Chapter 24: Night Talk

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[Cara]
Cammino per il corridoio a passo lento e strascicato, cercando di ignorare tutti i ragazzi che sembrano non aver di meglio da fare che fissare me e mormorare, e spesso le parole 'vergine' ed 'imbranata' giungono alle mie orecchie.
Stanotte non ho dormito, complici i pensieri e la mia chiaccherata con Anna, che, disponibile, ha ascoltata i miei sproloqui al telefono fino a tarda sera.
"È che io non mi capisco, Anna, davvero" sbuffo al telefono, gettandomi a peso morto sul letto, dondolando leggermente le gambe facendo sbattere piano i piedi.
"Cosa non capisci? Devi cercare di capire quale sia il problema prima di pensare ad una soluzione" risponde lei con voce calma, mentre sento in sottofondo le note di una canzone che non riconosco.
"Non capisco quale sia il problema! Per me è sempre stato semplice: io ero la sfigata, la vergine di segno e di fatto, l'emarginata asociale che passava i week end chiusa in casa a guardare serie tv e leggere fanfiction su Harry Styles mentre ammirava da lontano la sua cotta, il ragazzo più bello e popolare della scuola" faccio una pausa, rialzandomi dal letto ed arrivando fino allo specchio a figura intera, osservando il mio riflesso che parla concitato prima di continuare: "E poi...poi è arrivato Ashton. È stato un po' come il mio angelo custode, capisci? Mi ha trovata dopo un intento disastroso e patetico di farmi notare da Luke, e da allora siamo sempre insieme, ed è come se lo fossimo sempre stati. Ed è una cosa strana, perchè non ho mai avuto amici se non i personaggi dei miei libri. Mi aiuta sempre, dandomi consigli, dritte e lezioni di autostima, facendomi il tipo di complimenti per cui ogni ragazza farebbe carte false. Ed io ti giuro, ti giuro, che non capisco perchè i baci di Luke mi sembrino vuoti come una pagina bianca mentre quell'unico con Ashton sia stato abbastanza per farmi sentire le gambe come gelatina" concludo, sospirando la fine mentre continuo ad osservarmi mentre parlo, quasi sperando che Ashton compaia dietro di me e mi stringa davanti allo specchio come ha fatto la prima sera che è venuto qui.
Una risata cristallina giunge dall'altro capo del telefono: "sei molto ingenua, Cara. Ma prima, parlami un po' di questo Luke" dice Anna con voce dolce, tanto che riesco quasi a percepire il sorriso che ha sulle labbra mentre parla.
Rimango in silenzio qualche secondo, sorpresa dalla sua domanda, e dopo averci riflettuto rispondo sinceramente: "non lo conosco molto bene, so poche cose di lui. È bellissimo, tanto che se lo guardassi lo definiresti immediatamente un angelo, perchè ha proprio il classico aspetto dell'angelo, con gli occhi azzurri ed i capelli biondi. Ha un sorriso che probabilmente dovrebbe diventare patrimonio dell'Unesco, e la voce dolce e melodiosa. Peró, devo ammettere, che nei suoi occhi c'è sempre qualcosa di strano, è come se una parte di lui fosse il Luke che vedi ogni giorno nei corridoi, mentre l'altra...no. Non lo capisco, non mi capisco, non ci capisco nulla" spiego, lanciando l'ennesimo sospiro della serata mentre sento la musica di Anna cambiare, diventando più lenta, dolce e...conosciuta.
"Mi piace questa canzone" affermo, riconoscendo Kiss Me di Ed Sheeran in sottofondo.
"Già, è una canzone bellissima...e lui è davvero bravo" risponde lei prima di cominciare a parlare in maniera più seria, come uno psicologo che spiega qualcosa al suo paziente.
"Cara, soltanto sentendoti parlare in questo modo della situazione, di te, di Ashton e di Luke riesco a capire quale sia il problema, ma non devo arrivarci io, e tanto meno non devo essere io a dirti quale sia. Rifletti sulle tue stesse parole, rifletti sui comportamenti dei due e rifletti sulle tue sensazioni, la risposta è più semplice di quella che pensi. Lui sembra star aspettando soltanto che tu apra gli occhi" dice, ed il mio pensiero corre immediatamente ad Ashton, come se fosse abituato a farlo, prima che anche Luke faccia capolino, rimanendo però in disparte.
"Qualcuno ti è venuto in mente, vero?" Chiede Anna, risvegliandomi dai miei pensieri, e rimango interdetta qualche secondo prima di chiedere: "cosa?".
"Ti ho fatto una domanda a trabocchetto, ti ho detto 'lui', ma la tua mente ha subito pensato a qualcuno. E quel qualcuno è il proprietario di un posto d'onore nel tuo cuore" spiega, facendo percepire il sorriso sulle sue labbra mentre il mio cuore comincia a battere più velocemente.
Non è possibile.
Le parole di Anna non fanno che vorticarmi in testa, senza lasciarmi un secondo,spingendomi ad analizzare ricordi di momenti già vissuti, finchè non giungo ad una conclusione.
Mi sono innamorata dell'ultima persona al mondo di cui mi sarei dovuta innamorare.

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora