CAPITOLO 21 • Butterfly

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CAPITOLO 21
Butterfly

Taehyung, quella mattina, rincasò all’alba.
Le partite di Dota si erano protratte più a lungo del previsto e non era ancora riuscito a dormire, ma adesso accusava un po' di stanchezza. Nonostante Seo Joon avesse insistito per farlo riposare qualche ora da lui, Taehyung, mosso da lievi sensi di colpa, preferì tornare a casa per controllare che Jimin stesse bene.

Di certo, non si sarebbe mai immaginato, alle 6 di mattina, di scontrarsi per le scale con Yoongi che sembrava avere fretta di andare via, tanto da ignorarlo completamente.

Quello strano atteggiamento del corvino, gli fece passare improvvisamente la sonnolenza, perché ora gli premeva raggiungere il suo amico al più presto.

Entrò in casa, avvolta nel silenzio ed era piú che normale, d’altronde, il sole era sorto da poco; persino Yeontan era ancora troppo assonnato per andargli incontro scodinzolando, rimandendo invece, spaparacchiato sul suo morbido cuscino 60x50. Taehyung però, sentì comunque il bisogno di controllare che Jimin stesse effettivamente bene.

Si diresse verso la camera del biondino e quanto più delicatamente possibile, abbassò la maniglia per aprire la porta e spiò all’interno che fosse tutto apposto, facendo attenzione a non disturbare il sonno del suo amico, ma per poco non gli venne una sincope quando si accorse che il letto di Jimin era vuoto.
Gli tornò subito alla mente la fuga sospetta di Yoongi e il cervello cominciò a divagare in pochi secondi, convinto che, tra i due, fosse successo qualcosa di grave.

Taehyung perlustrò la stanza dell’amico, illuminata dagli ancora timidi raggi del sole e notó alcuni dettagli inequivocabili: il letto completamente sfatto, vestiti sparsi per terra e qualche fazzoletto umido appallottolato ai piedi di quest’ultimo.

Non era un esperto in ambito sessuale, ma lo scenario che gli si presentò davanti lasciava poco spazio all'immaginazione.
Quei due avevano fatto sesso.

Stava ancora metabolizzando quell'immagine quando udí dei singhiozzi provenire dal bagno e senza perdere tempo, spalancò la porta scorgendo il suo migliore amico a terra in lacrime.

<<Chim ehi, va tutto bene. Ci sono io qui con te ora>>

Taehyung lo accolse tra le sue braccia ed evitò di fare domande. Non era difficile intuire la causa di quelle lacrime, per questo si limitò a fare l'unica cosa che poteva: consolarlo e abbracciarlo.

Taehyung era l’unico in grado di risollevargli il morale, l’unico che lo spronava a reagire e a non abbattersi di fronte alle difficoltà.
C'era sempre stato per lui, soprattutto nei momenti più difficili, così come Jimin c'era sempre stato per il suo TaeTae.

<<Q-quando sei rientrato?>> Mugolò tra i singhiozzi.

<<Poco fa. Ti va se andiamo in camera tua?>>

Jimin annuì, si tamponò gli occhi con le mani e si lasciò accompagnare dal moro, ma avvertì un colpo al cuore non appena mise piede al suo interno. Le immagini di lui e Yoongi, avvinghiati sul letto e il corvino che si prendeva cura di lui, si proiettarono nella sua mente come in un film e le lacrime fecero in fretta a sgorgare dagli occhi.

Dovevano fingere di essere due amanti, dovevano fingere di amarsi, ma la persona che dovrebbe amarti non ti abbandona subito dopo aver finito di…fare l'amore.

Il sogno era finito.
Il domani, tanto temuto da Jimin, era arrivato prima di quanto pensasse e l'impatto con la realtà fu, per lui, peggio di una secchiata d'acqua gelida.

<<Ho incontrato Yoongi che usciva di casa mentre rientravo poco fa>> 

Jimin guardò l'amico stupito, con gli occhi lucidi, ma non disse nulla.

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