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I've never seen a smile that can light the room like yours

It'simply radiant

I feel more with everyday that goes by

A Day to Remember, You Had Me at Hello

Una cosa che Luke aveva capito di New York è che non ti ci abitui mai completamente. A tutte quelle persone in una sola volta, al traffico, al rumore delle auto, allo smog e al costante movimento. È una vita supermegaveloce. E mentre camminava, con Calum accanto a lui, si ricordò di un suo vecchio amico di scuola, Martin. Era così timido e claustrofobico che non poteva restare in posti con troppe persone più di circa cinque secondi. E se succedeva, assumeva un viso a metà tra il pallido sto-per-svenire e il rosso sto-per-avere-un-attacco-di-panico.

Quello che stupì Luke fu che quando si avvicinò a Calum per stringerlo a sé, trovò la stessa e identica espressione dipinta sul quel viso che gli faceva bene e male al cuore, allo stesso tempo.
"Cal?" provò a chiamarlo e Calum si voltò di scatto, come spaventato, e poi si allontanò di poco da Luke. E sembrava essere preso da tutto, dal rumore dei clacson alle risate delle persone e ai sussurri del vento e-

"Calum, che hai?" Luke poggiò una mano sul viso di Calum e gli rivolse un sorriso rassicurante. Quello che si aspettava era un sorriso ricambiato e delle guance arrossate; quello che ricevette fu uno sguardo colmo di quella che Luke definì altra paura.

Calum spostò più delicatamente possibile la mano di Luke dal suo viso e si guardò in giro. Sembrava spaventato e timoroso, come un ladro che viene colto nel momento del furto o un assassino nel momento del delitto.
"Qui, ci sono tante persone. Davvero troppe" iniziò Calum con una voce tremolante, tentando di spiegare le sue ragioni a Luke.

Ragioni che, ovviamente, Luke non capì e fu ancora più confuso. Provò a guardarsi attorno.
"Sì, e allora?" Chiese Luke, alzando le spalle e guardando Calum, come uno di quei problemi matematici che non si riescono a risolvere.
(E Luke è bravo in matematica)

Calum sospirò, pesantemente. Come se anche respirare fosse diventato improvvisamente difficile.
Luke non riusciva a capire il motivo e il come di quel cambiamento emotivo così repetino, era stato un battito di ciglia e Calum era passato dall'essere una centrale di luce ad una solitaria lampadina malfunzionante.

La triste consapevolezza di cosa spaventasse Calum iniziò a farsi strada in Luke quando notò che non si stavano più tenendo per mano e che Calum si era messo ad una distanza 'non troppo vicini o potrebbero fraintendere'. E fu un flash, un secondo, e Luke ricordò come i genitori non l'avevano accettato per quello che era ed era stato quel giudizio sbagliato a spegnere la luce di Calum per un lungo periodo e a renderlo dannatamente insicuro.

Ed era il giudizio degli altri a spaventare Calum, ancora una volta, e a spegnere la sua luce.
"Scusa, scusa, scusa. So che non dovrei comportarmi così, ma mi spaventa che-" Calum smise di parlare, probabilmente anche di respirare. O meglio, stava trattendendo il fiato. Si trattiene sempre il fiato quando si viene colti di sorpresa, è un riflesso automatico.

Perchè Luke stava premendo le sue labbra su quelle di Calum e le sue mani erano delicatamente poggiate sul suo viso; Calum sentiva nel suo stomaco soltanto e unicamente farfalle.

"Hai ragione. Non dovresti. Ti spaventa cosa? Che qualcuno possa giudicarti perché stai baciando un ragazzo? E allora? Cosa t'importa? Cosa potrebbe mai importarti del giudizio di qualche brutto stronzo omofobo?" Luke riprese la mano di Calum e la strinse nella sua, lasciandogli un altro bacio a fior di labbra. Tenne i suoi occhi blu fissi sul viso di Calum, e Calum semplicemente si sciolse in quelle sfumature d'oceano.

Burn with you || cake. [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora