-te lo scordi che rimetta in ordine nuovamente questa cabina, non sono il tuo schiavo- disse Anton osservando quasi con sfida il pirata che aveva difronte ma che si limitò a ghignare.
-te l'ho detto ieri sera e lo farai-
-vuoi davvero tenermi rinchiuso qui tutto il tempo?- sbottò invece Anton -solo per farmi scopare da te tutta la notte? Cazzo credo di non riuscire a camminare!- e Anton era sincero visto che quando si era svegliato quella mattina si era sentito completamente intorpidito tanto da essere certo di non riuscire a muovere un muscolo arrivando quindi a protestare per il lavoro, se così si poteva chiamare, che gli aveva assegnato il pirata.
-ottimo direi- fu invece il commento di Veljko -fino alla fine ti abituerai perché ho davvero tanto bisogno di sfogare i miei istinti sessuali quando sono in mare-
-questo non significa che devi prendermi quando e dove vuoi- ringhiò Anton -soprattutto impedendomi di mangiare-
-ti ho fatto mangiare- alzò gli occhi al cielo Veljko -non puoi dire il contrario-
-si ma dopo tanto tempo! Non starò zitto e fermo su ciò. Mi vuoi su questa nave? Vuoi che faccia lo scambio senza protestare? Lo farò ma solo se mi dai un briciolo di rispetto- disse serissimo Anton -e non lasciarmi qui a pulire sta cabina che tanto finisce sempre come prima che io lo faccia. So navigare, sono un ottimo marinaio quindi se hai bisogno posso lavorare sul ponte insieme agli altri- aggiunse poi il castano. Poteva tranquillamente usare la scusa di lavorare su una nave commerciale per evitare di dire di far parte della marina.
-sai anche tenere un timone?- domandò curioso Veljko al castano andandosi a poggiare momentaneamente alla sua scrivania per poter osservare a braccia incrociate Anton.
-quello no- ed era la verità visto che l'unica volta che ci aveva provato aveva trovato il tutto troppo difficile per lui -ma so fare tutto il resto, anche cucinare se necessario-
-quello non serve, Frad è geloso dei suoi coltelli- scosse la testa divertito Veljko -ma se vuoi dare una mano va bene- aggiunse poi con un mezzo sorriso -ma continuerai a dormire con me in questa cabina e non con gli altri sottocoperta-
-dormire? Tu non mi farai dormire- rise però Anton che si era quasi calmato del tutto dopo aver avuto la conferma dall'altro che avrebbe potuto passare del tempo sul ponte a guardare anche il mare. Quasi gli faceva strano pensare per la prima volta di non dover far finta di odiare il mare, sua madre aveva tremendamente ragione quando diceva che faceva finta di odiarlo solo perché non voleva dare quella soddisfazione al padre. Ma quell'amore per il mare era un qualcosa che era nato insieme a lui ed era certo non sarebbe mai riuscito a liberarsene veramente.
-questo è vero- sorrise Veljko -ma tu non mi sembri tanto contrario-
-se mi fai mettere qualcosa sotto i denti prima di assaltarmi non sarò mai contrario- sussurrò Anton -posso sapere il tuo nome almeno? Tu conosci il mio ma oltre al fatto di aver detto di essere il capitano di questa nave io...non so altro ecco- si azzardò a chiedere Anton e il moro sorrise.
-Veljko, ma se devi rivolgerti a me con la ciurma puoi chiamarmi cap come fanno tutti-
-cap? Non capitano?-
-te l'ho detto, abbiamo una persona che consideriamo il nostro Capitano e non mi piace che il farmi chiamare capitano possa associarmi a lui-
-va bene- sussurrò Anton provando ad alzarsi dal letto e nonostante un po' di dolore al fondoschiena riuscì a farlo e si rivestì velocemente -sai...credo che dovrei avere anche degli altri vestiti oltre a questi-
-anche se sei più basso di me potresti avere la mia taglia quindi prova a metterti qualcosa di mio- alzò le spalle Veljko facendo poi cenno all'altro di seguirlo e dopo essersi infilato anche l'ultimo stivale Anton lo fece arrivando fino al ponte dove respirò a pieni polmoni l'aria marina.
-alla faccia che non volevi stare su questa nave insieme a pirati- disse una voce che Anton aveva già conosciuto e il ragazzo aprì gli occhi che aveva precedentemente chiuso per guardare vero il moro con la bandana che li aveva raggiunti.
-pirati che adesso so essere innocui- disse invece Anton -quindi non ho problemi-
-bastava davvero solo dirti che non tutti i pirati sono uguali?- domandò ridacchiando Benj ma si bloccò di colpo all'occhiataccia che ricevette dal castano perché per un momento era ritornato bambino con Emilie che gli lanciava la stessa identica occhiataccia solo e soltanto perché aveva provato a mettere delle alghe in quello che doveva essere il pranzo di Thymen e la ragazza se ne era accorta.
-ehi non fare quella faccia verso i miei uomini- disse Veljko guardando male il castano a sua volta -e comunque la sua considerazione era più che giusta- aggiunse Veljko permettendosi di scompigliare i capelli del castano che alzò gli occhi al cielo per quel gesto.
-cosa posso fare?- domandò allora Anton che non voleva cominciare un'altra discussione con il moro.
-segui le indicazioni di Benj- fu il commento di Veljko guardando anche l'altro uomo che annuì -e non intralciare il lavoro degli altri altrimenti ti rinchiudo nella mia cabina-
-non sono così stupido- sbuffò Anton però annuendo in parte anche felice di dover seguire le direttive del moro che aveva difronte.
-mai dire mai- fu invece il commento di Veljko che osservò attentamente e anche a lungo Anton per accertarsi che l'altro avesse realmente capito cosa doveva fare. Il castano però sembrava averlo capito benissimo ed era anche tranquillissimo. -non farmene pentire okay?-
-anche se fosse io non resterò sulla vostra nave per molto visto che vi servo per quello scambio quindi non ti devi preoccupare veramente: farò del mio meglio per aiutarvi-
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Mille notti in mare
RomanceAnton è figlio di un pirata, un pirata che il ragazzo non sopporta perchè invece di rispettare la promessa che aveva fatto alla madre di tornare a prenderli li aveva lasciati al loro destino. Questo odio nei confronti del padre poi si è trasformato...