Foto 4

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Bakugo's pov

-Il fatto che le luci si propaghino in linea retta ci permette infatti di riflettere o oscurare il flusso di luce a nostro piacimento. Per i principianti è meglio iniziare su uno sfondo bianco e giocare con le luci, la profondità, la postertiva. Così da capire ancora meglio la lezione che oggi abbiamo svolto.  In un prossimo post affronteremo le problematiche inerenti alla costruzione di uno schema di illuminazione. Grazie a tutti, alla prossima- mi faceva rabbia ammettere che quei tutorial su internet da venti yen erano più utili dell'accademia super professionale in cui andavo.

Ora dovevo solo trovare un modello, possibilmente bello. Quindi non Deku. Non avevo praticamente amici cazzo, mi sarei dovuto accontentare di un peluche.

Il citofono squillò, sapevo già chi fosse e non aspettavo altro. Mi precipitati giù per le scale, incontro al mio pacco.

Avevo ordinato una ring light, per dei progetti fantastici che avevo un mente.

Ma quando aprì il portone...

-non ci credo, ma hai cento gemelli?- chiesi notando gli stessi ciuffi rossi da sotto al cappello del ragazzo che mi portava il ramen

-sfortunatamente no, me lo fai un autografo? Sei il mio cliente preferito del mese- rise lui

-ma fottiti- firmai il documento e come da rito gli stavo per scattare una foto.

Il vento soffiava molto forte e il rosso era troppo distratto a mettere apposto certe scartoffie per mantenersi il berretto che ora giaceva attera.

I suoi occhi rossi e il suo sguardo duro si incastrò con il mio. Il nero delle nostre pupille. Lui ghignò mentre riprendeva l'oggetto e se lo riportava in testa

-che c'è sei felice di avermi visto? Guardati come sorridi- incrociò le braccia al petto, dovetti alzare un po' il capo per guardarlo negli occhi. Il suo sguardo di superiorità non mi piaceva

-sono felice che tu smetta di fare il misterioso. E martedì portami un ramen con le verdure, va bene rosso?- me ne andai senza dargli il tempo di rispondere. Così avrebbe imparato a non fare l'altezzoso con me, pensai.

Tornai in camera e montai la luce che iniziai subito a provare, fin quando non venne a rompermi un certo verde. 

-Kacchan mi annoiavo a casa da solo e ho pensato di venire a farti compagnia- schivai il suo abbraccio

-allora trovami un modello che non si faccia pagare un rene per scattare tre foto, ah e che non sia tu, sei brutto- tornai ad armeggiare con il telecomandino

-Io non sono brutto- si sedé a gambe incrociate sul letto prima di guardarsi allo specchio preoccupato. Mugolai in risposta.

-ho rivisto quel tipo, ora fa anche il postino. Gli è volato il cappello e l'ho visto in faccia, si è anche permesso di fare una battutina. Il mio spirito vendicativo dice no, voglio scoprire se è lui, mi serve un piano- picchiettai con le dita sulla scrivania in cerca di ispirazione

-Kacchan non credi di star esager-

-No!- lo interruppi prima che potesse continuare, non capivo cosa ci fosse di male ad essere interessati ad una persona

-Ma se indossa una maschera ci sarà un motivo. Cosa vuoi fare, rivelare a tutta la sua cominunity chi è per poi cosringerlo a fare cosa? Se fai cilecca?  No è troppo pericoloso, porebbe denuciarti e poi-

-Deku di merda, basta. Mi farai scoppiare la testa, voglio solo fare... amicizia, mi serve un bel modello no? E il suo instagram fa schifo, voglio solo aiutarlo- sorrisi in modo inquietante.

-Va bene, quindi tu cercherai di capire se è Red Riot per dargli una mano e allenarti a fare le foto? Che carino! Sapevo che eri dolceee- sospirai, mentre il ragazzo mi abbracciava.

Quanto era ingenuo.

Kirishima's pov

Quel bastardo, come si permetteva a darmi ordini? Inetto. In ogni caso non poteva avermi riconosciuto, non mostravo mai il viso. Lo stress stava prendendo il sopravvento, tutto qui. Dovevo solo respirare e calmarmi.

E a rendermi più felice non ci poteva essere che un pacchettino destinato a Red Riot

Finalmente quella giornata era finita, aprì la busta di carta rossa e con una delicatezza che non mi apparteneva presi e allungai l'oggetto fin quanto fosse possibile, poi, vi accarezzai l'estremità in cuoio nero non troppo sottile. 

Un bellissimo frustino. 

Sospirai, avrei sicuramente voluto provarlo su qualcuno piuttosto che doverlo semplicemente usare come oggetto decorativo per delle foto che dovevo postare sui miei social. Dovevo mantenermi attivo anche gli altri giorni logicamente.

Non potevo resistere, dovevo provarlo.

Mi avvicinai al solito divanetto, alzai velocemente il braccio, si sentì il rumore dell'aria spostatasi e in fine la stoccata. Quel suono era favoloso su un oggetto, figuriamoci su di una persona.

Uno dei miei kink* maggiori era lo spanking infatti. 

Colpì ancora la parte morbida, incanalai la rabbia e lo feci dinuovo, così per altre volte.

-Cof  cof- solo quella forte tosse mi fermò, cazzo e se mi fossi preso l'influenza? Avrei dovuto lavorare. Mi tirai indietro i capelli

Posai il prodotto nella scatola sotto il mio letto vicino agli altri. Spesso le aziende me ne spedivano per pubblicizzarli, e non solo quelli, avevo un sacco di quella roba. Ma mai tempo di usarli.

kink: un termine usato per definire le fantasie e le perversioni che riguardano la sfera erotica

L'ultima Fotografia -KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora