CAPITOLO 32 • Autumn leaves

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CAPITOLO 32
Autumn Leaves

Taehyung aveva passato gli ultimi quattro giorni al capezzale del suo migliore amico, lasciandolo solo giusto il tempo di fare i suoi bisogni in bagno e prendere qualche snack dal distributore, a pochi metri dalla camera di Jimin.
Per il caffè, gli abiti puliti e qualche pasto un po' più sostanzioso ci pensava Hoseok, ma il più delle volte, era costretto a mangiare lui stesso quei piatti perchè il moro proprio non riusciva a mandare giù più di un boccone.

Era riuscito a convincerlo ad andare a casa almeno per farsi una doccia, visto che dopo 3 giorni, il suo corpo emanava un odore tutt'altro che fresco e pulito.
E anche in quel caso, era stata una dura lotta per il rosso per schiodarlo da quella sedia dal momento che Taehyung voleva essere presente a tutti i costi quando Jimin avrebbe riaperto gli occhi.

<<Non voglio che si ritrovi da solo al suo risveglio>> ripeteva sempre.

Ciò che era successo era difficile da accettare anche per lui. Poteva solo immaginare quanto sarebbe stata dura per il suo Chimmie.
Per questo era intenzionato a restargli accanto per tutto il tempo.

Al diavolo l'università.
Al diavolo il suo importantissimo torneo di Dota.
Jimin aveva la priorità assoluta.

Doveva trovare un modo però per far trascorrere quel tempo il più indolore possibile. Se si fermava a ricordare ciò che avevano fatto al suo amico, avrebbe rischiato di impazzire.

Non poteva più contare sulle spassose conversazioni con il suo coinquilino, però per lo meno poteva non disertare del tutto l'università o i suoi impegni con i Wooga Squad, se si fosse portato con sé in ospedale un po' di "lavoro", così avrebbe potuto tenersi occupato, fino a che Jimin non avrebbe riaperto gli occhi.
Lo rendeva comunque partecipe di tutto ciò che faceva, anche dei suoi studi. A breve infatti, avrebbe dovuto sostenere un tostissimo esame di Elettrotecnica e lasciava che il suo giovane è incosciente amico si sorbisse ogni ripasso che sosteneva ad alta voce come se fosse a un'interrogazione vera e propria, con Jimin come suo esaminatore, ma tutte le volte che concludeva di recitare un paragrafo, nessun giudizio, buono o cattivo, usciva dalla bocca del biondino, e questo finiva tutte le volte per scoraggiarlo.

Eppure Taehyung non smetteva mai di coinvolgerlo. Quando non studiava, gli raccontava delle cose più frivole, ma trovò anche la forza di sfogarsi sulla sua attuale situazione con Hoseok. Si era pentito di non aver parlato con lui quando poteva ancora farlo, quando poteva ascoltare i consigli che gli avrebbe sicuramente dato. Avrebbe voluto che Jimin fosse sveglio per tirarlo su di morale e lo coccolasse come solo lui sapeva fare, anche se, probabilmente, sarebbero finiti con il litigare perchè, secondo Jimin, lui era sempre troppo melodrammatico e arrivava troppo presto a conclusioni senza dare il tempo agli altri di spiegarsi.
Si, lo avrebbe sicuramente rimproverato per questo.

<<Torna a dirmi quanto sono stupido, Chim>> supplicò a voce alta il ragazzo addormentato, ma tanto sapeva che Jimin non gli avrebbe risposto.

Quella mattina, Taehyung si sentiva particolarmente spossato e triste. Hoseok era appena andato via lasciandogli il solito sacchetto della colazione e dei vestiti puliti, e ogni volta che lo vedeva nei paraggi, non poteva fare a meno di sentirsi nervoso e agitato ad incontrarlo.

Era stanco di fingere che fosse tutto apposto anche con lui.
Prima o poi avrebbero dovuto parlare.

Continuava ad osservare il corpo di Jimin alla ricerca del più piccolo miglioramento.
Le ferite più fresche sul volto e le braccia pian piano si stavano rimarginando, anche i lividi iniziavano a scomparire, ma nonostante quelle "piccole" imperfezioni a deturpargli la pelle, per Taehyung era sempre bellissimo.

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