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Penserai che il dolore non finirá mai, ma finirá. Prima però devi permettere a te stesso di provarlo tutto, non puoi combatterlo. È più grande di te. Devi permettere a te stesso di affogare in esso ma poi, alla fine, inizierai a nuotare e ogni singolo respiro per il quale combatterai, ti renderà più forte. E ti prometto che lo batterai.
-Elena Gilbert, The Vampire Diaries

Calum aveva una strana tendenza a ricordare tutto, persino i particolari più inutili.
Dal suo primo giorno di liceo alla sua prima figuraccia, dai litigi con la sorella per il telecomando alla prima recita scolastica.

Ricordava anche quando era caduto dalle scale, a casa di Ashton, e aveva dovuto tenere il gesso al polso per un intero mese. (In cui Ashton e Michael non esitarono a prenderlo in giro, non che non lo facessero regolarmente)

Ma certe cose lasciavano orme particolarmente incisive nella sua mente. Come le orme che aveva lasciato quel bacio a fior di labbra, veloce, che Luke gli aveva lasciato prima di andare via e lasciare una scia di profumo nell'aria, la sera prima.

Gli aveva anche detto 'Buonanotte' e Calum aveva dovuto soffocare il suo enorme sorriso nel cuscino perché gli sembrava stupido sorridere per una semplice parolina senza valore.

Però, pensandoci su (per circa un mezzo secondo), quella semplice parolina aveva un valore, ogni gesto e parola di Luke ne aveva.

Un valore abbastanza grande al punto che i ricordi stessero smettendo di essere luoghi da cui Calum cercava di scappare.

I ricordi si stavano lentamente trasformando in dolci culle che trasportavano Calum nel migliore dei posti, un posto in cui c'era tanta spensieratezza e tanto Luke.

Oh, bisognava aggiungere un nuovo ricordo alla lista. Ashton che bussava alla sua porta, aggiungendo che 1) Ashton urlava come un impossessato di farsi aprire, 2) erano appena le dieci di mattina e 3) Calum non doveva andare a lavorare perché era martedì, giorno in cui 4) non aveva mai alcuna voglia di alzarsi.

Si chiedeva spesso se il letto avesse qualche particolare potere grazie al quale di mattina diventasse molto più morbido e non alzarti del resto della giornata.

Dopo circa due round di cinque suonate consecutive al suo campanello, Calum dovette alzarsi e andare ad aprire alla porta. Prima, però, si avvolse nel suo piumone blu che sembrava la cosa più vicina alle braccia di Luke in quel momento.

"Buongiornooo!" Ashton entrò sveglio e felice come un bambino che sta aspettando l'autobus per la sua prima gita scolastica. Calum non lo degnò nemmeno di uno sguardo e si avviò verso la cucina, dove si versò un bicchiere di latte fresco.

"Hey! Ho detto buongiorno."

"Ciao, Ashton." Replicò Calum con la sua voce mattutina più roca e infastidita.

I suoi piedi nudi calpestarono il pavimento freddo fino alla sua camera, dove Ashton lo seguì.

"Dov'è finito il Calum 'Sono dolce e adorabile con tutti, amo il gelato e faccio vomitare arcobaleni'?"

Per quanto il cipiglio mattutino si facesse sentire, Calum non poté far a meno di accennare ad un sorriso da sotto la sua corazza di coperte.

"Lasciami dormire."

"Sembri un misto tra una donna col ciclo e Michael il lunedì mattina." Ashton rise, sedendosi sul letto e accavallando le gambe, una sull'altra.

"Sono stanco, lasciami dormire. E poi, nessuno batte Michael il lunedì mattina." Farfugliò Calum, poi sentì che le mani di Ashton gli stavano tirando via le coperte di dosso e gemette un lamento.

Burn with you || cake. [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora