17. Justin e Willy

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"I wanna use you and abuse you.

I wanna know what's inside you."

"Voglio usarti ed abusare di te

Voglio sapere cosa c'è dentro di te"

Justin

Non ho dormito molto, ho preferito passare la notte ad osservarla. Ho notato che, mentre dorme, muove le labbra, come se stesse gustando qualcosa di buono. Alle volte sorride, credo sia dovuto a un bel sogno nella sua testa.

Bisogna trovare la persona giusta con cui condividere la propria anima e i pensieri. 

Non tutti sono capaci di comprendere quello che hai dentro. Non con me, non l'hanno mai fatto.

Ho fatto in modo che potessi stare il più possibile attaccato al suo corpo, per paura di perderla ancora. Ha usato uno shampoo diverso, sa di cocco, e non mi dispiace.

Avrei voglia di fare ancora l'amore con lei, soprattutto per via dell'erezione mattutina, ma nel momento in cui trovo la forza di fare qualcosa, suona la sveglia del suo telefono.

La vedo allungare una mano verso il pavimento, tastandolo, fino a trovare lo schermo e poterla spegnere. L'ha impostata ad un volume altissimo, che potrebbe svegliare l'intero palazzo. Sembra non sia facile per lei svegliarsi con facilità di mattina.

Apre a stento gli occhi, dopo esserseli toccati con le mani, e si gira nella mia direzione, con un mezzo sorriso appena nato sul viso.

"Buongiorno," dice, abbracciandomi e poggiando la testa sul mio petto.

E io non potrei desiderare altro che svegliarmi così per il resto della mia vita.

Cassie è l'unica persona che è riuscita ad andare oltre alle apparenze nei miei riguardi, non ne ho mai incontrata un'altra come lei.

Anche il mio telefono non ha smesso di vibrare per tutta la notte. Lo prendo dalla tasca dei pantaloni poggiati ai piedi del letto. La batteria è quasi scarica, ma riesco a leggere gli ultimi messaggi di Maurtis, in cui mi chiede che fine abbia fatto.

Si preoccupa sempre, quando non rispondo. Ha paura che stia facendo qualche danno in giro, per via della mia rabbia incontrollabile. Non sa ancora che ho trovato qualcuno con cui sono capace di gestirla.

Sono seduto con il telefono in mano e la sento allungare le braccia attorno al mio collo, abbracciandomi dalle spalle.

"Che ne pensi se salto scuola e..." mi bacia la spalla "Restiamo qui tutto il giorno?"

Lascio il telefono per girarmi e prenderla come una bambola tra le mie mani, facendola sdraiare sul letto senza difficoltà e stendendomi su di lei con il mio corpo.

Ho voglia di un suo bacio, ho bisogno di sentire le sue labbra.

"Sarebbe fantastico," rispondo, mordicchiandole il lobo, mentre lei lascia andare qualche gemito, avvinghiando le sue gambe attorno al mio corpo "Ma devo andare al lavoro."

Mi alzo dal letto, prima che cambi idea e segua la sua.

La sento sbuffare, sedendosi, con le gambe penzoloni.

"Non credevo che i criminali timbrassero il cartellino" 

È  ironica, ma sento un pizzico di irritazione nel suo tono.

Non siamo bravi ragazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora