Cap 12

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Alla mattina Sofia si svegliò, sola nel letto.
Doveva fare pace con il cervello. Non sapeva che fare, non voleva stare lì, sentiva ancora il bisogno di ritornare a casa. Nello stesso tempo però, si era affezionata alle bambine, provava sentimenti contrastanti per Konstantin, sentiva che non aveva paura di lui, anche se faceva parte della mafia, forse perché lo aveva sempre visto, nelle vesti di padre, perché l'aveva salvata, da un destino ben peggiore di quello che viveva ora.
Non ne era innamorata, ma non poteva negare di provare dei sentimenti per quell'uomo.
Si chiese se era ancora innamorato della moglie defunta, e se l'avesse amata.
Sofia si alzò da letto, troppe domande le affollavano la testa.
-"basta! Ora mi alzo, voglio uscire da questo posto!"

kostantin era partito ed era via da parecchi giorni, aveva delle faccende da sbrigare a Mosca.
Sotto la supervisione di Vladimir per Sofia era sempre molto dura resistere, quell'uomo la guardava sempre con disprezzo, per pranzo o per cena venivano serviti spesso zuppe con pesce, che la facevano stare male, per colazione, non c'erano mai le frittelle che le piacevano molto, ma solo porridge e formaggio.
Veruska, dopo un periodo in cui non si era più vista, era ritornata a frequentare casa Petrov, la sua amicizia con Melany ed Emily, la portava sempre a venire a prendere il te, o fare colazione, spesso si fermava a pranzo o a cena, sotto invito di Vladimir.
La sua presenza contribuiva alla sua dipartita, faceva sempre la spia, dicendo a Vladmir come si comportava con le sorelle, e per evitare di essere punita, non si ribellava né rispondeva mai, aveva iniziato a misurare le parole per paura di dire qualcosa che le rendevano tristi, sopratutto Melany, perché altrimenti se piangeva quell'uomo l' accusava sempre a priscindere da qualsiasi cosa avesse detto.

Una mattina, di dicembre, durante la colazione Vladmir diede la notizia a tavola, che visto che era tutto tranquillo da un paio di mesi, e visto che era vicino il compleanno di Elizaveta voleva portare le ragazze al centro commerciale.
-"davvero Vladimir?"chiese Melany al colmo della felicità.
-"certo piccola, oggi pomeriggio dopo pranzo andiamo via tutti, a parte il giorno del matrimonio non siete mai uscite, tralasciando la fuga della signorina Sofia." Vladimir le diede una lunga occhiata, la ragazza abbassò lo sguardo, guardando il suo porridge, l'uomo proseguì -"voglio portavi fuori, ne avevo parlato anche con Kostantin prima che partisse, ed è d'accordo con me."
Tutte le ragazze batterono le mani e si guardarono felici.
-"oh che bello, non vedo l'ora che arrivi oggi pomeriggio!"disse Sofia felice.
-"tu comportati bene, altrimenti io non ti porterò più da nessuna parte! Chiaro ?" disse in modo severo Vladimir,la ragazza annuì -"si, sarò brava! Lo prometto!"
L'uomo la guardò e poi sospirò, si alzò in piedi e lasciò la sala. Sofia rilasciò il fiato che aveva trattenuto.
-"forza finiamo la colazione, andiamo a passare il tempo in biblioteca, io mi porto il mio capellino, l'ho quasi finito, oggi lo porterò con me, mi serve perché devo trovare un colore da abbinare, non lo voglio fare di un colore unico!"disse Melany.
-"ti piace proprio lavorare di uncinetto eh?"disse Sofia .
-"sì mi ero fatta dare qualcosa da Vladmir da fare mentre lui era fuori, altrimenti mi annoiavo!"
-"come ti capisco, anch'io devo trovare qualcosa da fare... tu hai trovato l' uncinetto, Emily scrive, io non so... devo pensarci, è facile l' uncinetto?"
-"si una volta che si parte si, solo devi stare attenta ai punti, comunque se vuoi ti faccio provare così vedi!"
Sofia annuì sorridendole.
Mentre parlavano, arrivò Veruska, come ogni giorno andava a trovare le ragazze.
-"ciao ragazze, che cosa facciamo di bello oggi?"
-"oggi pomeriggio Vladimir ci porta al centro commerciale!"disse Melany sorridendo alla nuova arrivata.
Veruska sorrise -"ah si? Finalmente mettete il naso fuori di casa, era ora!, se non vi dispiace, mi unirò anch'io alla vostra uscita" Tutte annuirono tranne Sofia che prese un libro e si ritirò in un angolo, a costo di annoiarsi, doveva assolutamente non dire e fare nulla che potesse compromettere l'uscita.
Veruska chiacchierò tutta la mattina, raccontando le meraviglie che c'erano a Pietroburgo e quanto era grande e magnifico il centro commerciale in cui sarebbero andate, delle decorazioni natalizie e altre amenità.
Mentre parlava, vedeva che non riusciva ad attirare l'attenzione di Sofia, così dirottò l'argomento sul sesso, iniziò a parlare di quello che faceva con Kostantin, di quanto era stato focoso e di tutte le perversioni che facevano insieme.
Sofia si era innervosita , le dava fastidio sentire parlare di Kostantin e della loro intesa sessuale che avevano avuto, lei non aveva il coraggio neanche di toccarlo, come sarebbe mai arrivata a quei livelli?
Perfortuna il bussare alla porta aveva interrotto le storie di Veruska , il pranzo era pronto. Melany si alzò e si stiracchiò, lasciando il suo capellino in biblioteca.
Pranzarono e dopo  andarono tutte a prepararsi.
Una volta pronte, si ritrovarono all'ingresso vicino alle scale. Gli uomini arrivarono -"siete pronte?" Tutte annuirono.
-" Melany hai preso il tuo capellino per cercare il colore giusto da abbinare ?" le chiese Veruska
-"oh si brava! Vado a prenderlo, l'ho lasciato in biblioteca!"
Melany corse a prenderlo, ma non lo trovò dove lo aveva lasciato.
-" non capisco e pure lo avevo lasciato lì!"
-"forse lo hai portato in camera?"suggerì Sofia,
Melany s'innervosì di più,-"No! Non l'ho portato in camera, ok gli ormoni e tutto ma non sono così rimbambita."
-"scusa era per aiutarti! A volte si fanno cose senza pensarci!"
-" sono sicura che non sia in camera.. l'ho appena lasciata con Vladimir"
-"e allora amore mio dove potrebbe essere?"le chiese il marito.
Melany scosse la testa, non ne aveva la più pallida idea.
-"bhe ognuna potrebbe vedere in camera, magari lo hanno portato per sbaglio!"disse Veruska .
Vladimir mandò tutti a cercare nella propria camera.
Sofia entrò nella sua, tallonata da Vladimir e Veruska , sul suo letto spiccava in bella vista il famoso capellino.
-"e come cavolo c'è finito qua?"
-"eh già! Come mai è finito in camera tua? Eh sempre a far dispetti a tua sorella?" le disse Vladimir prendendo il capellino dal letto.
-"io non faccio dispetti a mia sorella! Non so perché il capellino fosse qui, non l'ho portato io!" rispose Sofia abbastanza innervosita.
Arrivarono Melany ed Emily , insieme a Ivan.
-"Sofia! Perché è qui il mio capellino?"
-"non lo so Melany, l'ho trovato qui!"
-"e adesso secondo te i capelli camminano?"le disse Veruska -"e poi lo hai detto tu che si possono fare azioni senza pensarci!"
Tutti guardarono Sofia,-"io non l'ho portato qui, sono uscita con voi dalla biblioteca per mangiare e siamo salite tutte a cambiarci, non ce l'ho avuto il tempo per andare in biblioteca!"
La ragazza guardò impotente tutti, non capiva proprio perché quel capellino era in camera sua.
Melany guardò il berretto e guardò sua sorella, in effetti pensò che non aveva motivi per tenersi quell'indumento che stava cercando di fare per la sua bambina.
-"ti dico io com'è andata! Sofia non sta bene se non ne combina una sua, le piace attirare attenzioni su di sé! Eh? Hai preso il cappello perché volevi fare un dispetto, ti senti sola senza Kostantin eh?"Le disse cattivo Vladimir.
-"amore smettila, cosa dici? Mia sorella non farebbe mai una cosa del genere!"
-" Melany basta coprirla! È grave, e tra un po' sarà la futura signora Petrov ! Imbarazzante per questa famiglia, se non lo ha fatto per attirare attenzione allora è una ladra , ed è pure bugiarda!"
-"NON SONO UNA LADRA! E neanche BUGIARDA! Non l'ho preso io quello stupido capello!"
-"Sofia ?" Melany guardò sua sorella triste, la ragazza non si era accorta di aver definito stupido il cappello che con tanto amore e fatica Melany stava cercando di fare per la bimba.
-"Melany ...scusa io... non volevo dire.."
-"ADESSO BASTA! Avevo deciso di andare al centro commerciale perché Melany ha bisogno di uscire e di distrarsi, perché anche Emily e le bambine ne hanno bisogno! TU invece starai a casa a riflettere, io non ti voglio con noi, ci rovineresti la giornata!"
Vladimir fu lapidario, Sofia scoppiò a piangere, Melany era sconvolta -"Vladimir no, anche lei deve ven..." l'uomo la interruppe -"shhh amore mio andiamo, le fa solo che bene! Venite!"
L'uomo la trascinò via, tutti andarono via lasciando sola la ragazza che piangeva disperata.
Pianse tutto il pomeriggio disperata sul letto, si sentiva infelice, sola e disperata.
Fu così che la trovò Kostantin.-"Sofia ?"
Sofia sollevò il viso dal cuscino, non aveva sentito entrare l'uomo che aveva occupato i suoi pensieri in quei giorni, vuoti senza di lui.
-"Kostantin?"disse piangendo e correndo ad abbracciarlo.
-"cosa c'è, si può sapere che succede e dove sono tutti?"
Tra un sighiozzone l'altro Sofia raccontò cos'era accaduto.
-"sono... sono ...al centro commerciale, e io no... Vladmir...non mi ha...voluta portare... perché è successo un ...un casino... io... non ho... ho preso il cappello di mia ..sorella... ma era qui in camera... sul letto... ma non so ... come c'è finito... nessuno .. mi ha creduto... Vladimir ha detto che sono ... che sarò imbarazzante come futura signora Petrov e che... sono una bugiarda, una ladra, che ...l'ho fatto per attirare attenzione, ti ... prego... Kostantin credimi almeno tu... non l'ho rubato, lo giuro!
E poi volevo tanto uscire da qui, volevo andare anch'io al centro commerciale, ho cercato di fare sempre la brava... forse ha ragione ... ha dire che non vado bene.,, forse meglio che trovi un altra.... "
Kostantin era arrabbiato, qualcosa era successo e sarebbe andato a fondo della facenda, doveva parlare con Vladmir, ogni volta che tornava, dopo tanti giorni di assenza, trovava sempre Sofia tesa e pallida, sembrava riprendere colore solo quando c'era lui. E adesso questa storia.
Kostantin le sollevò il viso.
-"shhh va tutto bene, ora ci sono io e fino a dopo il matrimonio non andrò via più così tanti giorni, ho sistemato tutti gli affari.
Per quanto riguarda trovarmi un'altra futura signora Petrov , te lo puoi scordare, sposerò te e basta"
L'uomo le sfiorò il viso, le asciugò le lacrime e la baciò, un lungo e profondo bacio, le sbottonò la camicetta e la stese nel letto, decise di consolarla a modo suo.
-"Kostantin?"
-"lasciami fare Sofia, lasciami fare"
Le sollevò il reggiseno e le baciò i capezzoli.
Sofia arrossì ma non si oppose, l'uomo continuò banciandole una spalla il collo, la sollevò il tanto da toglierle a camicia insieme al reggiseno.
-"sei così bella, ti voglio nuda, voglio toccarti e baciarti da pertutto !"
-"Kostantin no, lo sai che mi vergogno!"
-"si, ma sai anche che dopo ti piacerà!"
Le sbottonò i jeans e glieli tolse portandosi dietro anche le mutandine.
-"Kostantin!" Sofia era imbarazzata, cercò di coprirsi alla meglio.
-"no coprirti, apri le gambe, fammi vedere, la rosa che  tra 15 giorni si unirà a me, lasciati toccare!"
Sofia scosse la testa, ma si bloccò quando lui ruggì e le apri le gambe con le mani.
-"lasciami fare! Non opporti, o ti legherò le mani!"
La ragazza deglutì e poi lo vide inginocchiarsi davanti e tendendole le cosce aperte iniziò a leccarla e succhiarla tra le gambe.
Sofia, si coprì gli occhi era scioccata, e dapprima cercò di ribellarsi, tanto era l'imbarazzo che provava, ma lui le strinse di più le cosce.
-"stai ferma e lasciati guidare dalle sensazioni, ti farò stare bene Sofia, per Dio se ti farò stare bene!"
Si rituffò succhiandole il clitoride, sgrillettandolo con lingua, la ragazza scosse la testa, annegata dalle scosse del piacere che lui le stava regalando.
-"Oh, malen'kiy, non immagini quanto sia bello" Kostantin soffiò sulla vulva rovente. -"Così bagnata che potrei leccarti per ore."
Sofia arrossì ancora di più, mentre quella bocca esperta le mordicchiava il clitoride, avvolse le labbra intorno ad esso e lo succhiò delicatamente, fin quando Sofia non si lamentò, Il piacere per lei era così forte, così sconvolgente da farle togliere le mani dagli occhi, si sentì palpitare tra le gambe finché la tensione non diventò insopportabile, agitandosi contro la sua lingua,lasciandosi andare con un urlo potente, il corpo si contrasse venendo sommersa da un ondata di piacere.
Sofia chiuse di nuovo gli occhi, respirando con la bocca aperta, poi riaprì gli occhi e lo vide spogliarsi.
-"ti voglio Sofia, non vedo l'ora che passino questi  giorni, poi ti farò mia e ti prenderò tutte le volte che vorrò! Ma per ora mi accontenterò di questo!"
La sollevò a sedere trascinandola sul bordo del letto.
L'uomo le afferrò la mano e la portò sul pene teso e dritto.

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