Chapter 11: From Sydney With Love

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"Quindi alla fine verrà a cena a casa nostra? Quindi mi stai dicendo che sarei potuta benissimo rimanere nel mio letto a dormire?" Chiedo sorpresa e scocciata, perchè per colpa di mia madre che è vittima di bipolarismo e di Michael che è disorganizzato io mi sono alzata all'alba dopo una serata da dimenticare.
"Stai abusando della parola quindi, ma sì, Anna verrà a cena da noi stasera insieme ai nostri vicini...mi sembrava che tu e Ashton andaste d'accordo" commenta mia madre, sollevando le sopracciglia con fare malizioso mentre io quasi mi strozzo con il succo di frutta che sto bevendo.
"Sì, siamo amici, ma non è come pensi" rispondo, con un calore sulle guance dovuto al rossore, e vedo che sta per replicare quando il campanello di casa suona e mi dirigo pigramente ad aprire la porta, aspettando di trovarmi davanti il marito di mia madre, mentre trovo ben due persone davanti a me.
"Okay, Cara, riesci a non fare figuracce per una sera?" Mi chiede Michael con un sorrisetto scherzoso, ed io gli faccio una linguaccia prima di spostare lo sguardo su quella che sono certa sia la sua Anna.
È una bella ragazza, totalmente il mio opposto, come Michael, d'altronde, e la sua bellezza mi fa sentire leggermente a disagio, ma cerco di non darlo a vedere mentre le porgo la mano.
"Piacere, sono Cara, la sorellastra di questo energumeno con il quale sei costretta a stare...sinceramente mi dispiace per te" dico, lanciando un'occhiatina a Michael che alza gli occhi al cielo mentre la sua ragazza ridacchia leggermente.
"Ciao, Cara, sono Anna, Michael mi ha parlato molto di te...e tranquilla, a me spiace per lui" risponde, guardando con quello sguardo innamorato il mio fratellastro che mi ricorda fin troppo il mio quando vedo Luke.
"Cara!" Sento una voce esclamare dietro i due piccioncini, ed alzo lo sguardo mentre loro si girano.
"Ciao, Ashton" saluto il riccio che sembra tornare da una maratona, mentre Michael mi guarda con un sorrisetto complice che decido di ignorare e li sorpasso, raggiungendo il ragazzo madido di sudore.
Ashton si ferma davanti a me, posando le mani sulle ginocchia e piegandosi leggermente, tanto che i ricci che sfuggono dalla bandana ricadono sui suoi occhi.
"Stai bene? Sembra che tu abbia appena corso fino a New York" dico, leggermente preoccupata sentendolo respirare in maniera così irregolare, e lui scuote la testa prima di guardare dal basso.
"Cara, tra Sydney e New York c'è un oceano, non posso correre fino a lì" dice a spezzoni, ed io alzo gli occhi al cielo alle sue parole.
Il solito Ashton.
"Lo so, lo so, era solo per dire" rispondo, e lo vedo sorridere prima che si rimetta in piedi normalmente, facendomi di nuovo sentire la più bassa tra i due.
"Stasera i miei vengono a cena a casa tua...per te andrebbe bene se io e te andassimo a mangiare fuori? Non so te, ma ho voglia di pizza" propone con un sorriso tutto fossette, e alla parola 'pizza' comincio ad annuire vigorosamente.
"Allora ci vediamo tra mezz'ora, vado a fare una doccia...passo a prenderti, chiedi scusa da parte mia a tua madre" mi urla mentre corre verso la porta di casa sua, e scuoto la testa prima di rientrare, trovandomi davanti una delle scene più dolci che abbia mai visto.
Michael ed Anna sono accoccolati sul divano, le gambe di lei su quelle di lui, mentre si abbracciano bisbigliandosi parole che non riesco a sentire, ma a giudicare dai loro sorrisi posso dire che sono parole dolci, e sorrido alla vista prima di salire su per le scale.
E pensare che lui è quello che ha perso la verginità in un bagno pubblico.
In poco tempo mi cambio, cercando di sembrare quanto meno decente, visto che Ashton sembra essere sempre perfetto ovunque vada, e quando mi giudico non oscena scendo nuovamente le scale, andando da mia madre in cucina che sta apparecchiando il tavolo per otto, ma la fermo giusto in tempo.
"Mamma, io ed Ashton andiamo a mangiare una pizza fuori" dico, prendendo due piatti e rimettendoli nella credenza mentre lei mi fissa con le labbra socchiuse.
"Esci? Stasera? Con Ashton?" Chiede, sembrando sconvolta, e quando io annuisco posa bicchieri e tovaglioli per posarmi una mano sulla fronte.
"Chi sei tu? Cosa hai fatto alla mia Cara?" Esclama, guardandomi spaventata, ed alzo gli occhi al cielo alla sua esagerazione quando il campanello suona nuovamente.
"Sto uscendo, ci vediamo stasera...registrami American Horror Story sul canale quarantacinque!" Urlo prima di uscire di casa, andando a sbattere contro Ashton che mi guarda piuttosto perplesso.
"Sembra che quando ci incontriamo uno dei due debba farsi male o avere del cibo addosso" dice, facendomi cenno di salire sulla sua macchina, ed io scoppio a ridere prima di obbedire.
Il tragitto è piuttosto silenzioso, probabilmente perchè lui è stanco per la corsa ed io per essermi dovuta svegliare presto, e qualcosa mi dice che Ashton è piuttosto affamato poichè non appena parcheggia davanti alla pizzeria si precipita fuori dalla macchina.
"Dai, Cara, andiamo!" Esclama, afferrmando la mia mano, e nonostante sia quasi abituata al suo tocco sento le guance farsi calde mentre entra nel locale, e dopo poco ci ritroviamo seduti nel bel mezzo di una saletta rumorosa.
"Abbiamo fatto bene a venire a mangiare qui...mia madre aveva preparato il polpettone" dico senza pensarci, e arrossisco non appena realizzo le mie parole mentre il riccio dai capelli ancora bagnati scoppia a ridere, finchè non lo vedo.
Luke. Dall'altra parte della saletta. Con una bionda.
Il ragazzo sta ridendo, sfoggiando il suo sorriso da un milione di dollari e riesco a vedere i suoi occhi brillare da questa distanza, mentre nel petto sento la gelosia farsi largo, stringendo il cuore in una morsa dolorosa.
"Cara? Stai bene?" Mi risveglia dai miei pensieri Ashton, passando una mano davanti ai miei occhi, e quando scuoto la testa lui si gira, socchiudendo le labbra quando si accorge di Luke e della ragazza.
"Io...non lo sapevo, mi dispiace" mormora, afferrandomi la mano sul tavolo, ed io abbasso la testa, sentendo la delusione premere nei miei occhi sotto forma di lacrime, quando una domanda lascia le mie labbra: "stanno insieme?".
In questo momento vorrei sorda, vorrei non vedere il senso di colpa nello sguardo di Ashton, e soprattutto vorrei non sapere la risposta.
"Sì".

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora