Capitolo 4

467 38 0
                                    

-quello è perfetto non trovi?- domandò Veljko a Benj osservando attentamente un ragazzo.

-chi? Lo sai vero che ci sono fin troppe persone qui dentro cap? E poi di cosa stai parlando per la precisione?-

-del ragazzo per lo scambio con Carl- rispose tranquillamente Veljko continuando a fissare il ragazzo castano che aveva adocchiato e che rientrava in realtà anche nei suoi di gusti. -e comunque è il castano con la giacca nera poggiato al muro e i capelli lunghi- spiegò velocemente continuando ad osservare in direzione del suddetto ragazzo che aveva attirato completamente la sua attenzione dall'esatto momento in cui aveva messo piede in quella locanda.

-uh- disse Benj che aveva individuato, grazie alla spiegazione del suo capitano, il ragazzo in questione -non credo si farà rapire tanto facilmente, sembra comunque abbastanza preparato a reagire-

-e chi ha detto di attuare un vero e proprio rapimento?- ridacchiò Veljko -è un bel ragazzo, che rispecchia anche i miei di gusti quindi potrei tranquillamente provare a portarmelo a letto e con quella scusa farlo salire sulla nave. Lo intontirò così tanto che non si accorgerà di nulla-

-prima di tutto cap dovresti capire se gli interessano gli uomini e secondo per quanto tu possa ritenerti buono a fare sesso non credo che riusciresti comunque ad intontirlo così tanto da non fargli capire che la nave si sta muovendo- Benj scosse la testa con Veljko che alzò i suoi occhi rossi al cielo per quelle parole.

-io non sono buono a fare sesso, sono eccellente e quel ragazzo cadrà ai miei piedi in pochissimo tempo. Appena mi vedi uscire con lui raduna tutti in modo da poter salpare il prima possibile- aggiunse poi alzandosi e facendo per raggiungere la sua preda.

-e la nostra serata di svago?- lo bloccò con quella domanda Benj incrociando le braccia al petto.

-ne avrete altre ma al momento la priorità deve essere data al salvare Carl- disse semplicemente Veljko prima di superare del tutto Benj e andare verso il ragazzo castano che aveva puntato. Il castano parve non accorgersi subito della sua presenza perché davvero troppo intento a guardare in direzione del ragazzo al pianoforte che stava suonando la base di una delle ballate più famose dei pirati. Veljko sorrise e si parò davanti al castano facendolo leggermente saltare in aria per lo spavento.

-si?- domandò Anton verso il moro, molto più alto di lui, che lo aveva raggiunto e che lo stava scrutando con degli occhi rossi che erano fin troppo particolari e strani per i suoi gusti.

-se non avessi avuto la testa tra le nuvole ti saresti accorto di me molto tempo prima- gli disse Veljko con un ghigno mentre vedeva l'altro alzare gli occhi verdi al cielo.

-ah si?-

-si- confermò il moro -posso dire che hai dei bellissimi occhi-

-detto da quello con gli occhi che sembrano fatti letteralmente di fuoco sembra una presa per il culo, dritto al punto per favore. Non mi piace perdere tempo- e Veljko scoppiò a ridere per quelle parole felice allo stesso tempo che il castano non lo stesse mandando via malamente.

-stavo pensando di divertirmi un po', sono in mare da un po' di mesi e non è che il resto dell'equipaggio con cui viaggio sia molto...molto di compagnia ecco-

-e vorresti la mia?- domandò sorpreso Anton perché quello che aveva difronte era un bellissimo ragazzo e di certo lui non si sentiva tanto all'altezza del moro.

-fino a prova contraria sto parlando con te- continuò tranquillissimo Veljko sperando che l'altro ci cascasse perché aveva letteralmente tutto quello che serviva loro per poter attuare lo scambio. Anton osservò per un momento il moro prima di guardarsi intorno per controllare che non ci fosse nessuno che lo conoscesse e appurato ciò finì in un sorso il suo boccale.

-sono tutto tuo- confermò poi con un sorriso che andava ad aprirsi sulle labbra. Veljko sorrise vittorioso a quelle parole.

-ottimo...solo non qui, questi luoghi sono una topaia. Il capitano della mia nave è da qualche parte disperso nel bordello e la sua cabina sarà libera per tutta la notte quindi possiamo spostarci li- propose poi il moro ghignando e vide il cervello dell'altro ragazzo provare a ragionare anche se allo stesso tempo vedeva che si stava letteralmente appoggiando alla parete perché bere tutto in un colpo l'alcol non gli aveva fatto minimamente bene.

-e se ci becca?-

-non ci beccherà, ho amici che sapevano quello che volevo fare e che sono pronti ad avvisarmi in caso di problemi. Allora vuoi una notte indimenticabile nella cabina del mio capitano?- e Anton ci pensò ancora un po' mentre una parte di lui iniziava a dirgli che forse non doveva minimamente fidarsi ma era troppo brillo per poter in qualche modo riuscire a ragionarci veramente.

-fa strada- disse semplicemente il castano e Veljko, capendo che l'altro non si sarebbe retto tanto bene in piedi, lo prese per un polso e lo trascinò prima fuori dal locale, conscio che Benj aveva tenuto gli occhi su di loro per tutto il tempo e che quindi avrebbe tranquillamente attuato il loro piano, e poi verso la sua nave. Anton che si era fatto tranquillamente trascinare dall'altro perché il briciolo di concentrazione che gli era rimasta l'aveva usata per tutto il tempo per accertarsi di non essere visto da qualcuno della marina o peggio ancora da suo nonno. Suo nonno che probabilmente aveva già intuito da tempo le sue preferenze sessuali senza dire una parola sull'argomento ma che avrebbe trovato qualunque scusa per impedirgli di fare sesso con il moro. Moro che in realtà Anton non aveva ancora capito se fosse semplicemente un marinaio che lavorava su navi di commercianti o cosa. L'unica cosa che sperava in realtà era di non essere finito tra le braccia di un pirata ma se ne sarebbe di certo accorto dai vestiti se fosse stato così ma il moro sembrava essere tutto tranne che un pirata e inconsciamente Anton sorrise mentre saliva la passerella che lo avrebbe portato sul ponte di quella nave.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora