Chapter 5: Monday

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Il lunedì è un giorno che andrebbe cancellato da ogni calendario.
Non ho voglia di andare scuola, a sentirmi dire che non mi applico abbastanza, a seguire (o perlomeno fingere di farlo) le lezioni di matematica e a farmi prendere in giro dai miei compagni di scuola meno evoluti degli australopitechi.
Ma in tutto questo c'é anche un lato positivo: rivedró Luke.
In questi due giorni mi sono mancati i suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi, il suo sorriso, e non vedo l'ora di rivedere la sua bellezza dal vivo e non tramite uno schermo.
Non che abbia una sua foto presa da Facebook come sfondo.
"Cara! Muoviti o farai tardi!" Sento urlare a mia madre e con un sospiro mi butto giù dal letto e mi preparo, raggiungendola poco dopo in cucina dove trovo anche Michael.
"Mike? Non dovevi tornare a Melbourne? Cosa ci fai ancora qui?" Chiedo, sedendomi accanto a lui al bancone della cucina, e lui scrolla le spalle prima di continuare a mangiare i suoi Fruit Loops.
"Non glielo hai detto, vero?" Gli chiede mia madre, mettendomi sotto il naso una tazza di caffè ed una confezione di biscotti al cioccolato.
"Cosa hai combinato stavolta?" Domando, addentando un biscotto, e Michael alza gli occhi al cielo prima di rispondere.
"Ho deciso di smettere l'università, ho trovato un lavoro qui in un negozio d'usato. Non sarà un granchè ma almeno sono vicino ad Anna" dice, ed io lo guardo leggermente confusa.
"Anna?" Chiedo, e quando lo vedo arrossire ricordo la ragazza di sabato. Oh.
"È la tua ragazza, Mikey?" Gli chiedo facendo ballare le sopracciglia, e lui arrossisce ancora di più.
"Cara! Mancano venti minuti, ti vuoi muovere? Potrai parlare con Michael quanto vuoi più tardi" mi rimprovera mia madre, ed io mi alzo con uno sbuffo per andarmi a lavare i denti.
"Ciao, Mike! Ciao, mamma!" Urlo e mi sbatto la porta alle spalle, cercando di domare leggermente i capelli scuri che ricandono in boccoli annodati sulle mie spalle.
Sembro appena uscita da una lavatrice.
"Cara!" Sento esclamare a qualcuno dietro di me, e quando mi giro incontro il sorriso di Ashton.
Come fa a sorridere alle otto di mattina di lunedì?
"Ciao, Ashton" lo saluto, cercando di sembrare il più cordiale possibile, e rimango stupita quando lui mi fa cenno di venire verso la sua macchina.
"É tardi, ti do un passaggio" dice, ed io arrossisco ma entro in macchina, perchè conosco il signor Park e so che se arrivo in ritardo mi spedirà in detenzione.
"Grazie" mormoro, posando lo zaino sulle mie gambe, ed il riccio scuote le spalle immettendosi nella strada.
"Posso farti una domanda?" Mi chiede dal nulla, mentre i suoi occhi sono fissi sulla strada, ed io mormoro un "sì" prima che lui continui.
"Da quanto tempo ti piace Luke? Si vede da lontano un miglio" dice, motivando la sua domanda quando si accorge che sto per protestare.
"Dalle medie, credo. Andavamo a scuola insieme e lui era sempre circondato da tante persone...ma è normale, voglio dire, è Luke Hemmings. E poi...non so, semplicemente ha iniziato a piacermi" rispondo onestamente, ripensando agli anni passati, mentre noto lo sguardo di Ashton incupirsi.
"È tanto tempo..." mormora, ed io annuisco mentre entriamo nel parcheggio della scuola.
"Grazie ancora, Ashton" esclamo, scendendo dalla macchina, ma lui mi ferma per un polso: "a pranzo fatti trovare davanti all'entrata della mensa, e oggi pomeriggio fatti trovare nell'atrio, cosí andiamo a casa mia per la seconda lezione" dice, non ammettendo repliche, ed io annuisco prima di fare una cosa che stupisce anche me.
Poso un piccolo bacio sulla sua guancia ed esco veloce come un razzo dalla macchina, maledicendomi per il mio gesto avventato.
Probabilmente non siamo neanche amici.

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora