I giorni passarono, Konstantin e i fratelli stettero via per lavoro fino alla fine di gennaio.
Con la tata Pavlov c'erano sempre alti e bassi, ma più o meno Sofia aveva imparato a coesistere, l'importante era vedere le bambine sorridere.1 febbraio
Un pomeriggio in soggiorno, erano tutte sedute , davanti al caminetto che scoppiettava. Fuori persisteva incessante il manto bianco di neve, ma per lo meno da un po' aveva smesso di nevicare.
-"mi sto annoiando! Non posso portare fuori le bambine a giocare a palle di neve, vi va di andare fuori a fare un pupazzo di neve insieme a me ?"chiese Sofia speranzosa rivolta alle sue sorelle, ignorò Veruska che negli ultimi giorni era sempre onnipresente.
Melany continuava a sferruzzare un nuovo capellino, per Natasha, che aveva disfatto e rifatto, perché come le era venuto fuori, non le piaceva, inoltre lo voleva fare di vari colori, ma ancora si perdeva nei punti.
-"mi dispiace, sono bloccata in un punto e finché non lo passo, non mi muovo da qui. Inoltre la piccola potrebbe svegliarsi da un momento all'altro."
-"lo sai che temo il freddo, non ho proprio voglia di uscire a congelarmi !"disse Emily.
-"uffa! Come siete noiose! Andrò da sola! Ciaone sister!"
Sofia si vesti pesante, corse fuori nella neve. Aveva voglia di stare all'aria aperta, avrebbe portato anche le bambine, ma Konstantin non voleva sentire ragioni, le aveva anche proibito di uscire, ma lei era lei, per cui uscì lo stesso, non valeva stare in casa con una bella giornata di sole.
Fece un pupazzo di neve, poi saltellò in giro di qua e di là e infine si stese a fare l'angelo. Ad un certo punto le comparve la faccia del marito.
-"Sofia ! Ti prenderai un malanno!"
La ragazza si sollevò in piedi, difronte a lui, che la guardava serio.
-"kon! Sei tornato!"
-"già! Ora andiamo dentro, sei tutta bagnata, devi fare un bagno caldo e .. speriamo non ti sia presa un accidenti !"
Konstantin l'accompagnò in camera dove le preparò un bagno. Era quasi una settimana circa che non si vedevano.
-"perché non sei stata dentro al caldo con le tue sorelle?"
-"perché mi annoiavo! Adesso che non ho più le bambine a tempo pieno non so che fare tutto il giorno!"
-"capisco, devo trovarti qualcosa da fare quando non ci sono."
Dopo averla aiutata con il bagno, Konstantin la spogliò la baciò da per tutto e la prese con dolce passione, lasciandola stordita e soddisfatta.
Alla sera a tavola con loro mangiarono le bimbe e la tata. Ivan ed Emily diedero l'annuncio che ad aprile si sarebbero sposati. La famiglia accolse la notizia con entusiasmo.
-"che bello! Zio Ivan e zia Emily si sposano, così poi anche loro faranno tanti cuginetti, ma prima li deve fare la mia mamma, vero mamma?!"disse Dasha solenne fissando la moglie del padre.
Sofia sputacchiò fuori l'acqua che stava bevendo in quel momento.
-"emmm!" tossicchiò la diretta interessata. -"si, bhe se vengono... se no ci saranno prima quelli della zia... eh..eh, ah,ah..." Sofia arrossì sotto lo sguardo di tutti.
Konstantin la guardò di sottecchi sorridendo apertamente.Il pomeriggio dopo, Sofia dopo aver messo a letto le bimbe per il riposo pomeridiano, scese le scale diretta in biblioteca, si sentiva un po' stanca, ma attribuì la colpa a kostantin che quando era a casa, era sempre esigente a letto. Mentre si accingeva a scendere gli ultimi gradini, si sentì afferrare la caviglia, perse l'equilibrio, con un urlò caddè in avanti, atterrando sul fianco, il piede sinistro, si piegò leggermente, mentre urtava il terreno.
Il tonfo che ne seguì, fece correre fuori dallo studio Konstantin e i fratelli.
L'uomo corse dalla moglie. -"Sofia, stai bene? Cos'è successo?"la sollevò tra le braccia, salì le scale per portarla in camera, mentre la moglie piangeva singhiozzando.
-"ohi che male!"disse la giovane, quando il marito la posò le guardò subito la caviglia, non sembrava grave, ma per scrupolo fece chiamare il dottore.
-"dimmi com'è successo?"
-"non lo so, mi sono sentita afferrare la caviglia, un qualcosa che me l'ha tenuta bloccata finché non ho perso l'equilibrio e sono caduta!"disse tra le lacrime.
Pensieroso Konstantin la guardò. -"ora sta tranquilla, Tchaikovsky ti visiterà e ti farà stare meglio."
La ragazza annuì. Il tempo che il dottore la visitò, e le mise una pomata per le contusioni, Konstantin guardò nell'androne delle scale, per capire cosa poteva essere successo, aveva già rischiato la vita una volta, non voleva che di nuovo qualcuno le facesse del male.
Chiamò a rapporto tutto il personale, mettendo sotto interrogatorio tutti, non emerse nulla.
-"ok, alla fine possiamo dire che è stato un incidente, magari è stata solo una sensazione sua!"disse Vladimir.
Konstantin non n'era convinto, purtroppo la telecamere non riportava nulla di che, dov'era stata installata, non prevedeva una completa visione, per cui se c'era qualcuno nell'androne non veniva inquadrato. Si vedeva solo la caduta, non si vedeva se qualcuno l'aveva afferrata o no, sembrava solo che avesse perso l'equilibrio.
Passò una settimana dall'incidente e quella sera
Sofia, si trovava in biblioteca con le sorelle, si sentiva stanca nell'ultimo periodo, ma dava sempre la colpa a Konstantin.
Non era neanche preoccupata del ciclo che ritardava, Tchaikovsky le aveva detto quando le aveva consegnato la scatola, quasi un mese prima, che la pillola poteva portare ritardo, di dirglielo se fosse successo. La ragazza sbadigliò e si disse che lo doveva dire a Tchaikovsky.
Ad un certo punto un blackout accolse tutti di sorpresa, -"cosa succede?"disse Sofia.
-"qualche volta capita, che salti la corrente, magari c'è stato un sovraccarico"disse Melany.
Si alzarono ed uscirono seguendo le luci di emergenza.
Camminando Sofia andò a sbattere contro la colonna di marmo situata vicino alle scale e urtò la statua con il cavallo che vi era posata sopra.
-"ahi! che male!"
-"Sofia attenta!"le gridò Melany.
Due secondi dopo la statua cadde ai piedi di Sofia che per evitarla, perse l'equilibrio, cadendo sulle mani all'indietro.
La luce tornò.
Konstantin che era andato a far ripartire la corrente, arrivò di corsa insieme ai suoi fratelli, spaventato dal rumore e dalle urla che aveva sentito.
-"Sofia?? Che diamine è successo?"
-"non lo so... sono inciampata... non vedevo niente, e... la statua, mi dispiace tanto!
-"chi se ne importa della statua, m'interessa che stai bene tu! le disse il marito preoccupato, sollevandola tra le braccia.
-"oh" scoppiò a piangere, si sentiva stupida e ultimamente si sentiva sempre incline al pianto.
-"va bene, va tutto bene, ora ti porto di sopra, Vlad chiama il dottore!"
-"da!"
Tchaikovsky arrivò, le diede un'occhiata, a parte lo spavento, decretò che Sofia stava bene.
Fu ripulito tutto in men che non si dica.
Konstantin scese le scale e scosse la testa, chiedendosi se si fosse trattato di un incidente domestico, oppure se era intenzionale.
Tchaikovsky che scendeva le scale con lui, gli suggerì di far uscire la moglie da villa Petrov .-"non è abituata agli inverni russi, la vedo molto stanca queste settimane, ha bisogno magari di cambiare aria, ambiente, che so portala a cena fuori, al centro commerciale, basta che esca un po' da queste mura."
L'imperator annuì, si sentiva in colpa, non l'aveva mai portata fuori, la teneva dentro lì come un uccellino in gabbia, ma aveva una dannata paura di farla uscire dalla villa, se non ci fossero stati i benedetti problemi con i vari clan mafiosi, sarebbe stata libera di muoversi.
Quel giorno sarebbe dovuto partire per i casini che gli indiani facevano nel suo territorio quando s'infiltravano, ma era deciso al ritorno di portare fuori la sua mogliettina.
-"Vladimir ho bisogno che tu domani chiami i tecnici delle telecamere, voglio che fai installare qualcosa che funzioni anche in caso manchi la corrente elettrica, fanne mettere altre sulle scale, in tutti gli angoli bui.
E fai sistemare le dannate telecamere esterne al cancello!"
-"da!"
-"e un altra cosa, che ci sia qualcuno di fidato con lei, nel salire scendere e camminare vicino alle scale, o qualche posto strano... le sue sorelle o Vera, tu o Ivan!"
-"va bene Konstantin!"13 febbraio.
Sofia si svegliò più stanca del solito, sola a letto, quel giorno sapeva che sarebbe tornato suo marito, glielo aveva detto lui il giorno prima quando l'aveva chiamata.
Durante la notte non era stata benissimo, aveva avuto la sensazione di nausea che l'aveva accompagnata fino a che non era riuscita ad addormentarsi. Doveva assolutamente parlare con
Tchaikovsky, per chiedergli se era una conseguenza della pillola, visto che tardava anche il suo ciclo, non se ne intendeva di anticoncezionali, non poteva confidarsi con le sorelle, suo marito non lo doveva sapere,si chiedeva se non doveva forse sospenderla, il dottore gli aveva dato tre scatole e gli aveva detto di prenederle ogni giorno tranquillamente, ne aveva già finita una e iniziata la seconda.
-"devo proprio parlare con Tchaikovsky!" Si alzò di scatto e se ne penti subito, un forte giramento di testa la portò a stendersi di nuovo, ma fu costretta ad alzarsi per la forte nausea che ne scaturì.
Andò in bagno e vomitò a vuoto.
Fece dei respiri profondi e con lentezza e calma si vestì.
Vera la cameriera, bussò,-"signora siete sveglia?"
Sofia aprì la porta -"eccomi sono pronta!"
Vera le sorrise -"vi sentite bene?"le chiese preoccupata.
Sofia prendendola a braccetto annuì -"certo! Ho dormito poco, mi succede quando Konstantin non c'è."
La cameriera le accarezzò un braccio e insieme
scesero le scale lentamente, arrivate in sala da pranzo, andò a sedersi a tavola dove erano seduti tutti.
-"buongiorno Sofia!"dissero le sorelle allegramente.
Vladimir la squadrò a fondo.-"ti senti bene, hai una brutta cera!"le disse l'uomo, beccandosi un calcio da sotto il tavolo della moglie.
-"non si dice mai una cosa del genere ad una donna!"
Vladimir la ignorò, era un po' preoccupato per la cognata, aveva lo stesso colore pallido della sera in cui vomitò, quando poi scoprirono che era stata avvelenata.
-"forza Sofia c'è il tuo latte con i cereali, mangia qualcosa!" le disse l'uomo.
La giovane annuì, si versò il latte e i cereali, mescolò automaticamente, mangio due cucchiaiate,ma poi posò il cucchiaio e spostò la tazza perché la nauseava.
Sbarrò gli occhi e corse nel bagno più vicino a rimettere.
Vladimir si alzò spaventato e mandò Ivan a chiamare Tchaikovsky.
Konstantin arrivò giusto insieme al medico.
Il dottore la visitò minuziosamente, poi si si sedette sul letto.
-"Sofia, quando ha avuto il suo ultimo ciclo mensile?"
-"il 7 gennaio!"
Il dottore annuì, -"molto bene, ecco un test di gravidanza, vada in bagno e faccia la pipì su questa striscia! Molto probabilmente sei incinta!"
-"cosa?? Esclamò Sofia, subito Konstantin che era rimasto fermo sulla porta si avvicinò alla moglie. Le sorrise , la prese tra le braccia e la portò in bagno.
-"non è possibile che sia incinta! Io non devo essere incinta, non sono incinta!!"
-"va bene, fai il test così lo scopriamo!"le disse semplicemente il marito.
Sospirando fece il test. Inorridì quando vide comparire la scritta 5 settimane pregnant.
-"non è possibile!" Uscì dal bagno sottosopra,-"com'è possibile che lo sia?"disse la ragazza arrabbiata dando il test al dottore.
Tchaikovsky ridacchiò, -"bhe come sia possibile, è solo dovuto alla natura, figuriamoci se il nostro imperator non collabori attivamente per avere un erede al più presto."
-"d'accordo dottore! Ma...Konstantin mi puoi lasciare un attimo da sola con il dottore?"
Il marito innarcò un sopracciglio e sorrise beatamente.-"so già cosa vuoi chiedere a Tchaikovsky, vuoi sapere perché la pillola non ha funzionato!"
Sofia impallidì, guardò i due uomini, di nuovo la nausea l'accolse, e andò in bagno a rimettere.
Imprecò sì lavò i denti ed uscì.
-"come fai a sapere della pillola?"disse rivolta al marito, -"e lei? Non doveva mantenere il segreto professionale?"
Il dottore ridacchiò -"certo, nelle normalità dei casi si, ma non quando si ha che fare con il boss dei boss! Ora dobbiamo andare giù, voglio fare una visita approfondita, controllare che tutto proceda bene, devo farle le analisi del sengue e tutto il resto!"
Sofia era arrabbiata, ma aveva anche tanta paura, c'era un motivo perché non voleva avere un bambino e nessuno l'aveva ascoltata.
Scoppiò a piangere, sfogandosì suoi due uomini da cui si sentiva tradita.
-"Sofia, non devi aver paura, dentro di te sta crescendo una nuova vita, non devi pensare all'esperienza di tua sorella."
La ragazza tirò su con il naso -" io non voglio essere da sola in quel momento, non ce la farei, sento che avrò bisogno di te!"
-" e io ci sarò! Sarò al tuo fianco e non ti lascerò un secondo."
-"come fai a dirlo? Già adesso non ci sei tante volte!"
-"bhe quel giorno cascasse il mondo io ci sarò!"
STAI LEGGENDO
Imperator
ChickLitSofia parte con sua sorella Emily, per Pietroburgo, dove devono raggiungere Melany, la sorella maggiore che convolerà a nozze con Vladimir, uno dei fratelli Petrov. Qui conoscerà Konstantin, il capo famiglia... ⚠️attenzione ⚠️ Presenti scene di sess...