I suoi pensieri vennero interrotti da Konstantin -"Sofia ha capito di avere sbagliato e non dirà mai più che vuole tornare a Bristol! Giusto Sofia?"
La ragazza chiuse gli occhi, mandando giù il groppo che le si era formato in gola. -"si"
Melany e ed Emily urlarono di gioia -"è fantastico Sofia, vedrai staremo bene insieme qui, poi le mie nipotine ti si sono affezionate tantissimo, se tu te ne andavi gli avresti spezzato il cuore! Ci avevi pensato?"
Se non ci avevessi mai pensato? Certo che ci avevo pensato, so anche che avrei ributtato nel baratto Dasha, per questo avevo preparato un discorso alle bambine che sarebbe servito a fare capire loro, il perché avevo bisogno di andare via, glielo avrei detto alla sera, ma ormai la partenza è saltata. Però se pensano che io mi arrenda si sbagliano di grosso, è solo rimandata, io andrò via da questo posto!
Mentre pensava Konstantin interruppe i suoi pensieri -"domani pomeriggio verrà il dottor Tchaikovsky per la consueta visita mensile di Melany, ho detto di dare un occhio anche a voi due" l'uomo indicò Sofia ed Emily.
-"perché?"chiese Sofia stancamente,
-"perché voglio essere essere sicuro che stiate bene!"
La minore delle sorelle Foster si trincerò dietro il silenzio, non vedeva l'ora di finire la colazione e ritirarsi in camera sua.
-"poi un'altra cosa, da domani mattina inizierete a prendere lezioni di russo, è importate che lo impariate bene dato che abiterete qui."
Sofia s'incupì ancora di più, ma poi pensò, che forse impararlo meglio le sarebbe servito una volta fuggita da lì, aveva notato il giorno del matrimonio della sorella che i cartelli erano scritti tutti i cirillico... doveva assolutamente imparare e anche il più in fretta possibile.
Finita la colazione , si scusò e corse nella sua nuova stanza, dove finalmente potè sfogare tutta la sua frustrazione. Un piccolo bussare interruppe il suo pianto, la porta venne aperta, e le due bambine bionde fecero capolino dentro.
-"la tua nuova camera è bellissima, è vicina a quella di papà! Ma perché piangi?"disse Dasha
-"io... sono solo felice di vedervi e che mi siete venute a trovare!"
-"per me sei come una mamma!"disse Dasha con fare ovvio.
-"possiamo continuare a dormire con te?"chiese Elizaveta.
Sofia annuì, era stanca si sentiva sconfitta, non sapeva che fare, aveva la testa dolorante. Sul comodino vide delle compresse analgesiche le prese. S'infilò sotto le coperte e lasciò che le piccole braccia di Dasha la circondassero.
Konstantin le trovò proprio così, addormentate in pieno mattino.Il giorno dopo colazione, Sofia cercò di sgusciare in camera ma venne bloccata da Melany.
-" basta stare chiusi in camera sorellina, andiamo in salotto, se vuoi passiamo per la biblioteca a cercare un libro" sperando in una reazione, la trascinò dentro la stanza piena di libri.
Sofia sollevò le spalle, andarono nella libreria, la ragazza sfogliò con svogliatezza i vari libri, ne trovò uno strano, contenenti le simbologie russe, uno di questi raffigurava i segni che aveva sul polso Konstantin, non riuscì a capire bene cosa ci fosse scritto, il russo lo sapeva parlare abbastanza bene, ma con lo scritto aveva delle difficoltà, chissà cosa rappresentavano.
Andarono in soggiorno e Sofia si sedette lontano dalle sorelle, sedendosi vicino ad una finestra e osservò l'ambiente esterno poi iniziò a sfogliare il libro.
-"Sofia, ma ieri dove ti ha portato Konstantin quando si è arrabbiato con te?"
La ragazza ignorò la domanda di Emily, si concentrò sul libro .
-" ehi, sorellina ci senti?" riprovò Emily a richiamare l'attenzione, ma la ragazza continuò ad ignorarle, -"sei ancora arrabbiata con noi?"chiese Melany.
Ci sei arrivata sorella, per colpa vostra sono chiusa qua.
-"Sofia perfavore... non ignorarci!"continuò Melany.
-"ieri a colazione Konstantin aveva detto che non avresti più pensato a casa!"disse Emily.
Sofia si stava alterando, fuori c'era il sole, decise di andare a fare una passeggiata, si portò dietro il libro, preferiva stare sola, che stare in quella stanza con le sorelle traditrici. Così ignorandole uscì dal salotto e andò fuori.
I fratelli Petrov si erano riuniti nello studio per controllare i loro affari, la gestione della droga, la vendita delle armi, eliminare i nemici.
-"allora Konstantin che piani hai con la piccola ribelle, abbiamo qualcuno a cui possiamo darla in sposa?"
-"per il momento non ho intenzione di darla a qualcuno, è l'unica che ha riportato la vita negli occhi delle mie figlie, la terrò qua con me e le darò io la raddrizzata di cui ha bisogno, perché sono sicuro che non abbia rinunciato a Bristol!"
-"e che mi dici di Veruska, l'ultima volta ti ha fatto una sfuriata per come guardi Sofia.. "
-"Veruska deve solo stare zitta, io faccio ciò che voglio e con chi voglio! Non sono neanche convinto di volerla sposare! Non ha stabilito nessuna affinità con le bambine!"
-"ha un educazione russa, logico che si contrappone con quella di Sofia, anche Melany all'inizio non applicava certe metodologie, ma vedi che ormai si è abituata! Potresti farla stare qui per un po', vedere come si comporta, Sofia ha un influenza sulle bambine perché è qui, Veruska no, dovresti provarla vederla sotto un'altra ottica. Ad ogni modo siamo con te Konstantin qualunque scelta tu faccia!" L'uomo guardò i fratelli, si battè un pugno sul petto e i fratelli lo imitarono. Poi insieme sollevarono il bicchiere di vodka che avevano in mano e con un sorso buttarono giù la bevanda.
Qualcuno bussò alla porta.-"avanti" disse Konstantin.
Entrarono Melany ed Emily,-"niente continua ad ignorarci, mi sento così male per lei!"disse la maggiore delle sorelle Foster.
Vladimir corse ad abbracciarla, le baciò la fronte e la coccolò.
Konstantin guardò fuori dalla finestra, osservando la ragazza che si dondolava, -"lasciamola stare, diamo tempo al tempo!"

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Imperator
ChickLitSofia parte con sua sorella Emily, per Pietroburgo, dove devono raggiungere Melany, la sorella maggiore che convolerà a nozze con Vladimir, uno dei fratelli Petrov. Qui conoscerà Konstantin, il capo famiglia... ⚠️attenzione ⚠️ Presenti scene di sess...