43. Jim e Lisa

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"With your feet in the air and your head on the ground

Try this trick and spin it, yeah

Your head will collapse

But there's nothing in it

And you'll ask yourself

Where is my mind"

"Con i piedi in aria e la testa a terra

Prova questo trucco e fallo girare, sì

La tua testa crollerà

Ma non c'è niente dentro

E ti chiederai

Dov'è la mia mente"

-Pixies-


La canzone ha le stesse vibes del capitolo. 

Detto questo, enjoy it!


Jim

Da piccolo ho sempre sognato di poter volare. Guardavo gli uccelli oltre la finestra e mi rendevo conto di quanto potessero sentirsi liberi di andare dove gli pare. Ovunque e in nessun posto, senza un'ancora.

Immaginavo come potesse essere saltare nel vuoto, arrivare fino al limite e poi risalire. Non mi rendevo conto di quanto avrei potuto provare tutto ciò per davvero, sulla mia pelle, ad anni di distanza.

A casa di George è sempre più difficile. Le sue richieste e i suoi desideri perversi iniziano a lasciare cicatrici dentro la mia anima, ormai distrutta e frammentata.

Mi chiedo spesso, guardandomi allo specchio, chi io sia davvero. Se sia il fratello che accudisce la sorella più debole, o il ragazzo che ballava senza sosta nei club. Se sia l'adolescente che ci ha creduto davvero nel poter sembrare come gli altri, o solo l'omosessuale che tutti disprezzano. Se vada oltre i limiti per Lisa, o solo per me stesso.

So bene come andrà. La storia mi è stata raccontata anni fa.

Da piccolo sono stato visitato da uno psichiatra. Il tutto è nato per via di Lisa e le sue crisi, anche se a oggi credo sia normale a quell'età. Siamo gemelli ma a quanto pare, purtroppo, lei ha assorbito tutto il male della nostra famiglia.

Quello che le è stato detto è tutto vero, soffre di un deficit di attenzione. È la prospettiva del futuro quella che più mi spaventa.

Quei momenti in cui la guardo e mi rendo conto che non è con me, quando ha le sue crisi violente, quando sembra assolta nei suoi pensieri, come se fosse distaccata dalla realtà.

Quando ha avuto la sua prima crisi psicotica. Tutto è iniziato in quel momento, con le parole del dottore, e di quanto questo possa peggiorare con l'andare dell'età.

Non l'ha saputo definire: disturbo bipolare, paranoia, schizofrenia. Ognuna di queste bestie potrebbe essere lì, ferma ad aspettare la mia amata sorella.

Potrebbe succedere tutto per un episodio, un qualcosa che le scateni. Un luogo, una persona, quel Colin. Lo stress. Ogni situazione è un pericolo, e ogni volta che la vedo urlare, piangere, una parte del mio cuore muore per lei.

Le mie paranoie sono iniziate nel momento in cui è andata a minacciare i miei compagni di scuola con il coltello. Poi il camper bruciato, e tutto quello che c'era al suo interno.

Non siamo bravi ragazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora