Bakugo's pov
Feci un respiro profondo per farmi coraggio. Stavo sbagliando, dovevo aspettare di pesarmi dal dottore. Eppure dovevo vederli, quei numeri sulla bilancia, avevo bigogno di capire quanto stessi mangiando e come stava rispondendo il mio corpo.
Alzai un piede e lentamente lo pogiai su. Nel mio cervello una voce mi diceva di continuare, mentre l'altra mi ricordava che avrei dovuto fare il bilancio l'indomani e che tutto ciò che stessi facendo fosse inutile e controproducente.
Morsi l'unghia del mio pollice destro, mi porsi in avanti, spostando il peso sulla gamba flessa in avanti.
L'ultima volta ero aumentato, 54kg per 170cm, era ancora troppo poco per un ragazzo alto come me.
Tirai una veloce occhiata ai vestiti buttati vicino al lavandino, portai le mani alla testa e massaggiai le tempie. E dopo un piccolo slancio ero lì, mi bastava aprire gli occhi e avrei avuto tutte le risposte alle mie domande.
Eppure, scesi velocemente dal marchingegno e senza leggere o scrivere lo presi e lo lanciai a terra con tutta la forza che avevo.
-Basta!- l'oggetto si distrusse e i pezzi si sparsero sul pavimento. Lo schermo si colorò per qualche secondo e poi si spense per sempre.
Coprì la bocca con il palmo. Cosa avevo fatto? Ora come mi sarei pesato? Mentre me lo chiedevo un altro pensiero si sovrappose. Semplice, non lo avrei fatto.
Forse da un lato avevo fatto bene, ma ora mi toccava raccogliere tutti i pezzetti, e anche velocemente, visto che tra circa trenta minuti sarei dovuto stare da Eijiro.
Quell'atto mi portò ad un clamoroso ritardo, quindi la strada fino a casa sua dovetti farmela di corsa.
Il primo pranzo con la sua famiglia e ero già in procinto di fare una figuraccia. Fortuna che avevo comprato una piantina per la madre il giorno prima, avrei potuto avere la scusa che mi ero fermato a comprarla.
Prima di bussare al campanello aprì la fotocamera del telefono per specchiarmi e darmi una sistemata. Una volta suonato Kirishima mi venne ad aprire, e ci salutammo con un fugace bacio.
Entrai, mi tolsi le scarpe e vidi due figure che erano sicuramente il fratello e la madre. Feci un piccolo inchino in segno di rispetto e strinsi la mano ad entrambi, per poi presentarmi.
-un piccolo pensiero per lei, grazie dell'ospitalità- le porsi il bonsai, un alberello in miniatura, carino, semplice e non troppo faticoso da curare
La donna fece un sorriso genitle, lo afferrò ammirandolo per qualche secondo
-Che ragazzo gentile, entra pure Bakugo. Ei servi da bere io vado a sistemare questa magnificenza in giardino- la donna aveva i capelli lunghi fino alla schiena neri legati in un codino basso e una frangetta tipica della moda giapponese.
Occhi rossi fuoco, labbra piccole e inoltre non era truccata. Indossava delle ciabbatine viola abinate al vestito che scendeva fino a sotto le ginocchia. Si diresse all'esterno mentre io rimasi lì a osservare Hiroki.
Anche lui aeva i capelli neri e lunghi legati in un codino alto, i suoi occhi coperti da occhiali rettangolai, però, erano verdi e una piccola barba si intravedeva da sotto al mento. Aveva un maglione verde oliva e dei pantaloni blu.
Sembrava prorpio un secchione.
Mi fissava da qualche minuto, e non potei fare meno di chiedergli se avessi qualcosa in faccia
-la corsa che hai fatto ne è valsa la pena visto che sei in orario. L'ho capito dal tuo respiro affannato, ovvio. Mi domando però, come mai tu abbia deciso di distruggere qualcosa proprio prima di uscire- prima che potessi ribattere lui continuò portandosi una mano al meno per massaggiarlo
-Se l'oggetto ti fosse semplicemente caduto avresti dei segni solo sui piedi, eppure ne hai anche sul resto del corpo il che mi porta a pensare che è schizzato velocemente mentre eri nudo. Conclusione: lo hai lanciato. Ma cosa? Qualcosa che odiavi profondamente, che non potevi solo buttare, che dovevi distruggere subito, in quell'attimo, prima che la tua decisione potesse cambiare. Guardandoti... forse una bilancia. Ma la mia è solo una supposizione, correggimi se sbaglio- rimasi sbalordito, non sapevo se avessi dovuto controbattere o fargli i complimenti.
-HIROKI! Ti avevo detto di smetterla, lo metti a disagio- il rosso mi aveva accennato di questa sua dote ma non mi aspettavo fosse così incredibile
L'altro sospirò. -lo so, scusa. Vado a prendere dei cerotti, ti sanguina il ginocchio Bakugo- il mio sguardo si volse alla mia gamba sinistra. Avrei dovuto metterci della garza al posto dei cerotti cazzo.
Mentre ero al bagno Kirishima venne da me e mi disse che avevo fatto solo bene a romperla. Lo guardai un po' intimidito e dopo un veloce abbraccio ci diriggemmo a pranzo.
-Kat, ti ho preparato una sorpresa, mangia tutto e vedrai-
La singora volle sapere della mia famiglia, che abitava in un paese più lontano, delle mie passioni, dei miei hobby e del mio percorso di studi. E lentamente riuscì a finire il mio cibo, rivelando sul fondo del piatto un cuoricino rosso, poi uno giallo, e così per tutte le portate fui invogliato a finirle.
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L'ultima Fotografia -KIRIBAKU
FanfictionBakugou Katsuki voleva diventare un fotografo di grande fama, lui non scattava, catturava i momenti e cercava di farli durare in eterno. Ma per ora, era ancora all'università, e come ogni ragazzo aveva le sue esigenze. Tornanto tardi da scuola, una...