"That's why the city is filled with a bunch of fuckin idiots still (still)
That's why the first motherfucker poppin some shit he gets killed (killed)
That's why we don't call it Detroit, we call it Amityville ('Ville)"
"Ecco perché la città è ancora piena di un mucchio di fottuti idioti (ancora)
Questo è perché il primo figlio di puttana che fa una stronzata viene ucciso (ucciso)
Ecco perché non la chiamiamo Detroit, la chiamiamo Amityville ("Ville)"
-Eminem-
Le accarezzo il viso dolcemente, mentre lei dorme beata e illuminata dai raggi del sole sotto i miei occhi.
È bellissima, e io la amo.
Sin da piccolo, mia madre è stata il mio punto di riferimento. Una donna forte, con carattere, che è riuscita a partire lasciandosi tutto alle spalle alla ricerca di una vita migliore.
Nata in Nigeria, è scappata di casa quando era incinta di me dato che lì non era ben visto avere un figlio senza un marito.
Lei non voleva perdermi e ha lottato con tutta sé stessa per farmi avere un futuro meglio di quello che mi si prospettava li.
Detroit non è certo il posto in cui tutti vorrebbero crescere i propri figli, ma è molto meglio della Nigeria, o perlomeno dal posto da cui proviene lei.
Iniziò a lavorare già con me nella pancia appena si trasferì, trovando un piccolo appartamento fuori dal centro dove potermi crescere.
Io sono tutta la sua vita, e lei è tutta la mia.
L'unico lavoro che trovò fu in un'industria fuori da ogni schema legale e igenico, in cui per sfortuna, dopo tanti anni, si è ammalata.
Lo ha fatto per me, sta morendo, ed è colpa mia.
Vederla in quel letto, con poche forze e voce fievole mi spezza il cuore.
Non è stato facile neanche per me, vivere in un quartiere abitato per la maggior parte da persone con la pelle chiara.
Ero sempre lasciato in disparte, discriminato quasi quanto qualsiasi barbone o donnaccia di strada.
Ne ho prese di botte, e ne ho anche date, ma non mi sono mai arreso, per lei.
Quando mi picchiavano per strada tornavo a casa con il sorriso, nascondendo la realtà delle cose. Ho sempre cercato la felicità, seppur niente attorno a me riusciva a darmela davvero, tranne lei.
Essere quello fuori dagli schemi non è facile, nonostante le cose stiano cambiando con gli anni.
Lo è ancora di più quando ti rendi conto di sentirti diverso. Perché ho qualcosa dentro, che non riesco a far fuoriuscire, da sempre.
Sì, sono diverso, e ho paura di affrontare la cosa.
Ho sempre preferito giocare con le bambole da bambino, piuttosto che con le macchinine, nascondendole sotto il materasso per non farle vedere a nessuno.
Così come quando mia madre non c'era, andavo nel suo armadio e indossavo i suoi vestiti. Passavo ore davanti allo specchio a truccarmi mentre lei era a lavoro, e mi vedevo meglio, mi sentivo felice, quando provavo ad assomigliare a lei.
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Non siamo bravi ragazzi
RomancePer chi è caduto, ma vuole rialzarsi. «E no caro Bowie, non saremo eroi, neanche per un giorno» «Detroit non è una fiaba in cui il bene trionfa» «Sbandato, incontrollabile, fuori di testa, perso, senza speranze, incontenibile, squilibrato. Così è co...