CAPITOLO 43 • Promise

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CAPITOLO 43
Promise

Jimin aveva insistito per passare la serata, all'aperto, sotto il cielo stellato.
Non faceva così freddo e l'atmosfera era così rilassante che avrebbe volentieri dormito su quella roccia piana a crogiolarsi tra il suono delle onde del mare e i primi friniti dei grilli.

Per quanto avesse voluto accontentarlo, Yoongi però lo obbligò a rientrare in casa.
Era buio pesto e sarebbe stato pericoloso per loro starsene lì fuori e in più, temeva per la salute ancora cagionevole del più piccolo, per cui si sarebbe sentito più tranquillo sapendolo in casa, al "caldo" e al sicuro.

Sulla strada del ritorno, Jimin era inciampato su uno scoglio appuntito procurandosi una piccola sbucciatura al ginocchio che Yoongi percepì come fosse una ferita grave e dolorosa tanto che per la pena, aveva camminato il resto del tragitto trasportando il grigio sulle spalle, tra i lamenti del più piccolo che non voleva farsi trascinare in quel modo come se fosse un sacco di patate.

E forse era stata proprio quell'estrema vicinanza e l'eccessiva preoccupazione del corvino che aveva fatto sì che i due, poco dopo, finissero sul divano della piccola cucina a stringersi e a baciarsi, come se non avessero mai fatto altro nella vita.

Jimin sembrava così a suo agio mentre lambiva con fervore le labbra del maggiore e a Yoongi sembrava quasi un sogno poterlo sentire coinvolto e così vicino a lui.

Si sentiva così bene. Forse anche troppo.

<<Jimin, c-credo che è meglio se.. -ansimò nel frattempo riuscendo a fatica a staccarsi dalle labbra del minore- ..O non sarò più in grado di fermarmi>>

Le loro fronti premevano l'una contro l'altra; i loro respiri pesanti si erano fusi in un unico suono; le mani tremavano e la labbra si sfioravano, incapaci di restare separate troppo a lungo.

<<Allora non farlo!>>

Yoongi dovette allontanare il più piccolo spingendolo per le spalle e guardarlo in faccia per accertarsi di ciò che le sue orecchie avevano sentito.

<<Jimin, c-cos- >>

<<V-voglio essere tuo, hyung>>

Non era sicuro di essere pronto per quel passo, forse era ancora troppo presto; non aveva idea che sensazioni gli avrebbe suscitato trovarsi nudo, per la prima volta dopo ciò che gli era successo, di fronte a un altro uomo.
Ma se quell'uomo era Yoongi, allora ne sarebbe valsa la pena rischiare.

<<Jimin, ne sei sicuro? Non devi farlo per me>>

Yoongi prese delicatamente il viso del più piccolo a coppa tra le sue mani, cercando di scrutare qualsiasi emozione potesse trasparire dai suoi occhi color cioccolato.

<<N-non lo faccio per te hyung, lo voglio davvero>>

Jimin parlò con convinzione, ma il corvino volle ugualmente accertarsi che non fosse solo l'impulso del momento a fargli pronunciare quelle parole.

Con i pollici carezzava le sue gote rosse e fece sfiorare i loro nasi.

<<Non voglio che ti senta a disagio o che te ne penta in seguito. Posso aspettare>>

Jimin scosse il capo e con le iridi già lucide, lasciò un piccolo bacio stampo sulla bocca del suo hyung.

<<Solo.. sii gentile>>

<<Lo sarò, piccolo>>

Yoongi non si era mai sentito così nervoso e agitato, come se stesse per affrontare la sua prima volta.
Forse neanche all'epoca si era sentito così, con lo stomaco in subbuglio, come se uno sciame di farfalle avesse appena spiccato il volo all'interno delle sue viscere.

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