CAPITOLO 37 • Moon

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CAPITOLO 37
Moon

Si stavano sistemando per la notte.

Yoongi aveva convinto Jimin a fermarsi lì a dormire, non che avesse molta scelta, dal momento che il temporale non sembrava dare tregua, ma ad ogni modo, l'idea non dispiacque a nessuno dei due.

Per prima cosa, Jimin avvisò Taehyung per tranquillizzarlo, sperando che ricevesse il suo messaggio per via della connessione debole.

Poi il suo sguardo cadde sul letto a una piazza e mezzo sul quale avrebbe dovuto dormire e successivamente guardò il corvino che stava sistemando delle coperte sul pavimento poichè, come gli aveva anticipato, avrebbe dormito per terra in modo da non stargli troppo vicino, ma allo stesso tempo per non lasciarlo solo, nonostante la presenza di un divano dalla comodità più che dignitosa nel soggiorno.

Jimin continuava ad osservare i suoi movimenti e sentiva il forte desiderio di fargli tante domande, ma temeva in un suo rifiuto.
Dopo la terribile confessione infatti, nessuno dei due si era più azzardato a dire una parola.

Jimin era troppo scosso e addolorato per parlarne, mentre Yoongi sembrava volesse a tutti i costi evitare l’argomento.
Beh, se fosse stato per lui, avrebbe preferito evitare di parlarne per il resto della sua misera vita, ma, arrivati a quel punto, non poteva più continuare a nascondersi dietro la sua maschera di ferro

La pioggia e il rintronare dei tuoni era l'unico suono a fare da sottofondo all'interno della piccola stanza in cui i due ragazzi erano intenti a riposarsi per mettere a tacere i loro mostri, soltanto per un po', pur sapendo già che il loro tentativo sarebbe stato vano.

<<Come si fa a superarla?>> Domandò il minore cogliendo di sorpresa il corvino che riversava seduto sul pavimento freddo, pronto a rimboccarsi le coperte.

Yoongi si voltò a guardare il più piccolo impegnato ad aggrovigliarsi le dita delle mani nervosamente.

<<I-io non credo che riuscirei più a farmi toccare da n-nessuno. Il solo pensiero mi dà la nausea>> continuò e un sorriso amaro si dipinse sul volto del più grande che si sollevò da terra per sedersi ai bordi del letto, con mezzo busto poggiato sul materasso, mentre l'altra metà del suo corpo sporgeva fuori dal letto con la gamba che ciondolava sul lato, sfiorando il freddo pavimento.

Cercò di non avvicinarsi troppo a Jimin, ma riteneva necessario comunque creare un contatto con lui in modo da metterlo più a suo agio nell'affrontare quella conversazione nella quale si sarebbero inevitabilmente addentrati.

<<Jiminie, so che può sembrare tutto così orribile, ma ti posso garantire che piano, piano, troverai il modo per venirne fuori>>

<<T-tu ci sei riuscito?>>

Yoongi inconsciamente strinse le lenzuola sotto di sé, visibilmente a disagio anche lui in quella situazione.

<<Non credo sarà qualcosa che passerà mai, ma in qualche modo ho dovuto riprendere in mano la mia vita e probabilmente sono arrivato a prendere delle decisioni e a compiere azioni non proprio.. giuste, ecco, ma perlomeno mi hanno aiutato a guardare avanti e trovare uno scopo nella vita>>

Jimin fissava il corvino come se parlasse di qualcosa che lui non sarebbe stato mai e poi mai in grado di fare.

Uno scopo nella vita.

Che scopo poteva avere la sua vita ormai, dopo che gliela avevano distrutta?

<<I-io.. non penso di averne la forza>> il più piccolo tirò su col naso e trascinò le gambe verso il suo viso che nascose pur di non farsi vedere dall'altro che aveva ripreso a lacrimare.

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