CAPITOLO 19
Your Eyes Tell<<Ce ne hai messo di tempo!>>
<<Dov'è?>>
<<In camera sua, è riuscito ad addormentarsi finalmente, ma potrebbe svegliarsi di nuovo tra poco. È da quando è tornato ieri che fa fatica a dormire, lo sentivo piangere e imprecare dalla mia camera>>
È tutta colpa mia.
Si rimproverò mentalmente Yoongi.<<Vado da lui>>
<<Okay, se si sveglia, cerca di fargli mangiare quel brodo di pollo che gli ho preparato. Dovrebbe essere commestibile e gli farà bene e tu... il frigo è pieno, serviti pure>>
Era la prima volta che Taehyung si rivolgeva a lui senza aggredirlo verbalmente e Yoongi lo apprezzò. Lo osservò mentre andava via chiudendosi la porta alle spalle.
Era agitato, non sapeva come avrebbe reagito Jimin al suo risveglio trovandolo lì, in casa sua, accanto al suo letto.
Lo avrebbe cacciato via? Non lo avrebbe di certo biasimato dopo le terribili cose che gli aveva detto, ma in cuor suo sapeva esattamente che, in quel preciso istante, non sarebbe voluto essere in nessun altro posto se non al suo fianco a vegliare su di lui.Quando aprí la porta della camera, si ritrovò di fronte il ragazzo che dormiva sí, ma il suo sonno era agitato, inquieto, la sua fronte grondava di sudore, le sue guance erano più rosse del solito e nonostante dormisse, continuava a strizzare gli occhi e ad aggrottare le sopracciglia.
Stava avendo un incubo.
<<Jimin, ehi, va tutto bene, è tutto okay>>
Yoongi si avvicinò al più piccolo preoccupato di vederlo in quello stato. Avrebbe voluto far qualcosa per alleviare la sua sofferenza. Pensò subito fosse una buona idea poggiare un panno umido sulla fronte del ragazzo, sicuramente avrebbe aiutato ad abbassare la febbre, perciò corse in bagno, afferrò la prima salvietta che trovò a disposizione, la immerse in una bacinella con acqua tiepida e poi tornò da Jimin. Prese una sedia e la avvicinò al letto e una volta sistematosi, iniziò a tamponare col panno il corpo del piccolo moribondo, partendo dalla fronte, per proseguire poi pian, piano su entrambe le braccia e sembrava già che il biondino provasse sollievo, visto come i lineamenti del suo volto erano più distesi e rilassati, ma quando arrivò all'altezza del collo, Jimin per un attimo schiuse leggermente gli occhi, avvertendo la presenza di qualcuno.. e sorrise..
Yoongi capì che lo aveva riconosciuto e, rassicurato da quella reazione, come se si fosse tolto un enorme macigno dallo stomaco, ricambiò quel sorriso.
Una volta terminato coi bagnoli, il corvino si alzò per portar via la bacinella con l'acqua, ma si sentì afferrare da una piccola mano e, seppur debole, quella presa venne percepita così forte dal corvino da impedirgli di fare un ulteriore passo in più.
<<Non andare via, t-ti prego>>
<<Non vado da nessuna parte piccola pulce, resterò proprio qui accanto a te>>
gli accarezzò teneramente il capo e in quel momento, Yoongi realizzò ciò che aveva appena fatto.Aveva appena accarezzato Jimin.
Lui, che aveva dimenticato cosa fosse quel gesto;
Lui, che era convinto di non essere in grado di legarsi a nessuno;
Lui, che era cresciuto a suon di batoste fin dalla tenera età;
Lui, a cui gli era stato insegnato l'odio piuttosto che l'amore.Eppure quella carezza fu un qualcosa di così spontaneo da sembrargli quasi naturale, normale.
Invece, era la prima volta che si lasciava andare a un gesto di affetto per qualcuno.
Era la prima volta che lo faceva per Jimin.
STAI LEGGENDO
SURVIVORS
FanfictionUn gangster a capo di una banda di criminali a servizio di uno dei più potenti mafiosi della Corea del Sud e un giovane studente universitario al primo anno, aspirante ballerino incroceranno i loro destini. ll diavolo e l'acqua santa; Lo In e lo Yan...