Chapter 12: "Sorry"

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"Come hai potuto? Mi ero fidata di te!" Urlo ad Ashton mentre il freddo della sera crea pelle d'oca sulle mie braccia, e mi dirigo verso la fermata dell'autobus a passo di marcia mentre Ashton mi segue, urlando il mio nome.
"Cara! Aspetta, ti posso spiegare!" Urla, raggiungendomi, e non appena afferra il mio polso io mi scanso, dandogli la schiena.
"No, Ashton, non mi puoi spiegare niente! Mi hai illusa che avessi anche solo mezza possibilità ed ora salta fuori che è fidanzato! Sei un sadico, forse? Ci godi a vedermi stare male? Beh, guarda, adesso sto piangendo, sei contento?" Grido girandomi verso di lui, mentre lacrime di rabbia e tristezza solcano il mio viso, e lo sguardo di Ashton si abbassa mentre si morde il labbro.
"Permettimi di portarti a casa mia e spiegarti" mormora, la sua voce l'unico rumore nella sera, ed io mi ritrovo a guardarlo, cercando di asciugare le lacrime dalle guance.
Il dolore è tanto, ma sono anche curiosa del motivo per cui Ashton ha voluto farmi così male, e a quanto pare sono masochista perchè mi ritrovo ad annuire, e dopo poco siano in macchina, dove il silenzio regna.
La ragazza di Luke era la classica Barbie, proprio la tipica ragazza perfetta, ma la cosa che fa più male è come lui la guardava. Sembrava così felice, così euforico, così...innamorato.
Conosco troppo bene quello sguardo, e ciò non aiuta a sciogliere la morsa che stringe il mio cuore in questo momento.
"Siamo arrivati" mormora Ashton fermando la macchina nel suo vialetto, ed io scendo sentendomi come senza vita, un brutto corpo senza vita, un automa.
Il riccio apre la porta ed io lo seguo senza fiatare, sentendo ancora le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma decido di ignorarle mentre Ashton ci conduce in cucina, dove tira fuori due bottigliette d'acqua e un pacco di biscotti.
"Non ho fame" sussurro, ma lui scuote la testa e li prende lo stesso, salendo le scale.
Lo seguo fino a quella che sembra la sua stanza, e quando accende la luce mi stupisco di come sia simile a quella di Michael, ma continuo a non parlare, sentendomi sempre peggio.
"Siediti qui" dice, indicandomi il letto e sedendosi accanto al posto indicato, e non appena mi siedo sento le sue braccia intorno a me.
"Scusa" sussurra, stringendomi, ed io respiro il suo profumo, cercando in tutti i modi di ricacciare indietro le lacrime che minacciano di uscire.
"Luke è un ragazzo molto esigente" comincia a dire, staccandosi e tenendo il mio mento tra due dita, facendomi guardare i suoi occhi.
"Cambia spesso fidanzata alla ricerca di quella perfetta. Questa ragazza, Ariana...è solo di passaggio, davvero" dice, ed io scuoto la testa, ricordandoli al ristorante.
"Non è di passaggio, c'era amore nello sguardo di Luke" mormoro, cercando di tranquillizzarmi, fallendo quando due lacrime riescono ad uscire.
"Ma lei non lo ama. Ha cercato di portarsi a letto Calum" risponde, sollevando un sopracciglio per il disappunto mentre le mie labbra si socchiudono.
"Lui ha bisogno di qualcuno che lo ami, e a quanto pare questa persona sei tu...l'hai appena dimostrato" mormora, lasciando andare il mio mento ed abbassando lo sguardo, mentre le mie guance si colorano leggermente.
"Ed è per questo che mi stai aiutando?" Domando a voce bassa, avvicinandomi di più a lui.
"Sì, Cara, perchè lo ami, e voglio vederti felice" confessa, continuando a non alzare lo sguardo mentre io, presa da uno slancio d'affetto nei suoi confronti, lo abbraccio, posando la testa sulla sua spalla.
"Sei molto più di una verginella imbranata, lo sai, vero?" Chiede, guardandomi negli occhi, e nonostante non mi ritenga tale cedo davanti ai suoi occhi dolci ed annuisco, mentre le sue labbra si posano sulla mia guancia.
"Sono perdonato?" Chiede, facendo il labbruccio, e come potrei dire di no ad un faccino così?
"Solo se guardi con me Maleficent mangiando biscotti" dico con un sorriso, ed un sorriso increspa anche le sue labbra mentre afferra il computer dal comodino.
"E tu che non avevi fame" dice, indicando il biscotto che sto già divorando, ed io scrollo le spalle prima di sistemarmi meglio sul letto.
Tra briciole, commenti e risate la serata passa veloce, fatta di sorrisi e tocchi innocenti, finchè non ci addormentiamo, la mia testa sul petto di Ashton e le nostre mani intrecciate, ma questo forse è meglio non dirlo a mia madre.

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora