Chapter 7: "Come Here"

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"Sei stata molto brava a pranzo, i miei complimenti" esclama Ashton aprendo la porta di casa sua, ed io arrossisco leggermente alle sue parole metto per la prima volta piede in casa Irwin.
La nostra via è formata da una serie di villette a schiera, perciò da fuori sembra molto simile a casa mia, ma dentro è tutta un'altra storia.
Le pareti sono tappezzate di fotografie che ritraggono volti sorridenti e felici, mentre molte candele decorano i mobili del corridoio.
"Ehm...ci sarà un po' di disordine...ieri sono venuti Luke e Calum ed io non ho ancora messo in ordine" borbotta, passando con fare nervoso una mano dietro il collo, ed io sgrano gli occhi alla menzione di Luke.
"Luke Hemmings è stato qui? Viene spesso qui?" Chiedo, eccitata di star camminando sullo stesso pavimento che anche lui ha percorso, mentre Ashton sospira ed annuisce.
"Spesso piomba qui in piena notte senza avvertire e...beh, è il mio migliore amico, non posso lasciarlo fuori" risponde, guidandomi fino ad una cucina ricca di suppellettili e ninnoli vari che mi fanno sorridere, perchè sembra davvero una cucina vissuta e ricca d'amore.
"Vuoi qualcosa da bere?" Mi chiede Ashton, aprendo il frigorifero, ed io scuoto la testa prima di realizzare che è girato e non può vedermi. Stupida Cara.
"No, grazie" rispondo, e lui afferra una bottiglietta di thè alla pesca prima di chiudere il frigo e guardarmi.
"Dio, come sei a disagio. Smettila di torturarti le dita e posa la borsa" esclama, bloccandomi le mani con una sua, ed io sobbalzo, perchè non mi ero accorta di essere così nervosa.
"Hai una fratello, perchè sei così a disagio con i ragazzi?" Chiede, guardandomi con curiosità, ed io mi limito a scrollare le spalle senza dare una vera risposta.
Eppure, pochi secondi dopo, le parole lasciano le mie labbra fuori dal mio controllo.
"È che i ragazzi sono sempre stati quelli che più mi prendevano in giro...continuano tutti a chiamarmi 'verginella', 'sfigata'...e quello che sono ora sono semplicemente anni ed anni di prese in giro" rispondo sinceramente, rivivendo nella mia memoria quei pomeriggi passati a piangere sentendomi inadeguata.
"Vieni qui" dice Ashton, risvegliandomi dai miei pensieri, ed io faccio un passo verso di lui ma non mi accorgo della borsa ai miei piedi e finisco per terra, con una guancia sul pavimento marmoreo.
"Ahi" lascia le mie labbra, mentre Ashton si precipita a soccorrermi, tirandomi su per le braccia.
"Stai bene, Cara?" Mi chiede, guardandomi negli occhi, ed io mi massaggio la guancia mentre mi appoggio al bancone della cucina: "mi fa solo un pò male la guancia".
"Aspetta" dice, girandosi ed aprendo uno sportello tirandone fuori una confezione di pasta congelata e poggiandola piano sulla mia guancia.
"Scusa...non ho nulla di meglio" si scusa, ma io scuoto la testa pigiando di più il fresco sulla mia guancia.
"Ti hanno mai fatto un complimento, Cara?" Mi chiede improvvisamente interrompendo il silenzio, ed io mi giro a guardarlo, confusa.
"Chi, scusa?" Domando, e rimango stupita dalla risposta.
"I ragazzi" dice, ed io abbasso la testa, vergognandomi della risposta.
"No" sussurro piano, e non sento alcuna risposta verbale da parte di Ashton quando sento due sue dita tirarmi su il mento per far incontrare i nostri occhi.
"Beh, allora questa sarà la seconda lezione" esclama, sedendosi davanti a me sul pavimento, ed io lo osservo, leggermente curiosa.
"Sei una bella ragazza, Cara, devi solo rendertene conto" comincia, prendendo una mia mano con la sua ed intrecciando le nostre dita, mentre io arrossisco, capendo cosa sta facendo.
"Hai degli occhi che fanno invidia al cielo, perchè non potranno mai essere così speciali, ed il tuo sorriso invece fa invidia al sole, perchè quando sorridi illumini tutta la stanza" continua, passando un dito sulla mia guancia sicuramente porporea, prima di continuare: "hai un corpo splendido, e davvero non capisco dove tu veda tutti questi difetti che trovi. Fuori sei bella, ma dentro sei una meraviglia" va avanti, facendo scorrere le dita sul mio braccio procurandomi brividi per tutta la schiena.
"Sei dolce, simpatica, ironica, ma anche timida e riservata. Eppure sei fredda alle volte, distaccata. Un controsenso" conclude prima di avvicinarsi al mio viso, e mi spavento quando sento il suo respiro sul mio volto prima che le sue labbra si posino leggere sulla mia guancia.
"Sono contento di essere stato il primo a farti dei complimenti" dice dopo qualche secondo in cui io ho cercato di recuperare il respiro, ed io sorrido prima di dire: "Grazie, davvero. Vorrei riuscire a credere ai tuoi complimenti".
"Farò in modo che tu ci creda, Cara, fosse l'ultima cosa che faccio".

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora