-"Vlad, mi auguro che quando diventerai padre, tu sia equo giusto e buono, e che sopratutto mi ascolti e che le decisioni le prendiamo insieme! Io non ho mal di testa perché le bambine mi rompevano, tutt'altro, il mal di testa me lo hai fatto venire tu e anche Veruska! E adesso lasciami stare!"
Vladmir rimase di stucco per la risposta. -"no aspetta, amore...che significa che ti ho fatto venire il mal di testa?"
-"che significa? Ma cosa ti costava fargli vedere Sofia alle nostre nipotine? E poi non sono viziate, non sono neanche selvagge! Te la ricordi Dasha com'era? E Elizaveta? Le vuoi di nuovo così?"
Vladmir ci pensò -"no... assolutamente... no, ma comunque hanno bisogno di una raddrizzata!"
Melany sospirò -"non hanno bisogno di una raddrizzata, ma solo di stabilità! Hanno perso la mamma, hanno bisogno di una figura materna che gli stia dietro, che gli dia amore, serenità, che le faccia giocare, che gli racconti le storie, e per l'amore di Dio, se mi dici che Veruska è la persona adatta, io ti faccio una scenata che farà impallidire quelle che fa mia sorella chiaro?"
Vladimir vide che la moglie si stava agitando un po' troppo, il dottore si era raccomandato che non doveva stressarsi.
-"va bene piccola, ora stai tranquilla, riposati, vado a chiamare Sofia, la faccio stare un po' con le bambine ok?"
Vide subito di aver dato la risposta giusta, perché la moglie si era subito calmata e rasserenata.
-"si, vai io mi riposo un po'!" Lo baciò e lo spinse alla porta.
Vladmir si grattò la testa, andò da Sofia, ma trovò la camera vuota, andò dalle nipoti, che lo guardarono tristemente -"non guardatemi così, sono andato a cercare Sofia per farvela venire qui, ma non c'era... pensavo fosse qui!"
Le bimbe si guardarono -"no non c'è, non la vediamo da ieri, da quando ci hai proibito di vederla!"
Lo zio sospirò e le guardò,-"tranquille ora sistemo un po' di cose..a dopo!"
Vladmir scese e trovò giusto Konstantin che entrava in casa -"ehi Kon bentornato, risolto tutto?"
-"si ho fatto, per un po' la mafia turca, non ci darà fastidio!"
-"Konstantin amore mio!" Veruska gli corse incontro e lo baciò appassionatamente sulle labbra, senza essere ricambiata.
-"Veruska perfavore, odio queste smancerie lo sai!
Dove sono le bambine? Con una bella giornata come quella che c'è fuori, mi aspettavo di trovarle all'aperto!"
-"emm sono in camera! Ecco vedi ti devo parlare" disse Vladmir.
-"anch'io!"disse Veruska.
Konstantin guardò le due persone davanti e sospirando disse -"va bene, sento prima cosa ha dirmi Veruska!"
Vladmir annuì.
In ufficio Veruska si sedette, l'uomo incrociò le braccia e aspettò che la donna parlasse.
-"Konstantin è necessario anche per il bene delle tue figlie che stabiliamo una data e ci sposiamo! Stanno diventando selvagge, e ... Sofia è diseducativa!"
-"cosa stai dicendo Veruska? Da quando le mie bimbe stanno con Sofia sono rinate!"
-"saranno rinate per te! Sono anche però maleducate! Ieri mi hanno rovesciato una tazza di te bollente addosso e mi sono scottata, guarda qui! Veruska si abbassò la scollatura del maglione, per mostrare una porzione di seno arrossata.
Konstantin la guardò in modo impassibile. La donna si ricompose e proseguì -"questo è successo perché sono corse dentro come selvagge a cercare Sofia! E quando io ho sgridato le bambine, quella ragazzina mi ha dato uno schiaffo, testimoni anche le sue sorelle!!"
Konstantin si pizzicò la radice del naso.
-"va bene... per quanto riguarda il matrimonio, io non voglio più sposarti, ti lascio libera, non sono più interessato a continuare la mia vita con te, per lo schiaffo sentirò i motivi di Sofia e dopo di che se ha agito impulsivamente la punirò a dovere!"
Veruska strinse i pugni si alzò in piedi -"come sarebbe a dire che non mi vuoi più sposare? Un anno e più di fidanzamento buttati via con il vento? È per lei vero che non mi sposi più?"
-"quale che siano le mie ragioni, non ti riguardano più, esci fai i bagagli e vattene, e mandami mio fratello, non abusare della mia pazienza!"
Veruska vide lo sguardo dell imperator accendersi, fece un passo indietro ed uscì dalla stanza.
Vladimir entrò subito dopo -"che aveva Veruska che è uscita urlando, gridando epiteti contro Sofia e te?"
-"l'ho semplicemente mollata, non la ritengo più idonea come moglie, oltre al fatto che i miei informatori, mi hanno stillato un rapporto su di lei molto interessante ...ma dimmi, cosa dovevi dirmi di Sofia?"
-"la ragazza è molto impulsiva, ieri ha dato uno schiaffo a Veruska! Le ho proibito di vedere le bambine, ho pensato che per un po' è meglio che stiano lontane, secondo Veruska, stanno diventato selvagge e io... pensavo di aver agito giusto ieri...e invece ho fatto soffrire le bambine e ho fatto arrabbiare Melany!"
-"perché Sofia ha dato uno schiaffo a Veruska?"
-"ha detto che Veruska ha schiaffeggiato le bambine!"
Konstantin si alzò in piedi e battè le mani sulla tavola -"cosa ha fatto Veruska?"
Vladmir deglutì, anche se era suo fratello, sapeva che Konstantin arrabbiato era terribile, e lui l'aveva combinata grossa.
-"io... ho pensato che essendo tua fidanzata e futura madre delle bambine, avesse agito giusto, loro le avevano rovesciato il te adosso!"
-"Vladmir...daresti uno schiaffo in viso a tua figlia se fa una cosa del genere?"
Vladmir impallidì e scosse la testa. -"la sculaccerei ... ma no io... oh Konstantin mi dispiace tanto!"
-"voglio vedere le mie figlie!" Konstantin uscì dallo studio tampinato dal fratello. Sali le scale, e andò dritto nella cameretta.
-" piccole!"
-"papà sei tornato!"Elizaveta scoppiò a piangere e iniziò a spiegare al padre del libro delle storie che aveva fatto Sofia per loro e del fatto che gli mancasse molto.
-"shh va tutto bene!"
Anche Dasha pianse tra le braccia del padre, poi per la prima volta dopo tanto tempo parlò al padre.
-"io voglio mamma Sofia, ha detto che ti sposa se sei giovane e ti piacciono le persone come lei, no piace Veruska!!"
Konstantin sbarrò gli occhi, Vladmir si tappò la bocca e Vera si posò la mano sul cuore, la bambina dopo tanto tempo aveva di nuovo ripreso a parlare.
-"mamma Sofia?"ripete Konstantin
-"si, voglio mamma Sofia, brutta Veruska, fatto male guancia a me e a Elizaveta!"
-"si papà!"confermò Elizaveta, -"volevamo stare un po' con lei! Ci mancava tanto, per sbaglio io..." la bambina singhiozzò -"ho urtato zia Melany che ha rovesciato il te adosso a Veruska! Non l'ho fatto apposta papà, lo giuro, è colpa mia se lo zio Vlad si è arrabbiato!"
-"lo so bambina mia che non lo hai fatto apposta! Ora andiamo a cercare Sofia e potete tornare a giocare con lei quanto volete!"
Le bambine sorrisero e saltarono di gioia, corsero fuori dalla camera, e bussarono a quella di Sofia.
-"aspettate non c'è, è uscita..." Vladmir guardò l'ora...-" strano che non sia rincasata, -"prima che tu tornassi a casa ero andato a cercare Sofia per farla andare dalle bambine ma non c'era, i domestici mi hanno detto che era uscita per una passeggiata, ma ormai sono passate quasi due ore!"
Dasha si spaventò comincio a piangere -"papà? Dovè mamma Sofia? Non voglio che muore come la mamma! Vai a cercarla papà! Ho paura!"
Konstantin la prese in braccio -"certo che la vado a cercare, stai tranquilla ok?"
Posò a terra la bimba e tallonato da Vladmir corse al piano terreno e uscì dalla villa, venne perlustrato tutto il giardino e il bosco .
Melany si svegliò dal riposo e quando scoprì che la sorella era scomparsa si sentì male -" la mia sorellina, la mia sorellina, ho paura Vladimir!"
-" no amore mio, stai tranquilla la troveremo!"
La donna svenne tra le braccia del marito, preoccupato fece chiamare subito il dottore, nel frattempo Ivan aveva guardato le camere di sorveglianza ed era già al telefono con la bratva per cercare Sofia, che dalle inquadrature era visibile la sua scalata al muro.
-"cosa ne pensi kon?"gli chiese Vladmir.
-"sono troppo alti i muri, si sarà fatta male sicuramente, devi chiamare il tecnico affinché sistemi le telecamere esterne, al muro, sono più di tre mesi che sono fuori uso."Sofia zoppicava mentre cercava di camminare dentro l'aeroporto.
-"mio Dio che male!" il ginocchio le doleva così tanto che ogni tanto doveva fermarsi e riposare la gamba, anche il polso non le dava tregua.
Ad un certo punto, si sentì afferrare, non riuscì a gridare aiuto. -"bambina cattiva che sei scappata, ora ti riporto a casa e vedrai papà cosa ti dirà !"
Gridò l'uomo recitando la commedia del fratello, che aveva ripreso la sorellina che voleva fuggire, per non sottostare alle regole paterne. La gente intorno a loro scosse la testa, commentando che il padre, come minimo le doveva dare un bel po di cinghiate.
Sofia continuò a gridare, -"lasciami andare! Lasciami !"
-"oh senti che bell'accento inglese!"
L'uomo la trascinò verso il furgone, -"'mmmh sei una bella ragazzina!"le toccò il seno.
-" lasciami, non mi toccare!"
-" oh-oh che bel bocconcino tutto pepe, forza bambola saliamo, che Ilia con te farà un bel pò di soldi!"
Sofia scoppiò a piangere, aveva male e non riusciva ad opporsi alla forza di quell'uomo.
-"lasciami ti prego!" L'uomo la trascinò fino al portellone posteriore. Quando l'aprì Sofia vide altre ragazze che piangevano. Erano tutte incatenate. Ilia l'ammanettò e la gettò all'interno.
-"oh mio Dio in che situazione mi sono cacciata?"scoppiò a piangere più forte, unendosi alle lacrime delle altre ragazze.
Dopo un'ora di viaggio arrivarono in un posto, che sembrava una fabbrica abbandonata.
Ilia e il suo compare le fecero scendere e le portarono dentro quel posto. Vennero gettate in una stanza con dei vecchi materassi e un unico bagno in fondo alla stanza.
-"Priyatnogo otdykha, devochki, zavtra vas prodadut."disse Ilia ridendo insieme al suo amico
-"oddio, ho capito bene? Ci vuole vendere?odio ammetterlo ma voglio Konstantin" Sofia era disperata. La ragazza di fianco a lei, che conosceva l'inglese le confermò ciò che aveva capito.
-"oh mamma, è proprio vero allora, io non voglio essere venduta, non sarei mai dovuta fuggire!" Sofia era in panico, il dolore al ginocchio non l'aiutavano affatto.Konstantin aveva ricevuto delle informazioni dalla bravta, l'associazione mafiosa che lui aveva fondato e di cui era a capo da molti anni, divenendo l'uomo più spietato di tutta la Russia, tanto è vero che il suo soprannome per tutti era l' Imperator.
Imperava su tutto e non passava nulla senza il suo permesso, ma da un paio di anni, si era trovato a combattere contro Chenukh kumar, un uomo appartenente alla mafia dell'India che aveva deciso di fare la guerra contro Konstantin e i suoi fratelli, aspirava a prendere il porto dell'imperator.
Le informazioni che aveva ricevuto, parlavano di movimenti strani che si erano tenuti ai confini di San Pietroburgo, era stata individuata una ragazzina in direzione della prospettiva Nevskij, davanti all'aeroporto, dopo di che a quanto pare questa ragazzina, a detta della gente sembra sfuggita al controllo paterno, ma ciò che insospettì la bratva fu un furgone non appartenente a quella zona, in cui vi avevano caricato la ragazzina, gli uomini avevano quindi seguito il furgone che si era diretto nei pressi di Cherepovets a 30 km di distanza da San Pietroburgo.
Konstantin, si fece portare subito in quel posto.
Una volta li vide la fabbrica abbandonata. Con il favore delle tenebre, gli uomini dell'Imperator circondarono il posto, mentre Konstantin con i suoi scagnozzi principali, si diresse dentro. Spero che Sofia che tu sia qui. Colpi di arma da fuoco si librarono nell'aria, uomini nemici morirono sul colpo, Ilia e il suo compare Gustav cercarono di scappare, ma trovarono gli uomini di Konstantin ad attenderli. Vennero catturati.
L'Imperator si diresse verso alcune porte, le aprì una ad una, fino ad arrivare in una stanza dove trovò una decina di ragazze, tra cui Sofia .
Sofia che era seduta con la schiena sul muro, con un ginocchio piegato in cui aveva appoggiato la testa sopra le braccia incrociate, non si accorse dell'arrivo di Konstantin, solo quando sentì le ragazze piangere spaventate alzò lo sguardo.
Quando lo vide iniziò a piangere anche lei, -"Konstantin! Mi dispiace tanto!" disse tra le lacrime.
-"quando ti porto a casa stai sicuro che riceverai una buona dose di sculacciate signorina!"
Poi si rivolse alle altre ragazze -"ne volnuytes', lyudi, kotoryye vas zakhvatili, plokho konchat, nashi lyudi bystro zaberut nas otsyuda, nekotoryye iz vas vernutsya v svoy dom." Le ragazze lo guardarono come se fosse un salvatore, si asciugarono le lacrime, si alzarono in piedi e una ad una uscì da quella stanza. Sofia rimase seduta.
-"vuoi per caso rimanere qui?"disse Konstantin che stava aspettando che si alzasse.
-"noo! però non riesco ad alzarmi, mi sono fatta male al ginocchio e non riesco più a piegarlo e mi fa tanto male!"disse sofferente tra le lacrime.
Konstantin sospirò, si chinò su di lei e vide il pantalone rotto sulla gamba. Con una strappò lo aprì del tutto e vide il ginocchio livido, gonfio, con una grande sbucciatura e del sangue secco.
-"Yebena mat'!" bestemmio. -"ti prendo in braccio e andiamo a casa, a Villa Petrov!"
Sofia annuì, infelice, il suo piano geniale le si era ritorto contro.
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Imperator
ChickLitSofia parte con sua sorella Emily, per Pietroburgo, dove devono raggiungere Melany, la sorella maggiore che convolerà a nozze con Vladimir, uno dei fratelli Petrov. Qui conoscerà Konstantin, il capo famiglia... ⚠️attenzione ⚠️ Presenti scene di sess...