Capitolo 33 - Dopo tutto questo tempo?

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Dopo un po', ritornammo a casa. O meglio, a Boston. Là, passeggiammo per un po' di tempo. Alla fine, lo salutai davanti a un bar, che si trovava proprio di fronte a casa sua, perché dovevo andare a lezione.

Mi misi in punta di piedi e lo baciai delicatamente. Stavo per allontanarmi da lui, ma Jonathan mi trattenne, amplificando il bacio. E fu allora, mentre le nostre lingue si rincorrevano, che tutto precipitò davvero. E a quel punto fui sul serio nei guai.

Avete presente quei momenti di calma che precede la tempesta? Quando tu finalmente sospiri di piacere e contentezza? Quando pensi che tutto sia a posto e che ormai poco ti separa dal tuo traguardo? Beh, non illudetevi. Quelli, camuffati, sono i momenti peggiori. Preparatevi, non fatevi cogliere di sorpresa. Come invece accadde a me.

Tom's pov
Uscii dal bar con Suzy. Ero tristissimo e pensavo che più giù di morale non potevo essere. Quegli istanti di paura di perdere Jess mi ricordavano tanto quei mesi passati lontano da lei.

Che cosa poteva accadermi di peggio? Nulla, pensavo. E mi sbagliavo.

Jonathan's pov
Jessica, Jessica. Il suo nome sarebbe stato impresso per sempre nella mia mente. Ne ero più che sicuro. Era LEI la persona che avevo cercato a lungo, invano. La persona che mi potesse completare. La persona che avrei sognato la notte.

E finalmente anche lei si era confidata con me. Mi aveva detto di Tom, anche se... beh, lui non è che mi stesse simpatico, nonostante non lo avessi mai visto. Perché era stato con Jessica. L'aveva amata. Forse l'amava ancora. Lei lo amava ancora. E poi perché aveva osato farla stare male.

Anche io non le avevo detto tutta la verità su di me, ma noi due ci conoscevamo da poco. Avrei avuto tutto il tempo possibile e immaginabile per spiegarle tutto in seguito. Sì, c'era tempo.

Jessica's pov
Tutto accadde così in fretta... Tom uscì dal bar lì vicino con Suzy. Lei provò a bloccarlo, a farlo girare, a non farci notare da lui, insomma, ma lui mi riuscì a vedere lo stesso. Io, fin qui, non capii nulla. Non sapevo che Tom e Susan erano nel bar lì accanto e tanto meno sapevo che ne erano appena usciti e che stavano puntando dritti verso di noi. Sentii solamente la sua voce. Quella voce così familiare, che mai avrei dimenticato.

E mentre parlava (non riuscii nemmeno a sentire veramente quello che diceva talmente ero scioccata), mi prese per il polso, tirandomi via. Finii con le spalle al muro. Con i suoi occhi magnifici puntati nei miei.

Peccato che non fossero gioiosi o illuminati come le altre volte. Erano spenti e rabbiosi.

"Ti sono venuto a cercare ovunque, non sapevo dov'eri... E tu ti stavi facendo con uno sconosciuto che alla festa dell'altra sera faceva l'amore con tutte le ragazze che passavano? No, Jess, no. Questo è troppo. Troppo tardi. Troppo orribile. Troppo bugiardo. Troppo" sibilò Tom.

Oh Tom, oh Tom! Mio caro Tom!

Piansi.

"Sì, piangi, piangi. E vergognati" aggiunse.

Deglutii e mi feci forza. Si stava allontanando, se ne stava di nuovo andando via da me. E non potevo permetterglielo.

Lo trattenni per le braccia. Improvvisamente capivo tutto. Se solo fossi stata più intelligente da capire prima... Prima di tutto questo... Prima di tutti i guai...
In ogni caso, non avevo tempo da perdere.

"Tom, devi ascoltarmi"
"E, dimmi, perché dovrei ascoltare un'infedele traditrice?"

Allora, quando io lo avevo mollato, lui non aveva pensato che fra noi fosse davvero finita... Aveva pensato che fosse solo una cosa passeggera... Mi aveva continuato ad amare...

"Perché io ti amo e tu ami me, e questo dovrebbe bastarti come spiegazione"

"E che cosa ti dice che io ti ami ancora?"
"Ti avevo mollato, Tom, eppure tu consideri il baciarmi con Jonathan un tradimento"

Non seppe che cosa rispondere. Allentai la presa sul suo braccio, ma lui non diede segno di volersene andare. Era già un buon risultato, dopo tutto quello che era successo.

"Sono una stupida, Tom"
"Lo sei"
"Un'ignorante che non capisce nulla"
"Lo sei"
"E che quando capisce, come ora, lo fa in ritardo, nel momento sbagliato"
"Tutto giusto, finora"
"Solo in questo momento ho capito tutto. Mi ci è voluto un po', ma ho capito, ora. Ho avuto bisogno di passare del tempo con un quasi estraneo per capire. Ho dovuto baciarlo per capire"

Silenzio. Sentivo che era tutto teso, anche se fingeva di essere indifferente. I suoi occhi mi scrutarono in profondità. Sembrava che mi leggessero come se fossi un libro aperto. D'altronde lui sapeva tutto di me. Io ero davvero per lui un libro aperto.

"E sai che cosa ho capito? Una cosa che tu sapevi da tempo, ma, come ti ho già detto, sono stupida e ignorante. Ritardata, anche"

Un'altra pausa per riprendere fiato e forza. I suoi occhi mi diedero forza. Mi incoraggiarono. Dio, i suoi occhi...

"Ho capito che il vero amore è quello che riunisce le persone anche dopo i litigi. Dopo i tanti litigi. È quello sempre ininterrotto, nonostante i due si lascino. È quello invincibile e indistruttibile. È quello che capita all'improvviso nella tua vita per non abbandonarti mai più. È quello che ti lega alla tua anima gemella, a cui puoi solo dire una parola: 'sempre'.
Ti amo, Tom"

"Dopo tutto questo tempo?"

"Sempre"

"I'll be always with you, baby"

E le nostre labbra, che non aspettavano altro, si unirono. Finalmente. Non volevano altro.

'Dopo tutto questo tempo?'
'Sempre'

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SPAZIO AUTRICE :
Haha, ecco qua! Un capitolo forse un po' corto, ma... intenso, secondo me. Poi, questa citazione è meravigliosa. Le due battute più belle di tutti i dialoghi di tutti i libri. Harry Potter e i Doni della Morte, per chi non lo sapesse. Dunque, ecco un'altra scelta fatta. E Tom batte tutti! Almeno, finora.
Aaahhh, il vero amore... Chissà chissà, spero di trovarlo un giorno... Ogni tanto sogno un mio futuro Tom e, davvero, lo amo già. Senza conoscerlo, li amo già.
Sì, vabbè sembro pazza. Sono pazza. Ma leggete la mia storia, non fermatevi ai primi capitoli e soprattutto, non fermatevi ora! Ciao ciao! XOXOXO

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