Foto 36

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Le labbra mi bruciavano ancora per via di tutti quei baci, non riuscivo a mettere di sorridere e forse ero un po' rosso in viso.

Lanciai uno sguardo al biondo come per chiedere: ''è successo davvero?'' e lui con la sua mano afferrò la mia e mi riportò sulla terra, in quel pub.

-è successo qualcosa?- disse Mina con sguardo complice

-fatti i fatti tuoi- le feci la linguaccia e lei alzò gli occhi al cielo poi, ricominciò a parlare con Sero. Pogiai la testa sul palmo della mia mano e guardai il ragazzo alla mia testa

Non riuscivo a credere a quello che era appena successo

-sembri un rincoglionito, che vuoi?- risi, amavo il suo essere scorbutico

-ti ammiro- lui sbuffò, si avvicinò e fece una specie di sorriso al contrario, era davvero dolce.

Lo amavo.

E lui amava me.

Lentamente il cibo tra i nostri piatti sparì, le bevande vennero bevute e continuammo a chiacchierare felicemente finchè non si fece tardi

-allora leviamo le tende?- disse Denki

Alcuni annuirono, altri semplicemente iniziarono a raccogliere le loro cose, ma io e il biondo decidemmo di rimanere ancora un po'

Salutammo tutti.

-Eiji, sono felice per te, mi raccomando però, sta attento- mi diede un bacio sulla guancia e mi strinse con vigore.

Poi, ognuno si diresse alla cassa per pagare il conto. Katsuki raggiunse Deku per gchiedergli se volesse essere accompagnato a casa ma lui gli sussurrò che era in buone mani, stringendo il braccio di Shoto

-è bellissimo anche con quella ustione- il verde si girò a guardarlo, e sono sicuro che quei due si sentivano come se si conoscessero da anni.

Il ragazzo tornò e si sedè difronte a me

-sembrano piacersi molto- sospirai allegro

-fanno già venire il voltastomaco- alzò gli occhi

Chicchierammo, storie del nostro passato, programmi per il futuro, ci facemmo dei complimenti ecc.

-quindi ti sei fidanzato con me?- mi sporsi per accarezzartli la guancia

-si, e ne sono davvero felice- il suo tono cambiò in un baleno, il suo borbottio finì e la sua bella voce uscì fuori

Ci baciammo ancora e ancora

-che ne dici di continuare la serata da un'altra parte?- ammiccai e tirai fuori il portafoglio per pagare i drink di entrambi, rimisi il mio profumo che oramai era svanito, e andammo al bancone.

Qualche secondo dopo eravamo dinuovo nel posto dove ci eravamo dichiarati poc'anzi

Gli presi la mano, guardammo per qualche minuto le stelle e la luna

Ci abbracciammo e potei sentire il suo odore, agrumato, leggermente aspro

-cazzo il profumo! Torno un attimo dentro a recuperarlo, aspettami qui- corsi dentro, sperando che non me lo avessero rubato. Esso era abbastanza costoso, era un regalo di mia madre, comprato da Armani.

Chiesi anche al cameriere se lo avesse trovato ma mi disse che non aveva ancora pulito. Mi dicessi al tavolo, cercai anche sotto le poltrone, ma nulla.

Qualcuno dietro di me spruzzò, inspirò ed espirò. Mi girai solo quando la fragranza arrivò alle mie narici.

-buonissimo come sempre. È bello sapere che non sei cambiato- trasalì, quasi pensai si aver avuto un'allucinazione. Ma quella voce continuò a parlare

-sono uscito di casa solo per te, mi ci è voluto tanto. Volevo cheiderti di persona di unirti a me- la situazione era tesa, e l'inconsapevolezza di come potesse reagire mi metteva ansia. Eppure, questa volta, dovevo essere forte.

-sono camabiato eccome, ora sto con una persona che mi ama davvero e che ci tiene a me. Sei stato così codardo da farmi pedinare da tua sorella. Te lo ripeto ancora, la prossima volta sporgerò denuncia. Sparisci dalla mia vita- volevo tirargli uno schiaffo ma, non meritava nemmeno di essere toccato da me

Il mio sguardo passai suoi piedi alla sua testa. Il ragazzo era molto trasandato, diverso da prima. I suoi capelli erano neri con qualche strana ciocca verde, della barbetta spiccava da sotto al suo mento, per non parlare di quelle occhiaie scure.

Protava ancora quei brutti anfibi e quella camicia sotto il maglione nero da emo.

-Eijiro io- gli strappai il profumo dalle mani e me ne andai, lasciandolo lì come un palo della luce in piena notte

Prima di aprire la porta mi guardai le mani, c'era un bigliettino legato al profumo. Lo strappai senza nemmeno leggerlo.

Era finita, doveva farsene una ragione.

-hey trovato?- incrociai le iridi nere di Bakugo

-si, e non solo quello- cominciammo a camminare e nel frattempo gli raccontai tutto

-promettiamoci di non nasconderci più nulla- continuò

-promesso-

L'ultima Fotografia -KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora