CAPITOLO 15 • Fake Love

265 26 17
                                    

CAPITOLO 15
Fake Love

<<E adesso passiamo al problema numero due. Quando hai intenzione di dichiararti a Jimin?>>

<<Aish! Sei impazzito per caso?>>

<<Ma è così palese che sei cotto di lui, perché non lo vuoi ammettere? Perché non ammetti che ti stai innamorando di lui?>>

<<Hobi, lo sai meglio di me che per gente come noi l’amore è un lusso che non possiamo permetterci>>

<<Stronzate! Se la mia anima gemella dovesse varcare quella porta, col cavolo che me la lascio scappare. Non ho intenzione di trascorrere il resto della mia vita da solo, solo per compiacere i capricci di un pazzo megalomane>>

<<Mi scusi, potrei avere del Sansachun*, per favore?>>

La conversazione tra i due amici venne interrotta dall’arrivo di un cliente che richiedeva i servizi del rosso.

<<Non riesco a crederci che esista ancora gente con dei pessimi gusti nel bere. Dovrei davvero iniziare a fare una selezione della clientela -borbottò a voce alta il proprietario dell’Omelas- Oh, dicevamo?>>

<<Magari era quel tipo lì la tua anima gemella>> lo sbeffeggió il corvino.

<<Ah- ah- ah! Divertente>>

I due andarono avanti per un po' a prendersi in giro per cercare di stemperare un po' la situazione fino a quando, senza accorgersene, una moretta tutta pepe, e un po' brilla, si avvicinò al corvino.

<<Ehi, ma io ti ho già visto da qualche parte?>>

<<Ne dubito, o me ne sarei ricordato>> rispose seccato.

<<Eppure hai un viso così familiare>> la ragazza sollevò gli occhi al cielo e si chiuse il mento tra il pollice e l'indice in stile “pensatrice ubriaca".

<<Mhm… magari ti avrò incontrato sul mio posto di lavoro. Incontro tanta gente ogni giorn- hic!>>

<<Molto interessante. Adesso potresti lasciarmi continuare la conversazione col mio amico? Grazie!>>

<<Ou, che caratterino. Saresti anche scopabile se ti togliessi quel broncio dalla faccia>> si voltò di scatto, facendo volteggiare la sua lunga chioma scura per aria, lasciando i due ragazzi interdetti alla sua ultima affermazione.

<<Tz! Oca>> commentò a bassavoce il corvino.

<<Okay, credo seriamente che dovrei fare un po' più di selezione della clientela in questo locale>> sentenziò il rosso.

<<Tu dici? Sono anni che te lo dico!>>

Per quanto Hoseok considerasse Omelas, casa sua, c'erano delle decisioni che non poteva prendere senza prima consultare il Grande Capo e questo lo faceva riflettere su quanto poco gli appartenesse effettivamente quel luogo, quanto poco si sentisse parte di quel mondo.

Avesse avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo, probabilmente avrebbe cambiato tante cose della sua vita.
Ancora si sentiva in colpa per tutti i problemi che aveva causato a Yoongi, per averlo costretto a quel tipo di vita solo per aiutarlo ad uscire dal tunnel della droga.
Forse poteva sembrare poco saggio immischiarsi nei traffici illegali del Re dei narcotrafficanti nel continente asiatico, visto il suo problema con la tossicodipendenza, e Hoseok aveva provato ad impedire all'amico di offrirsi a quell’uomo tanto pericoloso in cambio del suo aiuto economico eppure, Yoongi, in tutti quegli anni, non gli aveva mai fatto pesare quella sua scelta, perchè Hoseok aveva fatto la stessa cosa quando era stato Yoongi ad aver avuto bisogno di lui.
 
Hobi aveva sempre rappresentato per Yoongi il suo faro nella notte che gli illuminava la strada e ora si era messo in testa anche questa assurda idea di fargli da cupido.

SURVIVORS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora