CAPITOLO 39 • So Far Away

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CAPITOLO 39
So Far Away

Non era ancora certo che fosse stata una buona idea quella di lasciare Jimin da solo con Yoongi, in un luogo circondato dal nulla se non dal mare.
Persino mentre erano ancora in macchina si domandava se avesse preso la scelta giusta per il suo amico.

Jimin era ancora troppo fragile. Aveva avuto degli importanti miglioramenti, certo, ma ancora troppo inconsistenti per affermare un’ effettiva guarigione.
In più, c’era la questione delle sue sedute dallo psicologo. Non poteva sospendere la sua terapia come se nulla fosse.
Taehyung si appuntò in mente di telefonare al dottor Gong per avere un suo parere.

<<Sono sicuro che staranno bene>> lo rassicurò il rosso, distraendolo dai suoi pensieri.

Taehyung mugugnò un verso poco convinto.

<<Forse Jimin ha davvero bisogno di avere Yoongi accanto per riprendersi. Hai visto anche tu in che modo reclamava di voler restare con lui>>

<<Si, forse hai ragione. Sono solo preoccupato che lì non avrà tutto il necessario per vivere bene. Quella casa è sprovvista di tutto>>

<<Credo che abbiano tutto il necessario di cui hanno bisogno e poi, sono convinto che sarebbero potuti stare anche in un tugurio che per loro non avrebbe fatto alcuna differenza. L’importante è stare insieme>>

Non erano argomentazioni sufficienti a rasserenare l’animo del moro, ma non era cieco. L’aveva visto anche lui lo sguardo di Jimin, riprendere vita non appena aveva incrociato gli occhi di Yoongi.

Era una cosa positiva il fatto che Jimin si appoggiasse a qualcuno, a lui. Eppure Taehyung continuava a sentire una strana sensazione allo stomaco che, era certo, non gli avrebbe fatto più dormire sonni tranquilli.

Hoseok, quella sera, nonostante fosse già molto tardi, si offrì di fargli compagnia, non volendo lasciarlo da solo ora che non ci sarebbe stato più Jimin con lui.

Taehyung apprezzò il pensiero. In effetti, sarebbe stato strano restare solo in quell’appartamento. Per fortuna, poteva contare sulla presenza del suo piccolo Tannie, ma con Seokie, si sentiva un po’ più sereno.

Forse adesso che erano da soli, avrebbero avuto modo di poter riprendere discorsi lasciati in sospeso ormai da troppo tempo.

°
°
°

Anche Yoongi e Jimin erano da soli. 
Soli, e quasi completamente al buio.

Appena arrivati in casa, il corvino aveva avuto giusto il tempo di accendere un paio di candele, insufficienti per tenere illuminato l’intero ambiente.

In condizioni "normali" non sarebbero stati un problema i momenti di silenzio, erano anche quelli una forma di comunicazione, ma stavolta erano perlopiù imbarazzanti. 
I loro sguardi dicevano che avevano fin troppo da dirsi, ma per qualche ragione, Yoongi sembrò intenzionato a tenersi quanto più occupato possibile per evitare di parlare e magari dire qualcosa di sconveniente.

Non riusciva a scacciare via quella sensazione di nervosismo e ansia che, dal viaggio in macchina, non gli dava tregua.
Accese via, via tutta la schiera di candele sistemate sulla mensola sopra il camino, e mentre col fiammifero passava da un cero all’altro, rifletteva sul fatto che, da quel momento in poi, Jimin avrebbe vissuto lì con lui per un tempo indefinito.

Forse non aveva ponderato abbastanza su questa sua decisione. Era contento, ovviamente, ma non aveva considerato gli innumerevoli disagi in cui avversava quella casa e non voleva obbligare il ragazzo a fare un sacrificio del genere, solo per potergli restare accanto.

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