Chapter 20: "A Date?"

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"Dannazione, dannazione, dannazione" ripeto a mezza voce tra me e me, cercando tra la confusione tutti i libri ed un paio di calzini puliti.
"Eureka!" Esclamo non appena trovo delle calze pulite, e velocemente le infilo, seguite poi dai Dr Martens.
Un ultimo sguardo all'orologio mi fa impallidire e corro giù per le scale, salutando con un urlo mia madre e Michael, mentre Darren è già andato via.
Purtroppo anche Ashton è già andato via, e borbotto imprecazioni tra me e me mentre mi dirigo alla fermata dell'autobus, cercando di domare i capelli corti disordinati.
Dannata sia la terza stagione di Gossip Girl. Non ho resistito e l'ho finita ieri sera, andando così a dormire alle due di notte, e svegliarmi in ritardo è stata la conseguenza a tutto ciò.
Mi siedo alla fermata, ormai consapevole che arriveró in ritardo, e comincio a cercare le cuffiette nello zaino, trovandole per miracolo sul fondo.
Le infilo e seleziono la mia canzone preferita, cercando di tirarmi su il morale, e a quanto pare Sex dei The 1975 ci riesce, perchè mi ritrovo a sorridere tra me e me al ricordo del commento di Luke quando mi ha trovata ad ascoltarla al negozio dell'usato.
Ha ragione, decisamente non la mia canzone.
La canzone finisce e ne parte subito un'altra mentre io scruto l'orizzonte in attesa dell'autobus che grazie a Dio arriva dopo poco, e sospiro di sollievo quando salgo sopra, notando che per ora ho solo sette minuti di ritardo.
Quando l'autobus ferma davanti a scuola però i minuti di ritardo sono diventati ventidue, e so che dovró andare in segreteria a prendere il foglio della detenzione.
Di bene in meglio.
Busso leggermente alla porta chiusa, e quando sento un "avanti!" dall'interno entro, arrossendo sotto lo sguardo critico della segretaria.
"Salve, sono Cara Sandler...e sono in ritardo" dico, la voce a malapena un sussurro per la vergogna, ma in ogni caso la donna mi sente perchè compila una strisciolina di carta blu per poi passarmela.
"Ragazzi" la sento borbottare mentre sto uscendo, e scuoto la testa, sbattendo leggermente la porta alle mie spalle.
Corro dall'altra parte della scuola, cercando l'aula di francese, e mi appunto mentalmente di non fare più ginnastica per un mese quando la trovo, le urla della professoressa udibili da fuori.
Una mattinata da incubo.

"Allora sei viva! Ti ho mandato sei messaggi, stamattina" sono le prime parole con cui mi accoglie Ashton non appena mi vede, seguito da Calum, che sembra cercare qualcuno con lo sguardo ed io sospiro, mettendo via il libro che stavo leggendo mentre lo aspettavo.
"Scusami, non li ho letti...mi sono svegliata tardi" confesso, abbassando la testa, e lo sento scoppiare a ridere prima che percepisca il suo braccio attorno alle spalle.
"Immaginavo, piccola. Andiamo" dice, conducendomi verso il tavolo a cui non avrei mai pensato di sedermi, e mi giro quando mi accorgo che Calum non ci sta seguendo, ma sorrido quando vedo che ha una buona ragione.
Il moro sta abbracciando una ragazza, probabilmente la sua ragazza, di cui vedo solo i ricci scuri, e li osservo intenerita quando Ash mi passa un vassoio, un sorriso sulle labbra che arriva fino agli occhi.
"Non ho tanta fame" mormoro, decidendo di prendere solo un succo di frutta, mentre il vassoio di Ashton si riempie di piatti.
"Quando hai la detenzione?" Chiede all'improvviso, girandosi verso di me, ed io alzo gli occhi al cielo.
"Domani, fino alle cinque" rispondo mentre andiamo verso il tavolo di Ashton, e lui sembra annuire pensieroso mentre ci sediamo.
"Ciao, Ash. Ciao, Cara" ci saluta sorprendendomi Luke, ed arrossisco fino alla punta delle orecchie sentendo la bocca secca.
Io ho baciato la bocca da cui sono uscite quelle parole.
Una ditata famigliare nella schiena mi spinge a rispondere, e mormoro un "ciao" imbarazzato mentre Luke sorride, tenendo tra i denti l'anellino nero al labbro.
"Oh, meringhe" sussurro tra me e me, sedendomi, e sento una risatina provenire dal mio fianco mentre Ashton si siede accanto a me.
"Sei del colore della mia bandana" esclama a voce non troppo alta, indicando la bandana bordeaux che tiene indietro i suoi ricci, e sorrido leggermente quando sento qualcun'altro sedersi al mio fianco.
"Calum, chi era..." comincio a dire prima di girarmi, ma quando incrocio due occhi azzurri capisco che non è Calum ad essersi seduto accanto a me.
"Mi dispiace per te, ma non sono Calum" sorride malizioso Luke, osservandomi con uno sguardo strano, e nuovamente una ditata nella schiena mi risveglia dallo stato di trance in cui sono caduta.
"Oh...ehm, fa nulla" biascico, sentendo le mie guance farsi sempre piú calde.
"Mi chiedevo...sabato ti andrebbe di uscire?" Chiede, venendomi più vicino, abbastanza per farmi sentire l'odore della sua cologna.
Potrei svenire da un momento all'altro.
Le mie labbra si socchiudono, e sento che anche Ashton si é fermato, smettendo di mangiare.
"Rispondi" sussurra, in modo che senta solo io, ed improvvisamente mi risveglio nuovamente, realizzando che è tutto reale.
Luke Hemmings mi ha appena chiesto di uscire.
"Un...appuntamento?" Chiedo, maledicendomi per la mia stupidità, e sento Luke ridacchiare leggermente prima di annuire.
"Sì, un appuntamento, Cara. Ti va?" Chiede, non smettendo un secondo di sorridere.
È un sogno, ne sono convinta.
"Rispondi di sì" sussurra nuovamente Ashton, ed io mi ritrovo ad annuire vigorosamente, non trovando la forza di parlare.
"Allora ti passo a prendere sabato alle sei, tanto abiti accanto ad Ashton, no?" Chiede, alzandosi, ed io annuisco nuovamente, sentendomi in uno stato di trance.
Luke se ne va, non prima di avermi sorriso ancora, e lentamente mi giro verso Ashton, gli occhi spalancati, le labbra socchiuse ed aperte in un sorriso.
"Felice?" Chiede, sorridendo, eppure il suo sorriso è strano, perchè non fa spuntare le fossette.
"Tantissimo, grazie, Ash" esclamo, abbracciandolo di slancio, e lui mi stringe, eppure è diverso.
È come se tutta la sua felicità se ne fosse andata nel giro di pochi minuti.

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora