Capitolo 10 - Eccola

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Uscimmo insieme. Era bello. La città era di media grandezza, carina, e tutte le ragazze mi guardavano invidiose vedendomi per mano a Tom.

Ero al massimo della felicità. Thomas mi trascinava avanti e indietro, a destra e a sinistra, prendendomi per il polso. Ridendo, mi afferrò per il braccio e mi trascinò in una traversa di una grande strada trafficata. Alla fine, tirandomi, mi attirò a sé, facendomi sbattere contro il suo petto.

"Mmhh, oltre alle visite, il mio programma prevedeva altre cose..." sussurrò sorridendo.
"Ehy, se le altre cose sono queste, mi piacciono assai" dissi ridendo.
"Okay, allora vienimi più vicina" rispose.
"Più vicina di così non è possibile..." stavo iniziando a dire, quando incominciò a premere ancora più forte i nostri corpi l'uno contro l'altro. Mi sollevò in braccio e mi baciò con forza.

Come avrei mai potuto trovare un ragazzo come questo? Non era possibile. Lui era perfetto, il nostro era un amore profondo, non una normale cotta passeggera. Non sarei mai potuta essere quel giorno più felice di così.

Quando finalmente ci staccammo, mi propose di andare in un locale a mangiare cena. Avevamo trascorso tutto il giorno assieme e mi sembrava impossibile che fino a qualche settimana prima io vivevo senza di lui. Io ormai vivevo per lui. Vivevo di lui.

Mi guidò attraverso un dedalo di vie e viuzze fino a che non ci fermammo davanti a un locale semi pieno, dalla cui porta usciva musica da discoteca. Luci colorate e sorte di laser percorrevano la sala, dove, su un lato, si vedeva una sorta di palco. Mentre percorrevo la sala, guidata da Tom, mi guardai intorno imbarazzata. Mi sentivo fuori posto con quei semplici pantaloncini di jeans e quella canotta azzurra. Tutte le ragazze portavano vestiti scollati, maglie corte, gonne attillate, pantaloni aderenti a vita alta... Tutte poi erano truccate pesantemente, non come il mio filo di mascara nero sulle ciglia. E infine tutte conoscevano Thomas. Ogni qualche passo, alcune ragazze gli si avvicinavano per sfiorargli il braccio, schioccargli un bacio sulla guancia o abbracciarlo. Io ero fucsia dell'imbarazzo e (devo ammetterlo) dalla gelosia.
Tom però sembrava non farci caso, le salutava rapidamente per poi voltarsi dietro verso di me come per controllare che lo stessi ancora seguendo, che non l'avessi abbandonato.

Questo finché non arrivammo all'angolo opposto della sala rispetto alla porta d'ingresso. Lì erano posizionati alcuni divani e poltrone, attorno a dei tavolini bassi di vetro azzurro. Appena giunse Tom, ancora qualche metro più lontano, le risate e le chiacchiere che provenivano da lì si zittirono subito, per poi riprendere ancora più concitate. Tutti si alzarono in piedi, urlando parole incomprensibili a Tom, che rideva e si buttava fra le braccia spalancate degli amici. Dall'angolo in cui mi ero messa, riuscii a captare solo qualche spezzone di frasi:
"Ehy Tom, da quanto tempo!"
"Dove te ne sei andato?"
"Sei sparito!"
"Eravamo preoccupati per te!"
"Come avremmo fatto senza di te?"

Ecco quindi i suoi amici. Affettuosi, gentili, comprensivi. Che pensavo? Che fossi l'unica ad amare e a tenere a Tom? Scorsi pure una ragazza abbracciarlo con foga e baciarlo più volte sulla fronte, sulle tempie, sulle guance, sugli zigomi sporgenti...

Io mi mordevo il labbro a disagio, quando una ragazza si mise vicino a me, con un sorriso da un orecchio all'altro.

"Ehy, conosci anche tu il grande Tom? Se vuoi te lo presento, è gentile, non devi essere imbarazzata!" esordì "A proposito, mi chiamo Susan, piacere, tu sei?".
"Jessica, ma chiamami Jess. Comunque, grazie, ma lo conosco già abbastanza bene. Sai com'è, è il mio ragazzo." fu la mia risposta.

Di nuovo il silenzio. Erano come delle parole magiche. Tutti mi fissavano a bocca aperta.
"È lei?" sussurravano.
"Eccola! Lei è Jessica" mi presentò Tom sorridendo raggiante agli amici.
"Quindi" strillò una voce acuta "È lei la ragazzina, la piccoletta per cui non sei tornato qui come promesso per il mio compleanno!".
"Zitta Sally!" esclamò una voce roca e più profonda al fianco di Tom. Quindi il proprietario della voce mi si avvicinò (era un bel ragazzo con i riccioli castano scuro, gli occhi nocciola, i denti bianchi che risaltavano sulla pelle color caramello per l'abbronzatura).
"Piacere" disse "sono Matthew (Matt), il migliore amico e confidente di Tom. Sei fortunata, lo sai? Tom parla sempre di te a me. Da qualche tempo non passa un quarto d'ora senza che parli della bella Jess. Sono felice di conoscerti, sono sicuro che sei una ragazza veramente speciale. Mi piaci già, timida e riservata, ma solo all'inizio, spero! Comunque, benvenuta nel gruppo o circolo o club (chiamalo come vuoi) dei pazzi del Marrison!".

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