La prima fotografia

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Kirishima's pov

Fuori dalla finestra si scorgeva l'arancione del tramonto e il gelo entrava dentro la stanza.

Spostai la tenda e inalai l'aria fresca, poi mi diressi alla scrivania

Accesi il computer con fare annoiato, entrai sel sito streaming e dopo aver inserito la password vi accedei.

Mi buttai sul divano di pelle nera e mi abbottonai la camicia bianca che mi ero appositamente messo per quella live.

Mi sciolsi i capelli rossi, portandomeli sugli occhi, poi indossai una mascherina nera. Essa mi copriva dal mento al naso, mi rendeva figo e irriconoscibile, quindi manteneva segreta la mia identità.

Subito dopo queste piccole accortenze, come ogni martedì, avviai la diretta.

-Buonasera miei piccoli cagnolini, spero stiate bene, perchè come tutti i martedì, la storia che vi racconterò sarà davvero TANTO eccitante- parlavo con tono roco e voce sensuale. Osservai gli spettatori aumentare e cominciai a parlare.

-oggi, ero in palestra, mi stavo riposando dopo aver fatto un esercizio. Faceva caldo e le gocce di sudore pssavano dal mio pomo d'adamo sino alla canotta che indossavo- mi sbottonai per metà la camicia e feci osservare a tutti i miei lineamenti.

-un ragazzo biondo più minuto mi aveva chiesto di aiutarlo e spottarlo perchè doveva alzare dei pesi- lasciai cadere il mio indumento a terra

-mi misi dietro di lui e seguì i suoi momenti mentre alzava e abbssava i manubri lateralmente- slacciai la cintura dei miei pantaloni che emisero un suono metallico

-stavo guardando i suoi muscoli dallo specchio, anche se i suoi capezzoli erano piccoli si notava che erano rizzati. Spostai le mie braccia sul suo petto, gli presi le areole soporgenti tra le dita e li strizzai, un piccolo stridulio uscì dalle sue labbra- sospirai massaggiando il mio membro che cresceva sotto i pantaloni

-successivamente ha posato gli attrezzi e ha iniziato a strusciarsi sul mio membro mh, oh era così eccitante- i boxer iniziavano a starmi stretti e così le mie mani andarono ad abbassare la cerniera dei pantaloni.

Chiusi gli occhi e mi pogiai sullo schienale della sedia.

-Lui si gira e mi abbassa le muande per far uscire il mio membro, lo sega, ma io lo prendo e lo lascio cadere a novanta sulla panca piana vicina- emetto un gemito mentre muovo la mano dal basso verso l'alto

-mhm, ha iniziato a gemere e allora io gli ho alzato e spalancato le natiche con forza, senza nemmeno prepararlo gliel'ho infilato in profondità- divaricai di più le gambe scendendo sulla sedia e facendo vedere la mia erezione dura e pulsante

-lui ha iniziato a gridare "daddy ancora!" E io sono andato sempre più forte. Fino a q-quando ahh- venni copiosamente sul mio palmo

Ripresi fiato con calma notando il mio petto che si alzava e abbassava. Mi pulì e alzai la telecamera verso il mio volto sempre coperto

-Grazie a tutti per aver seguito anche questa diretta, ci vediamo presto miei cagnolini- ammiccai

Caricai la live appena fatta e mi striracchiai.

Feci velocemente la doccia, presi la mia bici elettrica e corsi a lavoro. Quella sera avrei fatto consegne d'asporto.

Aprì l'app e immediatamente arrivarono varie notifiche che mi segnavano i posti in cui andare. Così preparai il mio crevello a pedalare, pronto a litigare con i clienti più maleducati.

Bakugo's pov

Appena tornati a casa lanciai il taccuino con gli appunti presi in classe sul tavolo, dopo aver sbuffato controllai l'orologio che segnava le sette e trenta.

Guardai la cucina inutilizzata da molto tempo, per la testa mi balenò l'idea di preparare qualcosa ma dopo aver costatato che nel mio frigo ci fosse solo qualche ortaggio a caso presi il telefono e ordinai in un nuovo risptorante.

-Ramen piccante, spero per voi sia buono, e muovetevi- dopo aver detto l'indirizzo staccai il telefono e andai a mettere a posto lo zaino con il computer e il borsello

Quelle lezioni nel club di fotografia non erano così entusiasmati, si faceva quasi sempre teoria. Io volevo fotografate le cose, cogliere i momenti e farli vivere per sempre fermando il tempo. Non sapere solo come agisse la luce.

Ovviamente erano cose interessanti ma avrei preferito fare qualcosa di più concreto.

Mi tolsi l'uniforme e misi una felpa nera con un teschio e dei pantaloni della tuta grigi.

Studiai un po' e lavorai ad un progetto dell'università grazie alle cento applicazioni che avevo sul telefono.

Bisognava fotoshoppare il naso di un ragazzo, personalmente mi piaceva di più catturare momenti di natura o comunque oggetti inanimati, e così doveva rimanere, ma odiavo vedere i post fatti male delle influencer.
Anche se sapevo che anche imparare a modificare non mi avrebbe fatto male.

Qualche minuto dopo il campanello suonò.

Scattai in piedi leccandomi le labbra, già pregustando la mia buonissima cena. Presi i soldi dal mio portafoglio e corsi ad aprire

-Buonasera, il suo cibo. Senta può farmi una foto così si vede che l'ho consegnato, è per la politica del sito per cui lavoro-

-mah basta che non si raffreddi- presi velocemente il telefono e reprimendo l'istinto di mettere in mostra le mie abilità scattai inquadrando l'uomo che si copriva la faccia tirando giù la visiera del cappello e il pacco che aveva in mano.

Click

-Grazie, sono mille yen- disse il fattorino a cui non riuscì nemmeno a vedere il volto.

-Tiè ciao- lo vidi contare i soldi e poi girarsi e andare via mentre un codino rosso che passava dentro il foro del berretto volava su e giù.

Chiusi la porta e corsi a mangiare. Mi sembrava di aver già sentito quella voce, o forse lo avevo solo incrociando una mezza volta all'università, ma non mi interessava. Volevo solo godermi la cena.

L'ultima Fotografia -KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora