Cap 35

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Nella notte del 10 ottobre, Sofia si svegliò, il mal di schiena che aveva avvertito durante il giorno, le era aumentato.
Subito Konstantin accese la luce. -"malen'kiy tutto bene?"
-"no... mi fa male la schiena!"
-"girati dall'altro lato, ti farò un massaggio!"
Sofia si girò, l'uomo le posò le grandi mani calde alla base della schiena, con i polpastrelli le faceva pressioni circolari che l'aiutarono a rilassarsi.
-"oh si..oh così, che mani magiche che hai Kon!"
-"eh lo so, lo sai che con le mie sono capace di fare tante cose!"
Sofia ridacchiò, poi si rilassò e riuscì ad addormentarsi.
Konstantin rimase sveglio ad osservarla per un po', tenendo la mano sul ventre sporgente. Chiuse anche lui gli occhi e riprese sonno. Dopo poco venne svegliato dall'agitazione della moglie.
-"malen'kiy cosa c'è, è il bambino?"
-"Non lo so...io penso di aver avuto una contrazione...non portarmi subito in sala parto, ti prego..." Konstantin sentì la voce insicura della moglie.
Senza sforzo alcuno, la sollevò tra le braccia e la portò a sedere in braccio a lui, cullandola stretta a sé.
Rimasero seduti lì al buio per un lungo istante, la testa di lei sulle sue spalle, mentre il marito  le accarezzava la schiena avvertendone tutta la tensione al sopraggiungere della seconda contrazione.
Poi la stese nel letto e si mise dietro di lei, avvolgendole la pancia, continuò ad accarezzarla.
-"le acque Kon! Mi si sono rotte le acque e non so cosa fare!" Sofia scoppiò a piangere, l'ansia aveva preso il sopravvento.
-"Sofia, amore, va tutto bene, ci sono io, ci penso io!"
L' aiutò a sfilarsi la camicia da notte, le asciugò le gambe, le infilò una veste pulita.
-"ora andiamo in sala parto, stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene!"
Sofia annuì, sollevandola tra le braccia, Konstantin la portò nella stanza che era stata preparata appositamente per l'evento.
La sala era colorata, dotata di luci rilassanti e immagini di paesaggi sulle pareti. Era stata studiata apposta affinché la partoriente si sentisse a suo agio.
C'era un lettino ginecologico, la vasca per partorire in acqua,una corda per appendersi, una palla da parto, un divano e un mobilio che poteva dare l'impressione di essere in una camera da letto.
Sofia doveva solo scegliere cosa si sentiva di fare.
I dottori erano già li che l'aspettavano, Konstantin li aveva avvisati, quando la moglie aveva avuto le prime avvisaglie.
-"ho paura!"gemette Sofia dopo l'ennesima contrazione.
-"lo so!"disse Konstantin -"ma sei una guerriera e sono sicuro che te la caverai alla grande!"
Sudata Sofia lo guardò e annuì, traeva forza dalla sua vicinanza e dalla sua voce.
Lui la sosteneva mentre passeggiavano per la stanza, si stendeva solo per essere visitata, se no stava in piedi o seduta in una poltrona.
Col passare delle ore, all'alba , le contrazioni si fecero sempre più ravvicinate, Sofia  si strinse di più al marito, bisognosa di essere rassicurata dalla sua forza.
-"durerà ancora molto questa cosa? Mia sorella ci ha messo molto meno tempo!"
Tchaikovsky le sorrise -"ognuno ha i suoi tempi, c'è chi ci mette anche due giorni per mettere al mondo un bambino!"
-"che cosa?? La prego mi dica che non è il mio caso!"
-"no, non lo sei, è questione di ore, il tuo bambino è già sceso nel canale del parto e sei già dilatata di 6 cm, a dieci inizieranno le spinte e in poco tempo avrai tuo figlio tra le braccia."
-"a dieci....e siamo solo a sei...non so se ce la faccio a resistere ancora!"
-"certo che ce la farai amore mio!"
Sofia gli sorrise, ma poi gli serrò  una  mano tra le sue, stringendogliela forte quando un'altra contrazione la trafisse come la lama di un coltello.
- "Questa è stata la più forte, fino a ora" disse, ansimando un poco. Oh, Konstantin,sono così spaventata!"
Si sedettero sul divano,- "Non aver paura" le disse con un espressione calma e serena, così da non darle a vedere di essere a sua volta preoccupato, perché per quanto i dottori lo avessero rassicurato, quella che stava affrontando il travaglio era sua moglie, la luce dei suoi occhi, se avesse potuto toglierle il dolore, se avesse potuto prendere lui il suo tormento lo avrebbe fatto, ma non potendo, l'unica cosa che poteva fare era stargli vicino come gli aveva promesso e trasmettergli tutta la sua forza.
- "Non mi lasciare mai!"disse disperata la ragazza mentre gli stringeva le mani.
-"starò qui, con te fino alla fine, fino a che tu mi vorrai!"
- Promesso?"
-"si amore mio, promesso!"
Mentre il travaglio proseguiva, in sala da pranzo, Vladimir, Ivan, le sorelle di Sofia, le bimbe e Dimitri, facevano colazione allegramente eccitati, non vedevano l'ora di ricevere la notizia.
-"io non voglio andare a scuola oggi! Voglio stare a casa voglio conoscere il fratellino!"disse Elizaveta.
-"anch'io voglio stare a casa!"disse Dasha risoluta.
-"ma bambine, non sappiamo neanche quanto ci vuole ancora!"obiettò Melany.
-"già, vi conviene andare a scuola!"ribadì Emily.
Elizaveta fece il broncio, che fece ridacchiare Dimitri, -"vi porto a scuola io, e quando vi vengo a prendere se volete, se è nato andremo insieme a prendere un mazzo di fiori per la mamma!"
Le bambine sorrisero allo zio e annuirono.
A metà mattinata, Sofia raggiunse i dieci centimetri.
-"ci siamo Sofia!"disse il dottor Davies
-"Konstantin aiutala ad entrare in vasca!"disse Tchaikovsky.
Il marito solerte la prese tra le braccia e la mise in vasca, l'acqua calda diede subito sollievo a Sofia che sospiro di piacere, ma durò poco perché le contrazioni che erano via via sempre più vicine,si trasformarono in spinte.
-"oh mio Dio che male!"esclamò Sofia per nulla preparata a quel cambiamento.
-"forza ragazza tra un po',terrai tra le braccia tuo figlio!"le disse Davies.
-"mi hanno detto che non appena una madre ha in braccio il suo bambino, dimentica tutto il dolore che ha provato." le disse Konstantin.
-"Non ci credo" disse la giovane, cercando di sorridere, ma il sorriso le svanì subito dalle labbra, al rapido e lacerante susseguirsi delle spinte, Sofia chiuse gli occhi e strinse i denti.
-"sappi che questo è il primo e l'ultimo! Hai capito Kon?"
- "Spingi, tesoro spingi!"la esortò lui.
Quando Sofia riaprì gli occhi, non si aspettava di trovarsi il marito seminudo, inginocchiato tra le sue gambe.
Il due dottori lo avevano messo a comando, gli avevano spiegato cosa fare e ogni caso erano lì vicino a lui.
-"Spingi' disse emozionato il marito. -"Vedo la testa" senza accorgersene aveva le lacrime agli occhi da quanto forte era l'emozione che stava provando in quel momento, non aveva contribuito così alla nascita delle figlie, ma per Dio però per questo c'era.
Sofia con tutta la forza che aveva, concentrandosi sul viso eccitato del marito, spinse, stringendo le mani sulle maniglie a bordo della vasca.
-"forza Sofia, un'altra spinta e dovremo esserci!"disse il dottor Davies.
Nello sforzo supremo di spingere per un'ultima volta, la giovane inarcò la schiena rischiando quasi di buttare fuori dalla vasca suo marito, in quel preciso istante la testa del bambino scivolò nelle mani di Konstantin , pronte ad accoglierlo.
-" il nostro bambino!" annunciò Konstantin emozionato. -"forza malen'kiy, un altra spinta ancora!"
Di nuovo Sofia spinse, urlò e poi lo sentì defluire dal suo corpo. Il marito lo prese, con lo sguardo innamorato lo posò sul ventre della moglie con dolce riverenza.
Sofia guardò la meraviglia, dimenticò il dolore, dimenticò tutto, e anche lei  s'innamorò di suo figlio.
I dottor Tchaikovsky dopo aver tagliato il cordone ombelicale, le prese il bambino lo avvolse in una coperta e lo consegnò al dottor Davies che lo visitò.
-"Konstantin, dopo che avrà espulso la placenta, la tiriamo fuori dall'acqua, la porti in bagno e c'è una poltrona dove l'adagerai, sciacquatevi con la doccia e poi vi asciugate e vi vestite e tornate qui."
Sollevandola dolcemente dalla vasca, Konstantin la portò in bagno.
Dopo di che pulita, vestita e avvolta in una coperta, il marito la riportò in camera, il dottor Davies gli portò il bambino che dolcemente gli depose tra le braccia.
-"questo piccolo guerriero pesa 3,850 gr."
-"li ho sentiti tutti i suoi kg!"disse Sofia mentre lo sistemava nell' incavo del braccio, poi guardò il marito,gli sorrise.-"grazie Kon, per quello che mi hai dato, abbiamo un figlio bellissimo, proprio come le sue sorelline!"
L'uomo annuì, guardandola in viso. I segni del travaglio erano come svaniti e gli occhi le luccicavano pieni d'amore, mentre la osservava estasiata guardare il loro bambino, la vide contare le ditine delle mani e dei piedi, carezzargli le guancine e ridere piano nel vederlo sbadigliare.
-"che dolce!"esclamò Sofia
- "Sì, anche tu lo sei, oltre al fatto di essere bellissima."  Il marito si chinò a baciarla, col cuore talmente colmo di felicità da fargli quasi male.
Il piccolino muoveva la testa, schioccava la bocca, con il nasino si strofinava sul petto materno, facendo capire alla neo mamma che aveva fame.
-"oh! Hai fame?"goffamente slacciò la camicia da notte e attaccò il figlio, che voracemente cominciò a succhiare, per puro istinto.
-"santo cielo! Ahi che male! Credo proprio che abbia preso da te!"
Konstantin ridacchiò guardando la scena deliziato.
Quando il bambino si sentì soddisfatto si staccò da solo e si appisolò.
-"Vuoi prenderlo in braccio?"
- "Sì."  Il padre lo sollevò tra le braccia. Il bimbo era incredibilmente piccolo. Lacrime di gioia gli riempirono di nuovo gli occhi nel fissarne i profondi occhi azzurri.
Il dottor Davies e il dottor Tchaikovsky, che erano rimasti in disparte per lasciar loro un po' di privacy, gli si avvicinarono.
-"allora, avete deciso il nome di questo piccolo uomo?"chiese il dottor Tchaikovsky.
Sofia è il marito si guardarono e risposero.-"Alexander!"
-"è un bel nome!"commentarono.
-"è ora..." disse il Konstantin -"di far conoscere il piccolo al resto della famiglia, i miei fratelli e Dimitri mi hanno scritto che non riescono più a contenere le piccole!"
Sofia sorrise e annuì.
Le piccole Dasha ed Elizavet furono le prime ad entrare.
-"mamma! Papà!"gridarono.
Konstantin si sedette sul letto accanto alla moglie con il piccolo in braccio. Le bambine, consegnarono un mazzolino di fiori a Sofia, poi si avvicinarono guardarono meravigliate il nuovo arrivato .
-"è bellissimo!"lo guardò sognante Elizaveta.
-"che piccolino! La mia bambola è più grande!"decreto la piccola Dasha.
Sofia rise, poi fece una smorfia di dolore, a lei non era sembrato affatto piccolo.
-"tu eri molto più piccola Dasha quando sei nata!"disse il padre.
-"davvero?"
-"si, è anche Elizaveta era piccina, e guardate ora come siete diventate!"
Con gli occhi che gli brillavano si chinò a baciarle.
Melany si asciugò le lacrime, che continuavano a scorrerle nelle guance, Vladimir la teneva premuta a se. Anche Emily piangeva, la sua sorellina era diventata mamma, lei aveva scoperto da poco di essere incinta ed era molto, molto felice.
I fratelli si avvicinarono ad ammirare il nipotino e
batterono le mani sulle spalle a Konstantin .-"la nostra piccola Sofia, ha prodotto un bellissimo guerriero!"disse Vladimir.
Tutti a turno presero in braccio il nuovo arrivato, Konstantin aiutò le figlie a prendere in braccio il fratellino. Dimitri scattava le foto per immortalare i momenti importati che stavano tutti vivendo.
Dopo ad uno ad uno lasciarono la stanza, Sofia era visibilmente stanca e aveva bisogno di riposare.
Konstantin andò a chiudere la porta e quando si girò guardò sua moglie , desideroso di dirle quanto l'amava, ma lei si era già addormentata.
Le accarezzò il viso, diede un occhio al piccolo che dormiva di fianco a lei, gli si stese accanto, posò una mano sul fianco di Sofia e si addormentò anche lui.

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