-non dovrei nemmeno farti mettere piede su quest'isola- disse ringhiando Veljko guardando verso Anton che era appena sceso dalla passerella della nave e si stava guardando intorno sorpreso. Quel posto sembrava qualcosa di completamente surreale. Si trovavano su quello che era un alto ovale di terra che si vedeva chiaramente essere stato realizzato artificialmente intorno al quale erano attraccate più di una ventina di navi, tutte navi di pirati visto la Jolly Roger presente su ognuna di esse. L'ovale poi da est presentava quello che era un leggero allungamento e che sembrava quasi essere una passerella, sempre di terra realizzata artificialmente, che portava fino all'isola che Anton aveva scorto in lontananza.
-questo posto è...-
-particolare?- gli chiese Carl avvicinandosi e ignorando lo sguardo truce che aveva messo su Veljko solo perché aveva dato a parlare ad Anton -fa questo effetto a tutti i nuovi ma è l'unico modo se vogliamo che lo scafo delle nostre navi non tocchi il fondale che sulla spiaggia che circonda l'isola è fin troppo basso ed è anche un ottimo modo per facilitare il carico e lo scarico delle merci-
-Carl smettila di parlare con il nemico-
-ma...-
-non sono un vostro nemico capitano- sussurrò Anton debolmente ma Veljko non si curò di lui camminando quasi con fretta verso la passerella che li avrebbe portati sull'isola.
-vieni con me ragazzo- disse Frad posando una mano sulla spalla di Anton e il castano annuì camminando per quindici, quasi venti, minuti puoi su quella passerella in compagnia di Frad.
-quest'isola...non mi ricordo di averne mai sentito parlare-
-infatti è nascosta- confermò Frad -diciamo che il Capitano ha fatto un patto con il diavolo per avere un'isola dove i pirati potessero vivere senza essere attaccati dalla marina. Certo ogni tanto qualche tizio stronzo della marina passa ma se ne vanno sempre subito e ci lasciano in pace. Intere famiglie di pirati sono nate qui-
-è il vostro regno- sussurrò Anton capendo quello che voleva dirgli Frad che annuì -ma...in che senso il Capitano ha fatto un patto con il diavolo?-
-oh ragazzo non il diavolo vero e proprio ma con uno degli ufficiali della marina che possedeva quest'isola: Jonathan Soleil che tutti qui definiscono il diavolo in persona- e Anton ci mise davvero tutta la sua forza di volontà per restare impassibile nel sentire il nome del nonno. Era peggio di quanto si fosse immaginato: era il nipote di una delle persone più odiate in quell'isola e probabilmente anche nella nave sulla quale aveva viaggiato per tutto quel tempo e di conseguenza aveva davvero fatto benissimo a non dire la verità su chi fosse nonostante quello che gli era capitato e il fatto che non avrebbe più avuto Veljko al suo fianco per il resto della sua vita. -capirai da solo quando lo conoscerai- aggiunse poi Frad e il resto del viaggio la passarono in silenzio fino a quando non arrivarono sull'isola effettiva e Anton si trovò ad ammirare quella che era una vera e propria città pirata. Il castano non aveva mai visto così tanta vita in una città come in quella e quando un bambino gli passò accanto inseguito subito dopo da una donna un velo di tristezza adombrò il suo sguardo verde: se solo suo padre fosse andato a prendere sua madre e lui quella sarebbe stata la sua vita. Sarebbe vissuto su quell'isola, cresciuto li e solcato i mari molto tempo prima forse anche in compagnia del padre. E poi avrebbe conosciuto Veljko molto ma molto tempo prima e quell'incomprensione, quel distacco che si stava creando tra loro non avrebbe mai avuto origine perché lui non avrebbe avuto quell'enorme segreto che doveva mantenere a qualunque costo.
-Vel non sa davvero aspettare quando siamo lontani per troppo tempo- scosse la testa divertito Benj affiancandosi a Frad principalmente e Anton cercò con lo sguardo il moro fino a quando non lo vide entrare in quella che sembrava essere a tutti gli effetti una taverna. Taverna nella quale poco dopo entrarono anche loro. Ancora una volta Anton si trovò a sgranare gli occhi nel vedere l'enorme quantità di pirati li presenti e poi fece scorrere il suo sguardo fino ad arrivare a Veljko. Veljko che in quel momento stava parlando con un uomo dai capelli castani e con un'enorme cicatrice che correva su tutto il lato destro del corpo che prima rise a quello che aveva finito di dire il moro e poi gli diede una pacca sulla spalla.
-andiamo anche noi dal Capitano- disse Frad trascinando per un braccio anche Anton che si trovò a capire che l'uomo con il quale stesse parlando Veljko, in maniera anche molto più confidenziale di quanto potevano fare due semplici conoscenti, doveva essere il famoso Capitano. Man mano che si avvicinavano Anton riusciva a distinguere altri particolari dell'uomo come per esempio gli occhi ambra che anche se erano concentrati su Veljko tenevano sotto controllo anche l'ambiente circostante, altre cicatrici presenti sulle braccia lasciate scoperte dalla camicia risvoltata fino al gomito, che inizialmente erano state coperte dalla presenza di tatuaggi. E infine, la cosa che colpì più di tutte Anton, fu il bastone sul quale il castano stava sorreggendo il peso del suo corpo nonostante sembrasse avere ancora entrambe le gambe. Il vero motivo della presenza del bastono sul lato sinistro Anton la capì solo quando l'uomo, avendoli individuati, iniziò a camminare verso di loro con la gamba sinistra che era rimasta completamente tesa e immobile, con il ginocchio che non si piegava minimamente al suo volere.
-Frad, Benj- disse Thymen avvicinandosi ai due suoi vecchi compagni e al ragazzo castano che era in mezzo a loro e che non aveva mai visto nonostante avesse perfettamente avvertito Veljko sbuffare al suo fianco.
-Capitano- dissero in coro i due anche se poi Benj lasciò parlare solo Frad -abbiamo una mappa davvero interessante da farti vedere-
-lo so, Vel me ne stava parlando- sorrise Thymen in direzione del moro mentre Anton a quel sorriso capiva sempre più che non era l'unico ad aver nascosto qualcosa in tutto quel tempo.
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Mille notti in mare
RomanceAnton è figlio di un pirata, un pirata che il ragazzo non sopporta perchè invece di rispettare la promessa che aveva fatto alla madre di tornare a prenderli li aveva lasciati al loro destino. Questo odio nei confronti del padre poi si è trasformato...