Chapter 9: Party

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"Una festa? Stai scherzando, spero" ridacchio nervosamente, lisciando i capelli con la spazzola mentre il calore del phon al minimo li asciuga lentamente, in modo tale che il rumore non sia eccessivo e mi permetta di sentire la risposta di Ashton, che scuote la testa.
"Ovvio che non scherzo. Tu hai bisogno di svagarti, divertirti e fare esperienza con le persone" risponde, elencando i punti sulle dita di una mano, ed io scrollo la testa incredula alle sue parole, mentre il braccio pettina i capelli in modo meccanico.
"Domani abbiamo scuola, Ashton" contesto, cercando di farlo desistere, ma lui risponde prontamente: "è stato proclamato uno sciopero. Non guardi mai il telegiornale, Cara?".
Alzo gli occhi al cielo al suo tono da saputello e spengo il phon, decidendo di lasciare i capelli ancora leggermente umidi tali, e mi giro totalmente verso Ashton, guardandolo dritto negli occhi.
"Senti, grazie per l'aiuto, ma io detesto le feste, davvero. L'idea di essere chiusa in una casa puzzolente di alcol e sudore non mi alletta per niente" confesso, posando le mani sui fianchi, ed il riccio si alza avvicinandosi a me prima di rispondere: "anche a me non piacciono le feste, quindi ti capisco. Ma tu hai davvero bisogno di interagire con persone reali per superare la timidezza, quindi vai a cambiarti ed andiamo".
Non so se sono i suoi occhi color nocciola da cucciolo o il tono calmo e dolce con cui parla, fatto rimane che venti minuti dopo sono seduta nella sua macchina con un pantalone nero ed una camicetta bianca e nera addosso impegnata a cercare di non vomitare per l'ansia.
"Andrà tutto bene, fidati di me" mormora con volce tranquilla Ashton, non staccando gli occhi dalla strada mentre io alzo i miei al cielo, poco convinta delle sue parole.
"Certo, come no. Vediamo quale sarà la mia figura di merda di stasera" replico, accavallando le gambe, quando una domanda sorge spontanea, e mi giro subito verso Ashton.
"Ci sarà anche Luke?" Chiedo, con voce leggermente tremula per l'emozione ma anche per la paura, perchè da un lato voglio che ci sia mentre dall'altro spero vivamente che rimanga a casa, ma a quanto pare la parte sfortunata di me vince poichè Ashton annuisce.
"Sì, ci sarà anche lui, quindi stammi vicina e segui i miei consigli" dice giusto un secondo prima di parcheggiare in un vialetto illuminato, e non appena mi guardo in giro vedo ragazzi impegnati a pomiciare o a vomitare nei cespugli della casa sconosciuta.
Mi sa che i proprietari si troveranno dei fiori morti e dei ricordini spiacevoli.
"Afferra la mia mano e non ti allontanare per nessuna ragione" ordina il riccio non appena usciamo dalla sua utilitaria, ed io annuisco prima di far scivolare la mia piccola mano nella sua notevolmente più grande.
Velocemente ci incamminiamo verso l'interno, evitando con una smorfia di disgusto pozze di vomito nel giardino, finchè non entriamo, trovando musica alta e puzza di sudore ad attenderci.
"Ash!" Sento esclamare una voce alla mia destra, e sobbalzo mentre ci giriamo entrambi, incontrando il sorriso fortunatamente sobrio di Calum.
"Oh, grazie a Dio ti ho trovato subito, Cal. Come procede la situazione?" Domanda il ragazzo accanto a me, e cerco di reprimere un leggero rossore quando sento il suo pollice accarezzare il dorso della mia mano come se volesse tranquillizzarmi.
"Eh, procede, diciamo. Luke è completamente andato, e continua a gridare che vuole 'trovare una ragazza con cui valga la pena scopare', per citare. Mi sa che avrò bisogno del tuo aiuto per caricarlo in macchina" risponde il moro, ed io sussulto a quelle parole, ma cerco di non darlo a vedere.
"Amico" biascica una voce ubriaca dietro Calum, ed il diretto interessato si gira mentre io e Ashton ci limitiamo ad osservare un esemplare di Luke notevolmente non in sè.
"Wow, chi è questa figa? Lei sì che è una con cui vale la pena scopare" biascica il biondo indicandomi, e mentre io arrossisco e abbasso lo sguardo per l'imbarazzo sento Ashton tendersi accanto a me.
"Ne riparliamo quando sarai sobrio, Luke" sospira Calum, battendo una mano sulla spalla del ragazzo che mi fa un occhiolino, ed io mi ritrovo a pensare a quanto vorrei che Luke mi trattasse così da pienamente cosciente, ma so che è un sogno irrealizzabile.
"Ashkins! Io devo..." comincia a farfugliare Luke, avvicinandosi a me ed il riccio, che mi stringe la mano mentre la faccia di Luke impallidisce improvvisamente e dopo pochi secondi qualcosa di caldo cade sulla mia camicetta.
"Oh mio Dio!" Esclama Calum, afferrando Luke per le spalle ed allontanandolo da me, mentre io guardo verso il basso con una smorfia di disgusto quando vedo il suo vomito sulla mia camicetta.
"Cazzo!" Mormora Ashton, e subito la sua mano passa al mio polso, trasciandomi da qualche parte a cui non presto attenzione mentre cerco con tutta me stessa di non vomitare per l'odore nauseabondo.
Arriviamo in un bagno abbastanza pulito e subito il riccio chiude la porta alle nostre spalle, bloccandola a chiave, mentre io guardo il mio riflesso allo specchio, notando con disgusto e pena la camicetta ormai del tutto andata.
"L'avevo comprata da poco, e mi sa che non la metterò più" sospiro aprendo il rubinetto, mentre Ashton afferra un asciugamano e lo bagna, cominciando a passarlo sulla macchina enorme sul mio busto.
"Mi dispiace tantissimo, Cara...l'avessi saputo, io...mi spiace" mormora, continuando a premere piano il panno sulla mia camicetta che sta cominciando anche a diventare trasparente per via dell'acqua, ma ora questa non è la mia preoccupazione maggiore.
"Non è colpa tua...probabilmente non è destino" sospiro, prendendo l'asciugamano dalle sue mani e premendolo io stessa sulla macchia, quando noto il riccio togliersi il maglioncino nero che indossa ed anche la maglietta bianca che indossa sotto, rimanendo a petto nudo.
Porca miseria.
Ha un fisico...wow.
Okay, meglio che mi concentri su altro.
"Cosa stai..." comincio a dire, ma lui non mi lascia tempo e mi sfila l'asciugamano dalle mani, posandolo sul lavandino e cominciando a sbottonare la mia camicia mentre le mie guance si fanno rosse per l'imbarazzo, eppure non faccio nulla, lo lascio fare, fidandomi totalmente di lui.
Sfila la camicetta dalle mie spalle, lasciandomi solo con una canottierina nera leggera e poco coprente sopra il reggiseno, quando mi porge la sua maglietta bianca, invitandomi a metterla.
"E tu?" Domando a voce bassa, prendendo tra le mani la maglietta che profuma di bucato e cologna, ed Ashton scrolla le spalle prima di farmi cenno di infilarla.
Obbedisco e mi guardo allo specchio, notando come mi cada larga sulle spalle, e noto anche un sorrisino strano increspare le labbra del riccio, come se morisse dalla voglia di vedermi così.
"Sai, i miei vestiti stanno davvero meglio a te che a me".

Virgin Virgo || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora