise e la sollevò in piedi. Le sistemò i pantaloni.
-"devi imparare a dosare le parole che dici.
Sotto certi versi, sei ancora una bambina, devi crescere. Ora andiamo dalle tue sorelle e ti scuserai.
Per quanto riguarda che questo posto ti fa schifo, se vuoi ti faccio fare un giro giù nelle segrete, questa villa anche se sembra moderna, in realtà è antica, è stata costruita nel XIX secolo, ti lascio lì un paio di giorni e vediamo se poi ti fa ancora schifo stare qui!"
Sofia continuò a singhiozzare, si sentiva umiliata, odiava tutti in quel momento.
-" sono stato chiaro Sofia ?"
-"si"disse tristemente la ragazza.
Konstantin la trascinò fuori dalla stanza e la portò in soggiorno dove c'erano le sue sorelle con i loro uomini. Sofia strinse i pugni e disse -"scusa"senza guardare nessuno in particolare.
Dopo di che lasciò il salotto e corse via richiudendosi in camera dove diede sfogo alla rabbia e versò tutte le lacrime che sentiva di dover versare. Esausta si addormentò.
-"Sofia ..Sofia sveglia è ora di cena".
La ragazza si svegliò, guardò sua sorella Melany che le accarezzò i capelli e le fece un sorriso d'incoraggiamento.
-"forza andiamo a mangiare, questa sera non c'è niente con il pesce, stai tranquilla, vieni sorellina."
-" non ho fame Melany, voglio stare qui, mi sento così triste, io non voglio stare qui, mi dispiace farti soffrire, ma io non ci trovo nulla di bello, ne sto bene come ci state voi. Mi sento che devo sopravvivere fino alla partenza."
-"mi dispiace tanto, Sofia ... ma vedrai che ti abituerai..ho visto che ti trovi bene con le figlie di Konstantin, anche loro stanno bene con te.." Melany non le disse, che non sarebbe mai più tornata a casa. Che l'appartamento in cui vivevano in quei giorni era stato svuotato, dagli uomini dei Petrov , non le disse, che presto sarebbero arrivati tutti i suoi effetti personali, non glielo disse. Si limitò ad abbracciarla e sperò che prima o poi sua sorella l'avrebbe perdonata.Passarono i giorni, Sofia non toccò più l'argomento Bristol, perché ogni volta una delle sorelle partiva a piangere, di conseguenza veniva rimproverata.
Passava i giorni a giocare con le piccole Petrov, le preferiva di gran lunga alla compagnia delle sorelle, con Melany ed Emily non riusciva più a parlare come prima, in qualche maniera si sentiva tradita da loro.
Spesso si librava nell'aria andando sull'altalena, faceva picnic sull'erba con le bambine, molte volte rientravano tutte in casa sporche di terra ed erba, per aver corso ed essersi arrotolate, sul terreno.Konstantin si assentava spesso, stando via delle settimane, ogni volta che partiva, Dasha piangeva, disperata, non riusciva ancora a dirgli a parole ciò che provava, solo Sofia e Elizaveta sapevano perché era triste , la piccola aveva paura, di perdere il padre come la madre.
Anche quel giorno Konstantin dovette, salutare le sue bambine,sarebbe partito per un altra settimana di lavoro.
-"stai tranquilla Dasha,tuo padre tornerà a casa come sempre, non ti devi preoccupare, forza andiamo a fare una passeggiata, non siamo mai arrivate dove c'è il bosco, si può andare lì?"disse Sofia, guardando le bambine e Vera.
-"certo signorina, si può girare tutto il giardino, non è proibito il bosco, solo raccomandato di non inoltrarsi tra gli alberi perché è talmente esteso che ci si può perdere!"
-"oh capisco, arriveremo solo fino all'inizio e poi torneremo indietro! Forza bimbe andiamo in cucina a riempire il cesto, sarà una bella camminata, e ci serve energia, faremo un bel pic nic una volta arrivate!"
Dasha si asciugò le lacrime -"prometti che papà torna?"
Sofia la prese in braccio -"prometto!"
Dasha sorrise, Vera come sempre rimaneva sorpresa, ogni volta la sentiva parlare, la piccola parlava solo con Sofia e la sorella.
In cucina la cuoca riempì il cesto con della frutta, e dei blinis che assomigliavano a dei pancake.
Ci mise una tavoletta di cioccolato, del pane e delle marmellate .
-"mamma mia quante cose! Grazie Tatiana!"disse Sofia alla cuoca.
-"andate! Che state facendo un bene a queste bambine, che non lo potete neanche immaginare!"
Era vero, Sofia aveva riportato l'allegria nelle bambine, tutti se ne erano accorti, infatti per ordine di Konstantin nessuno doveva sgridarle quando rientravano in casa sporche o che non mangiavano molto a tavola se al pomeriggio si abbuffavano con i cesti della cuoca.
La passeggiata fino al bosco, durò una buona mezz'ora, arrivati vicino agli alberi , stesero una coperta all'ombra, mangiarono ciò che Tatiana aveva loro preparato e poi si riposarono sulla coperta, fino ad addormentarsi. Una goccia di pioggia le svegliò.
-"oh cavolo! Dovrei essere abituata dal cambio repentino del tempo!" In men che non si dica, sistemarono tutto, quando finirono, sulla strada comparve una macchina, che si fermò. L'autista Karl uscì dall'auto con un ombrello correndo loro incontro. -"forza signorine vi riporto a casa prima che parta a piovere più forte, sta venendo su un brutto temporale, non ve n'eravate accorte?"
-"no.., scusa Karl, mi ero addormentata anch'io con loro!"
L'autista ridacchiò e le aiutò a salire, in poco tempo erano dentro casa, dove Sofia prese una bella strigliata da Vladimir. -"Sofia! Nessuno ha da ridire su dove le porti, sulle passeggiate e i giochi che fai, ma per la miseria devi stare più attenta, se sei con loro ne sei responsabile chiaro?"
Sofia annuì, e sospirò, dopo di che si chiuse in camera dove diede sfogo alle lacrime di rabbia.

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Imperator
ChickLitSofia parte con sua sorella Emily, per Pietroburgo, dove devono raggiungere Melany, la sorella maggiore che convolerà a nozze con Vladimir, uno dei fratelli Petrov. Qui conoscerà Konstantin, il capo famiglia... ⚠️attenzione ⚠️ Presenti scene di sess...