Cap 28

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Villa Petrov 22 aprile

Konstantin guardò con rabbia lo scheletro della sua villa, gli uomini e le donne sopravvissuti accalcavano i cadaveri, sul giardino.
Guardò cupamente il cadavere di Victor. Non era morto bruciato o per le esalazioni, ma era stato ucciso, esattamente come Veruska e Dominik.
Le sorelle di Sofia si stringevano le une con le altre, la piccola Natasha dormiva pacificamente, in una culla di fortuna. Ivan e Vladimir, continuavano ad abbaiare ordini.
Konstantin riprese in mano il cellulare e guardò ciò che le telecamere interne erano riuscite a registrare,
fino al momento dell'incendio non si vedeva nulla di particolare che potesse spiegare com'era stato appiccato. Solo in cucina nel buio, nei pochi secondi che ma telecamera entrava in modalità senza corrente, appariva una fiammata, il bagliore illuminava solo figure nere indistinte che correvano, ma il fuoco era chiaro che non era partito solo da lì, in poco tempo aveva raggiunto corridoi e la sala del ricevimento,
Il resto era un caos di gente che correva fuori, nel buio della notte.
Poi guardo le telecamere esterne, il fuoco della villa, contribuiva ad illuminare si riuscivano a vedere abbastanza le scene, Veruska che attimi prima chiudeva le porte , Veruska che attimo dopo apriva le porte, nel  caos regnante, la gente usciva dalle finestre, poi c'era quell'uomo che nell'inquadratura appariva di spalle, quando cambiò la visuale nulla era cambiato perché il viso era tutto nero, probabilmente si era passato qualcosa nel viso per renderlo scuro, vide  il momento in cui estrasse la pistola, il bagliore  illuminato dal fuoco, il momento in cui uccise Victor, poi vide lo vide prendere la sua Sofia, un altra persona teneva in braccio una delle sue figlie, e l'altra figlia invece stava in braccio la tata.
-"Hooy na ny!" gridò, Konstantin continuò a guardare le riprese, c'era un altro uomo, quello che aveva ucciso Veruska, anche lui aveva la faccia sporca di nero, ed un cappello insulso a ricoprire i capelli.
-"io voglio sapere, chi cazzo sono queste persone, chi cazzo mi ha tradito tra la mia gente, a parte Veruska ma ormai è morta come il cugino, appena avrò scoperto chi sono e li avrò sotto le mie mani scenderà l'inferno in terra per aver toccato ciò che è mio!"
Konstantin strinse i pugni ed urlò.
Aveva voglia di spaccare tutto, di uccidere senza pietà tutti quelli che si erano permessi di fare una cosa del genere.
Doveva trovare sua moglie e le sue figlie a tutti i costi, ma prima doveva ideare un piano, in quel momento però non ci riusciva.
-"Vladimir, Ivan! Andate all'isola  nel lago di Ladoga, voglio che portate lì tutte le donne e i bambini degli uomini della bratva, anche il personale di servizio,  finisco qui io! Devo sapere che la mia gente è al sicuro, che almeno voi siete al sicuro. Devo cercare mia moglie e le mie figlie e devo rimanere concentrato."
Vlad ed Ivan si guardarono, ed annuirono.
-"signor Petrov, Signor Petrov!" Vera corse insieme a Tatiana, trascinando con loro una donna recalcitrante, che gridava loro di lasciarla andare.
Tenendola ferma, la portarono al cospetto del boss che innarcò un sopracciglio.
-"signor Petrov!" esordì Vera, era tutta sporca, i capelli bruciacchiati, aveva  lo sguardo stanco l, ma determinato di chi aveva passato la notte a cercare di salvarsi e salvare. -"Questa donna è la responsabile del blackout di ieri sera, lei ha spento gli interruttori generali, lo so perché ero tornata indietro a prendere delle nuove bottiglie di vodka, l'ho vista che trafficava con i contatori e poi c'è stato il buio e dopo il buio l'incendio.
Pensavo che non l'avrei più rivista, invece quando, il capo di servizio ci ha riunito, si è presentata all'appello!"
Konstantin sbarrò gli occhi, non aveva visto quella parte nelle riprese, afferrò la donna che si dimenava e gridava -"perfavore, lasciatemi."
-"tu... abbiamo un sacco di cose di cui chiacchierare, ma non ora! Vladimir portala al lago di lagoda, sbattila in cella."
Il fratello annuì, afferrò la donna che continuava a gridare, -"no,no, lasciatemi!"
Konstantin guardò Vera e Tatiana e le ringraziò.
-"Grazie per il servizio reso, in questo momento in cui vedo nemici ovunque mi fa piacere vedere persone come voi oneste e sincere, sappiate che avrete un aumento se vorrete continuare a lavorare con me!"
Vera e Tatiana spinsero fuori il petto, il sangue russo circolava in loro. Le due donne annuirono, -"naturalmente signor Petrov." si girarono e tornarono al loro posto per dare in mano.
Konstantin continuò a lavorare incessantemente finendo di prestare soccorso insieme a Tchaikovsky, alla gente.
Fecero la stima dei morti, erano deperite, una decina di persone,4 uomini e 6 donne. Il bilancio non era male, ma poteva andare peggio.
Si erano salvati grazie ai passaggi segreti che Kon e i fratelli conoscevano, i sotterranei della villa non erano stati intaccati dal fuoco, inoltre il passaggio era presente in ogni stanza, bastava sollevare una parte del pavimento centrale e le scale poi ti portavano direttamente giù.
Finito di sistemare ciò che rimaneva della sua villa, la guardò un ultima volta con uno sguardo tormentato, poi se ne andò, raggiunse gli altri all'isola di ladoga.
Parlò ai suoi uomini.
-"brat! Durante i festeggiamenti di mio fratello, qualcuno ha osato attaccarci, presto verrò a capo di questa facenda, e avremo la nostra vendetta."
-"da!"risposero in coro tutti.
-"ora, penserò ad un piano, dopo di che comincerà una vera e propria guerra!"
Il giorno dopo, altri uomini arrivarono, nella villa di Ladoga, presto diventò un cantiere operativo, in cui Konstantin si trovò a parlare di come agire.
-"queste sono le riprese, fino a che l'incendio non ha distrutto il circuito delle telecamere. Come potete vedere, questo uomo qui, che non si vede in modo chiaro, ha preso mia moglie e le mie figlie... sono quasi convinto che si tratti di Charles Shan.
In questo incendio è coinvolto anche questo signore, che attualmente non riconosco. Igor, ho bisogno che prendi le registrazioni e mi confermi che questo è il signor Shan. e mi analizzi chi è quest'altro.
Ho bisogno anche di capire, che legame aveva con la Iloka, dato che le ha sparato dopo che ha aperto le porte che erano state bloccate. Anche suo cugino, Dominik... prova a vedere anche se si capisce com'è scoppiato l'incendio....a parte la cucina, ma delle altre zone.. nelle telecamere non ho trovato nessun momento in cui su vede accedere qualcosa.
-"Da Imperator! Analizzerò il video!"
Konstantin annuì. Purtroppo a parte spaccare tutto non poteva fare nulla, senza un piano ben strutturato, non poteva partire a caso per cercare gli amori della sua vita.
Dio... ti prego, non prego mai, ma fa che stiano bene tutte e tre, anche il bambino che porta in grembo mia moglie.
Era arrivato il momento di andare ad interrogare Olga, la donna di servizio, che aveva causato il blackout.
Vladimir e Ivan lo aiutarono a sistemarla nella sala interrogatori, non era altro che un luogo cupo senza finestre, scavato nella terra sotto la villa, con mura di  pietra.
-"allora Olga, dicci perché hai fatto andare in blackout la villa!"
Olga non parlò. Gli uomini si guardarono e sorrisero.
-"e va bene, la signorina ha bisogno di un incentivo!"
Ivan che era molto arrabbia , perché gli avvenimenti gli avevano rovinato la festa di matrimonio, e perché gli avevano portato via cognata e nipotine, andò lui stesso a prendere l'attrezzo della tortura. Una tenaglia, le si avvicinò con un ghigno.
-"da brava, apri la bocca!"
Olga sbarrò gli occhi e scosse la testa e Konstantin le afferrò la mascella e con una leggera pressione gli aprì la bocca.
-"no!" cercò di dire lei, con le lacrime agli occhi.
-"parlerai?" Gli chiese Konstantin.
La donna annuì. -"io... l'ho fatto perché volevo vendicarmi!"
L'imperator la guardò, -"vendicarti di cosa?"
-"mio padre, era uno degli uomini del signor Aleksandr, è stato ucciso in una missione per colpa di suo padre!"
Konstantin, sbarrò gli occhi e guardò i suoi fratelli.
-"ma è successo tanto tempo fa, e comunque tutti gli uomini che lavorano per noi sanno che rischiano, rischiamo anche noi la vita!
Ma come mai adesso e non prima?"
Ivan alzò la tenaglia, nel caso Olga non parlasse.
La donna deglutì , decise di confessare tutto, In ogni caso era spacciata.
-"perché... ho conosciuto la signorina Veruska, era molto arrabbiata con lei quel giorno!"disse rivolta a Konstantin, -"gli aveva detto che non l'avrebbe più sposata, io avevo appena finito il turno, dovevo andare a casa, le ho detto qualche parola di conforto e mi ha invitato a salire in macchina con lei. Da lì, abbiamo stretto amicizia, sono diventata la sua spia, avevamo in comune la vendetta."
Olga si fermò e prese un respiro profondo.
-"io... gli riportavo tutto della signorina Sofia, fu di Veruska l'idea, di avvelenarla con il veleno per topi, voleva ucciderla. Suo cugino, ha preso e ucciso e buttato nel lago la nuova assunta, non fu lei a mettere nel piatto il veleno, ma fui io, la boccetta me l'aveva porta la signorina Iloka, era dentro un porta sale!"
Konstantin si passò una mano sul viso, nervoso.
Non poteva credere, che la donna che aveva davanti, al suo servizio da 15 anni, fosse una tale traditrice.
-"continua..." disse il boss in modo imperioso.
Olga abbassò lo sguardo, -"poi ci sono stati gli attentati, la tata, è stata lei a fare cadere dalle scale Sofia, io invece ho fatto saltare la corrente la sera che Sofia ha urtato contro la statua, volevo solo spaventarla  un po', la signorina Pavlov aveva un piano ma non è andato in porto e Sofia ha fatto tutto da sola andando a sbattere sulla statua."
-"ma che diavolo! Che cosa voleva fare?"
-"non lo so, non me lo ha detto, mi ha chiesto solo di far saltare ma corrente!"
Konstantin sferrò un pugno nel muro. -"continua! Cos'è questo tuo coinvolgimento c'è con la tata?"
-"anche tata Pavlov era diventata amica di Veruska, lei però aveva una mira diversa, mentre la signorina Iloka puntava su Sofia, la Pavlov puntava a eliminare lei... tutti voi!"
-"perché?"
-"non lo so, non me lo ha voluto dire, in ogni caso a me stava bene, che si mirasse a Sofia o lei, sempre lei soffriva!"
L'imperator sospirò, mentre i fratelli guardavano scioccati Olga. Ivan apriva e chiudeva la tenaglia, alla fine dell'interrogatorio, le avrebbe staccato comunque i denti.
-"Olga... c'è altra gente coinvolta?"
-"no... bhe ci sarebbe il figlio della signorina Pavlov, so che ha un figlio con cui si sentiva e parlavano, spesso di Sofia e anche delle bambine, ma ... non so chi sia!"
Konstantin annuì, -"tu eri in cucina, ho visto nelle registrazioni delle telecamere che uno degli incendi è partito da lì..."
Olga abbassò il capo -"si dopo aver fatto saltare la corrente, velocemente ho dato fuoco alle tende, in mattina avevo messo dei bidoni di olio vicino, con la scusa della festa, erano necessari....ho aperto anche il gas, volevo causare un esplosione ma qualcuno è riuscito a spegnerlo"
Konstantin la fissò sconvolto... poi guardò i fratelli,
-"ributtatela in cella!".
L'uomo se ne andò, Vladimir e Ivan si guardarono, quest'ultimo aveva ancora in mano la tenaglia. I fratelli si scambiarono un'occhiata, a Konstantin non gli interessava se alla donna rimanevano i bocca i denti o no.
In poco tempo, Ivan le tolse tra le varie urla, tutti i denti. La gettarono in cella con la bocca sanguinante.

Nei giorni seguenti, analizzando video e informazioni raccolte, cercarono di capire dove poteva essere Sofia, c'erano tre luoghi in cui poteva essere, nella Russia stessa, in Inghilterra e India. Queste erano le ipotesi.
Quel giorno arrivò dalla Siberia, il cugino dei Petrov Dimitri Stepanov.
-"Dimitri!! Per farti uscire dal quel buco di casa che hai Siberia, doveva villa Petrov bruciare e nostri peli del culo salvare ?"disse Konstantin.
Dimitri scoppiò a ridere-" mi avete fatto fare un infarto, girano voci che siete tutti morti nell' incendio!"
-"e così deve essere, meglio che i nemici credano che ce l'abbiano fatta, così che abbassino la guardia. Devo cercare dove hanno portato mia moglie incinta e le mie figlie!"
Dimitri annuì. -"ti aiuterò, vi aiuterò in questa missione, dimmi cosa devo fare!"
-"devi prendere il mio posto, ho compilato un testamento che ti ufficializza, io e gli altri ci faremo crescere i capelli per poter muoverci indisturbati."
Dimitri annuì, il piano era logico e sensato.
Lui stesso era l'addestratore delle giovani reclute della bratva, in Siberia, si allenavano tutti duramente, quando erano pronti li mandava da Konstantin.
A lui piaceva stare in Siberia, non era quasi mai uscito se non per le emergenze, non andava a feste e le donne siberiane lo soddisfaceva abbastanza, era un russo duro in tutto e per tutto, al contrario del cugino che doveva sposarsi per avere un erede, lui non aveva questo problema, si godeva la sua vita in modo solitario.
-"molto bene, farò come vuoi, spero risolviamo presto la facenda, così che io possa tornare a casa!"
-"Dimitri, cosa c'è a Pietroburgo che non ti piace?" gli chiese Ivan.
Il cugino rise -"nulla, ma è un posto che va bene per famiglie, non fa per me lo sapete!"
-"ah!! E io che speravo che finalmente venissi a stare con noi!"
-" bhe... se conosco anch'io, una donna inglese che mi fa perdere la testa come le vostre hanno fatto con voi, allora si starò qui!"
Risero tutti, perché sembrava impossibile, che per uno come Dimitri, perdere la testa per una donna inglese, quando non usciva quasi mai dalla sua confort zone.

I giorni passarono, i capelli e la barba di Konstantin, Vladimir e Ivan crebbero, anche alcuni uomini, selezionati della bratva, hanno dovuto rinunciare alla rasata tipica dei Solncevskaja.

Konstantin non aveva smesso un minuto di pensare a loro, le sorelle di Sofia, non si davano pace, avevano paura per la loro sorella.
-"avremmo dovuto dirglielo, avremo dovuto dirgli tante cose, ma per proteggerla, non gli abbiamo detto nulla, piuttosto abbiamo preferito che ci odiasse!"disse Melany.
-"già, ricordi all'inizio com'era furibonda, se avesse potuto uccidere lo sguardo, ci avrebbe folgorato!"disse Emily.
Melany sollevò tra le braccia la sua bambina, quel giorno il due maggio compiva 4 mesi. La cullò fino a farla addormentare. Vladimir entrò in salotto in quel momento, Melany non riusciva ad abituarsi a quel look così piratesco, sembrava un altro uomo.
-"Moya lyubov!" Si abbassò a baciarla, poi si voltò a guardare Emily, che aveva lo sguardo fisso nel vuoto.
-"Emily? Tutto bene?"
La ragazza alzò lo sguardo, come tutti sembrava smarrita, Sofia era un tornado di vitalità, il sole che illuminava le giornate, senza di lei tutto era come se fosse senza luce.
-"ci manca molto Sofia, non vedo l'ora che le troviate!"
-"stiamo facendo il possibile, dobbiamo essere sicuri di andare nel posto giusto, il fattore tempo è importante!"
-"avete in mente dove potrebbe essere!"
-"pensavamo fosse  a Bristol in Inghilterra, chi l'ha presa, il nostro uomo ha confermato che è Charles, solo che gli uomini a cui abbiamo chiesto di controllare il luogo, ci hanno detto che Charles non mette piede lì  da ottobre"
-"e quindi adesso?"chiese Melany
-"quindi dobbiamo puntare una nuova pista!"rispose il marito.

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