39. Valerie e Justin

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"Because maybe

You're gonna be the one that saves me"

"Perchè forse

sarai tu a salvarmi"

-Oasis-


Valerie

Tensione.

Sono ferma, immobile di fronte alla biblioteca. Il fatidico giorno è arrivato. Oggi mi renderò ufficialmente ridicola agli occhi di non uno ma ben due ragazzi.

Cassie è ancora via, per questo ho avuto modo di entrare nella sua camera e prendere il suo eyeliner. Non sapevo come usarlo e, questa volta, purtroppo i tutorial sono stati poco utili. Ti dicono come fare ma non calcolano le mani che sudano per l'ansia, il batticuore che te le fa tremare e il groppo in gola per la paura. Per via di ciò, la linea che ho tratteggiato sui miei occhi è ben lontana da quella fatta dalla ragazza nel video.

Perché l'ho fatto? Non credo sia questa la domanda che mi pongo al momento, per quanto classica e ovvia possa sembrare.

Per chi l'ho fatto? Ecco, questa domanda mi risulta piuttosto fastidiosa, tanto quanto il vicino che di domenica mattina decide di rimodernare la casa non facendoti chiudere occhio.

Un sospiro a darmi coraggio e sorpasso la grande porta vetrata all'entrata.

Eccolo, perso nella sua lettura, con questo fascio di luce proveniente da un pianeta lontano a illuminargli i capelli biondissimi.

Il mio primo ostacolo del giorno. Perché sì, ci sono alcune persone che hanno così tanto potere sulle emozioni da rendertele incontrollabili, travolgenti.

Si accorge della mia presenza e alza il viso dal libro di fronte a lui, regalandomi un sorriso perfetto e poggia i suoi occhi azzurri come le onde...

Andiamo, sveglia, Valerie!

"Ciao," persino la sua voce è fievole ma toccante.

Mi schiarisco la voce per evitare di far uscire dalla mia bocca dei suoni indesiderati o un tono ridicolo e imbarazzante.

"Ciao."

Alle volte di fronte a lui vorrei evitare di parlare del tutto, in modo da non fare figuracce. Nel silenzio credo di poter sembrare persino elegante, a tratti.

Corruga la fronte, e nonostante questo, resta nella sua bolla di perfezione impenetrabile.

"Hai qualcosa di diverso."

"Sì, io... Ecco," Un altro sospiro di coraggio. "Mi sono truccata, ecco tutto."

Un angolo delle sue labbra si innalza mostrando un mezzo sorriso.

"Stai bene, sono sicuro che ne resterà impressionato."

"Sì, certo," borbotto fra me, a voce alta. 

Ricevo l'ennesima espressione dubbiosa e taglio corto, prima che questa conversazione diventi ancora più imbarazzante del dovuto.

"Sai se c'è una toilette?"

Sorride ancora. I suoi silenzi e i suoi occhi alle volte sembrano dire molto più di quello che la gente può fare con le parole.

"Certo che lo sai, ci lavori qui."

Non siamo bravi ragazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora