Capitolo 15 - Io non so

43 6 0
                                    

"Piccola... Jess..." mormorò Thomas.
Non risposi. Ero paralizzata.
"Io..." balbettò ancora.

Non aveva detto nulla, eppure avevo le lacrime agli occhi. Per il dolore, ma anche per la nostalgia. Non capivo nulla in quel momento, provavo forti emozioni contrastanti. Ero confusa.

Matthew notò la mia confusione e la Lesse come angoscia, probabilmente, perché mi prese la mano, stringendola e facendomi sentire la sua presenza, e fece "scudo" col suo corpo, parandosi fra me e Thomas.
"Lasciala stare in pace, l'hai tormentata e infastidita abbastanza. Dovresti aver imparato la lezione dall'ultima volta" disse quindi con voce imperiosa.

Tom si morse il labbro, con gli occhi gonfi e arrossati sul punto di scoppiare a piangere.
"Posso... vederla?" disse con un filo di voce.
Matt si voltò a guardarmi, interrogativo, ma pronto a esclamare con decisione, contrariato, un no. Non era molto contento di questa visita inaspettata.

Io annuii piano e allontanai con una lieve spinta Matt di mezzo. Quindi sfilai la mia mano dalla sua e feci qualche passo avanti, finché mi ritrovai esattamente di fronte a Thomas, a meno di un passo di distanza. Mi era ritornata la forza e la decisione, ed ero più calma, nonostante il cuore continuasse a battere a una velocità incredibile. Ero attratta da Tom, dai suoi capelli biondissimi e dai suoi occhi... I suoi occhi indimenticabili... Mi potevo solo perdere in quell'azzurro misto al verde...

Tom mi guardò in estasi, beato. Mi osservò e mi scrutò con attenzione, poi sollevò un angolo della bocca e bisbigliò: "Mi mancavi piccola".
A quel punto scoppiai a piangere silenziosamente. Le lacrime mi solcavano rapide le guance, lasciandomi delle scie argentee sulle gote.

Matthew già stava per avvicinarmisi per stringermi, ma io mi appesi a Tom. Mi aggrappai alle sue spalle muscolose e posizionai il volto nell'incavo del suo collo, che inumidii a forza di piangere.

Thomas mi strinse in un grande abbraccio, accarezzandomi la schiena e calmando piano piano i singhiozzi che avevano iniziato a scuotermi. Lì, appoggiata a lui, mi sentii finalmente a casa, al sicuro. Sentii il suo petto alzarsi e abbassarsi contro il mio. Conoscevo il suo respiro e il suo corpo meglio del mio. Il battito del suo cuore mi era familiare come pochi altri al mondo.

Mi passò le dita fra i capelli, arricciandoli attorno all'indice in una maniera adorabile. Mi baciò fra i capelli, una volta, poi dopo un istante di nuovo, e ancora, e ancora.

Poi mise le sue mani sui miei fianchi e mi allontanò di qualche centimetro da lui. Quindi appoggiò la sua fronte contro la mia, con i nasi che si sfioravano appena. E io respiravo il suo respiro, e lui il mio. Eravamo così vicini, sempre più vicini, ancora più vicini. Solo a quel punto mi accorsi veramente di quanto avevo sentito la sua mancanza, di quanto avessi bisogno di sentire il suo respiro sul mio volto, il suo cuore che batteva in sincronia con il mio. Non avevo capito che DOVEVO ancora accarezzare i suoi addominali, i muscoli dei suoi avambracci, l'intrico delle sue vene azzurrine sporgenti all'interno del suo braccio. Non lo avevo capito. Solo ora, che mi trovavo così vicina a lui, me ne rendevo conto più che mai. E lui mi sembrava più bello che mai.

Le nostre labbra stavano iniziando a sfiorarsi delicatamente, quando sentimmo un colpo di tosse alle mie spalle. Thomas lanciò un'occhiata fulminea dietro di me. Stavo per girarmi, ma lui mi trattenne.

"Non importa. Ora a me importi solo tu" biascicò.
"E a me tu" mormorai io mentre incominciava a baciarmi. Le sue labbra avevano un sapore meraviglioso sulle mie. Era qualcosa di stupendo poterlo baciare e baciare e baciare. Io e lui diventammo una cosa unica, un intreccio indissolubile di corpi, labbra e lingue.

Poi i colpi di tosse si ripeterono più forti. Strattonando mi liberai dal suo abbraccio, mi girai e vidi... il mio fidanzato Matthew.

Always with you♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora