Chapter 32: In Love & In Denial

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[Cara]
"Imbranata, Luke è qua sotto! Vedi di tornare presto, i vecchi non ci sono e non ho voglia di venirti a prendere!" Sento esclamare fuori dalla porta della mia stanza, ed alzo gli occhi al cielo tra me e me prima di controllare un'ultima volta il mio aspetto allo specchio.
Grazie a Dio oggi ho tolto la fasciatura, almeno non ho più l'impiccio delle stampelle.
Se io ed Ashton non fossimo in questa strana fase della nostra amicizia probabilmente sarebbe qua, seduto sul bordo del letto, a cercare di convincermi ad indossare un vestito e delle ballerine, ma lui non è qui ed io, per quanto stia andando ad un appuntamento, non voglio dare speranze a Luke.
Mi sento una persona orribile.
"Muoviti!" Esclama nuovamente Michael, battendo sulla mia porta, e dopo aver sbuffato per l'ennesima volta afferro la giacca e la borsa ed esco.
"Potevi fare un minimo sforzo per vestirti in maniera elegante, gli abiti non mordono mica" sbuffa non appena mi vede, ma io ignoro il suo commento, abbracciandolo prima di scendere.
"Torneró per le undici, quindi se devi invitare Anna e se dovete fare cose vietate ai minoro di diciotto anni approfittatene" dico, scendendo, ed ignorando la risposta di Michael esco, andando quasi a sbattete contro Luke, che a differenza dell'ultima volta sembra...diverso.
Sta cambiando proprio tutto.
"Attenta! Non credo tu voglia farti un altro giretto all'ospedale" esclama, prendendomi, e non sembra provocante mentre mi tiene per i fianchi, semplicemente divertito.
"Hai ragione...e ciao" rispondo, sorridendogli leggermente, e lui lascia un bacio sulla mia guancia prima di farmi cenno di salire.
"Allora, dove andiamo?" Chiedo, stringendomi nel calore dell'abitacolo, e Luke sembra improvvisamente a disagio ma risponde lo stesso: "se per te va bene pensavo di andare a casa mia...ho tentato di cucinare".
Rimango sorpresa prima di scoppiare a ridere, immaginandomi l'alto giocatore di calcio in grembiule rosa con un mestolo in mano, ma annuisco, cercando di spostare Ashton dai miei pensieri.
Dopo qualche minuto di silenzio, in cui sia io che Luke sembriamo impegnati a pensare ad altro, parcheggia nel vialetto di una villetta bianca, e sorrido notando, seppure alle prime luci della sera, una moltitudine di fiori sui davanzali.
"Mia madre lavora in un negozio di fiori eli ama...ma direi che si nota" confessa, ridacchiando, ed io sorrido, incantata.
"Siamo soli, fai pure come se fossi a casa tua" esclama non appena mi fa cenno di entrare, e sorrido notando un disordine molto maschile in giro per la casa.
"Hai dei fratelli?" Gli chiedo, seguendolo verso la cucina, e Luke annuisce prima di scoppiare a ridere: "si nota, vero?".
Annuisco, sedendomi su uno sgabello davanti al bancone, ed osservo il biondo impegnato a tirare fuori qualcosa dal forno.
È incredibile quanto sia cambiato nel giro di nulla, come se qualcosa di importante fosse successo, rendendolo meno 'stronzo' e più malinconico, più umano.
"Spero ti piacciano le lasagne" afferma, posando due piatti fumanti davanti a me prima di passarmi le posate e sedersi accanto a me.
"Non morirò?" Chiedo, divertita, ed il biondo scuote la testa prima di osservarmi mentre assaggio la sua creazione che, effettivamente, è deliziosa.
"Sai, stavo pensando..." comincia, prendendo una forchettata di lasagne, ed io lo osservo in attesa.
"...stavo pensando che questo non è proprio un appuntamento romantico. E mi dispiace, perchè te ne meriteresti uno" sospira, sembrando improvvisamente più triste, ma io poso una mano sulla sua, scuotendo la testa: "va bene così, Luke, davvero. È perfetto così com'è. Non sarei stata a mio agio in qualche ristorante".
Lui mi osserva qualche secondo mentre continuiamo a mangiare in silenzio prima di scoppiare a ridere improvvisamente.
"Cosa?" Chiedo, sentendomi anche io sull'orlo delle risate vedendolo ridere così di gusto.
"Si vede da lontano che io non ti piaccio, e sembriamo due vecchi amici che si conoscono da una vita" risponde, ridendo, ed io mi giro ad osservarlo, sentendomi in colpa.
"Non è vero che non mi piaci, Luke..." comincio, tentando di rimediare, ma lui mi zittisce con un sorriso, posando una mano sulla mia guancia.
"È vero, invece, perchè sei innamorata di Ashton. Ti piaccio come amico...spero, almeno" dice, e soltanto alla nomina del riccio sento le guance farsi improvvisamente più calde mentre annuisco.
"Scusami...non era pianificato, sul serio" mormoro, sentendomi in colpa, ma Luke continua a passare il pollice sulla mia guancia, come un vero amico.
"Beh, io so il tuo segreto, quindi mi sembra giusto che tu venga a conoscenza del mio...basta che non lo dici a nessuno" esclama, guardandomi negli occhi, ed io annuisco, pronta a un 'sono innamorato di qualche cheerleader dal nome che finisce con 'y''.
"Non mi piacciono le ragazze" confessa, mentre un rossore roseo trova posto sulle sue guance, ed io spalanco gli occhi mentre lui riprende a ridere.
"Che accoppiata! Un gay in fase di negazione ed una ragazza innamorata del proprio migliore amico" esclama, ridendo, e, stavolta, scoppio a ridere anche io prima di abbracciarlo.
"Grazie per avermi capita, Luke" mormoro, stringendolo più forte, e sento il suo sorriso nell'incavo del mio collo mentre passa la mano sulla mia schiena prima di cogliermi di sorpresa e darmi un consiglio che credo proprio seguirò.
"Diglielo, Cara. Buttati. Non riceverai un rifiuto".


Ho deciso di non mettere punti di vista di Luke o di raccontare la sua storia in questa storia (che gioco di parole) poichè a lui sarà dedicato lo spin off/sequel, Soccer, che pubblicherò una volta finita questa storia.

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora