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Turn down the lights down low and kiss me under the dark

'Cause when you're thouching me, baby, I see sparks

You make my heart go

Hilary Duff, Sparks

Ashton era lì, davanti a Calum, in carne ed ossa. E lui non riusciva a capire secondo quale strana teoria l'universo aveva organizzato quell'incontro e aveva deciso di fare quello scherzo al suo destino.

"Calum? O mio..." Ashton aveva il viso pallido, come se avesse appena visto un fantasma. E in effetti, Calum era sparito per un anno, quindi la sua morte era una delle possibili ipotesi. Anche se brutta, lo era. O meglio, lo era stata fino a quel momento.

Ashton aveva quei suoi ricci che andavano da tutte le parti e non, a quanto pareva aveva smesso di piastrarsi i capelli. Stava decisamente meglio, pensò Calum.
Erano entrambi lì in piedi e non sapevano bene cosa fare, si sentivano così strani. Sembrava che i loro occhi avessere perso l'abitudine di vedere l'altro, e la cosa bruciava parecchio.

Come bruciavano le lacrime che iniziavano a rigare il viso di Ashton.

Ashton era un ragazzo intelligente, dolce e maturo, lo era sempre stato. C'era sempre stato per Calum, ma era anche debole e fragile, anche lui poteva cadere.

Ma lui con fatica si era rialzato. E in quel momento anche Calum c'era stato.

Qualunque fosse stata la forza che li aveva tenuti a distanza sino a lì, si spezzò magicamente e Ashton fece qualche passo verso Calum. Passi lenti, calmi, avevano tutto il tempo del mondo in quel momento.

"Dimmi che sei davvero tu, e non uno di quei sette cloni che abbiamo tutti nel mondo. Ti prego, dimmelo."
Calum scosse la testa ridendo, anche i suoi occhi erano lucidi adesso.

"Sono io, Ash"

E in un battito di ciglia, Ashton gli saltò addosso e lo strinse così forte che Calum pensò di essersi rotto qualche costola.

"Tu, tu, tu. Io ti odio, così tanto oddio. Non puoi immaginare quanto io... Mi hai fatto preoccupare così tanto. Ci hai fatto preoccupare. Perché sei sparito? Cavolo mi sei mancato così tanto, vorrei prenderti a pugni, ma non ci riesco."

Ashton parlò troppo velocemente e disse così tante altre parole sconnesse, che Calum ci mise un po' a cogliere il senso di ogni parola. E nel frattempo sentiva che Ashton gli stava bagnando la maglia con le lacrime, ma non gli importava.

Lacrime fatte di malinconia, mancanza, gioia, ma anche rabbia.

Rimasero per ancora qualche minuto fermi, l'uno nelle braccia dell'altro e con le mani di Calum che accarezzavano dolcemente la schiena di Ashton.

Prima di staccarsi, lasciò un soffice bacio ad Ashton fra i capelli.

Entrambi si asciugarono le guance, e si fissarono per qualche secondo.

Poi scoppiarono semplicemente a ridere, senza una precisa ragione, come due bambini.

Erano stati così tanto segnati dal percorso che la vita aveva disegnato per loro, che quasi si dimenticava quanto fossero ancora giovani e vivi. Per troppo tempo si erano caricati sulle loro spalle così tanti pesi che ogni tanto era bello poter lasciarsi andare ad un respiro.

X

"Quindi, riassumendo, vivi qui da un anno?"
Avevano ordinato cinese e dopo aver aspettato una buona mezz'ora, la loro cena era arrivata.
Si erano poi distesi sul piccolo divano di Ashton e avevano iniziato a farsi domande su qualsiasi cosa li riguardasse, e non.

Burn with you || cake. [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora