Foto 40

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Kirishima's pov

Il grande giorno era arrivato, riguardai il messaggio e poi il capannone che avevo di fronte. Il vento mi scompigliò leggermente i capelli sciolti. Per l'occasione mi ero anche rifatto la tinta e avevo deciso di indossare uno dei miei completi eleganti

Ero leggermente in anticipo, tanto che anche Deku e Bakugo mi avrebbero raggiunto più tardi, anche perchè uno dei due era molto impegnato a prepararsi alla perfezione, non c'è bisogno che specifichi chi.

Anche se ero lontano dall'ingresso sentivo le voci delle persone e la musica classica che risuonava in tutta l'area.

Sospirai annoiato per l'evento che sarebbe durato ore e ore e entrai. 

Le guardie all'ingresso mi chiesero chi fossi, così dissi nome e cognome e poi potei accedere alla sala. Subito un cameriere mi ofrrì un calice di bollicine, che presi per cortesia ma inn realtà non bevvi, io e l'alcol eravamo nemici. 

All'interno della stanza quasi tutti erano presi a intrattenere qualche conversazione. Con la coda dell'occhio cercai Todoroki, per salutarlo e fargli gli auguri.

Chiesi a qualcuno se lo avessero visto e quando lo trovai stava parlando con un tizio che sembrava importante, quindi aspettai che finisse.

-ma come siamo eleganti, sei emozionato?- gli sorrisi dandogli la mano e poi un abbraccio veloce

-grazie mille di essere qui Kirishima, è bello vedere una faccia conosciuta. Qui sembano tutti dei robot, e devo ammettere che ho ansia per il discrso che terrò a breve- si grattò la testa, stando attento a non scompigliarsi il ciuffo

-ora sai cosa si prova a parlare con te, comunque se ti posso dare una mano a gestire le emozioni, sai che sono quasi laureato in psicologia- proprio mentre stava per rispondere venne chiamato da una ragazza 

-vorrei tanto, ma qui continuano a chiamarmi. Goditi la serata, grazie ancora amico e a dopo- lo salutai con la mano e mi voltai, cercando qualcuno con cui intrattenermi fino all'arrivo del mio fidanzato.

Pensando a lui mi venne spontaneo controllare il telefono per vedere se mi avesse scritto un messaggio, ma non notando nulla, lo riposi in tasca.

Un gruppo di sigonori stava parlando di vecchie auto sportive, e siccome mio padre ne possedeva alcune potei aggregarmi alla conversazione

Circa trenta minuti dopo il giovane imprenditore salì sul palco e cominciò a spiegare quello che era il suo proggetto e come stava riuscendo a realizzarlo. Si vedeva che quello era il suo sogno, il testo era pensato nei minimi particolari e tutto era impeccabile.

Verso i ringraziamenti, il mio telefono si illuminò. Allora dovetti allontanarmi per rispondere. 

Appena uscito notai subito il verde e il biondo. Aveva una camicia bianca leggermente aperta, dei pantaloni neri che cadevano dritti e una cravatta arancione non troppo stretta. 

Era bellissimo, la perfezione, non potei fare  a meno di fargli una marea di complimenti. Era così affascinante che l'altro passò in secondo piano, a stento ricordo cosa avesse addosso.

Il secondo corse dentro a scusarsi per il ritardo mente io rimasi ancoraun po' fuori al fresco con Bakugo. 

-mamma mia sei bellissimo- gli cinsi il fianco con il braccio e lo baciai più volte.

-ma smettila- mise una mano tra noi che scansai per riportarlo da me 

 Giocavo con lui, lo mordicchiavo e gli soffiavo sul collo. Lui rideva allegro, soffriva leggermente il solletico e lo sapevo bene.

Dopo qualche minuto tornammo dentro, il buffet era stato aperto e tutti stavano stuzzicando qualcosa.

-Hai mangiato a casa?- sapevo quanto odiasse mangiare in pubblico, non avevo scordato la fatica fatta in quelle settimane. Ma sembrava finalmente che il suo disturbo alimentare lo avesse lasciato respirare

-preferisco quando cucini tu, però, per ora mi accontenterò di questa polpettina di granchio- gli spostai i capelli dietro l'orecchio con delicatezza e lo guardai prendere il cibo.

-sai, alla fine Todo ha chiuso il suo canale per paura che potesse essere trovato. Aveva paura che l'azienda potesse finire in cattiva luce- il mio interlocutore si andò a sedere su una seggiolina bianca poco lontano, così lo raggiunsi

-ha fatto bene, ma comunque io devo ancora capire che azienda ha aperto- lo rimproverai per aver parlato con la bocca piena e poi continuai 

-è una fabbrica di pezzi di ricambio per macchinari o qualcosa del genere. In ogni caso, ho deciso che appena troverò lavoro lo chiuderò. Certo che però ci sono un sacco di ricordi e-

-hey, prenditi il tuo tempo. E' una cosa importante per te, decidi con calma- fece segno di sedermi al suo fianco, ero leggermente sconsolato all'idea che un giorno il motivo dell'inizio della nostra relazione non ci sarebbe stato più.

Sbuffai: -forse devo parlarne proprio con Shoto, poverino ora non ha nulla con cui sfogarsi- spiegai

-non ne sono sicuro... approposito dov'è Deku?!- strinse gli occhi come per cercare di trovarlo in mezzo alla folla. 

C'era poco campo e il telefono non squillava nemmeno se provavamo a chiamarlo. Nonostante la sicurezza ci fosse, temevamo gli fosse successo qualcosa. Decidemmo di dividerci per andarlo a cercare

L'ultima Fotografia -KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora