Capitolo 11

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-pronto?- domandò con il cuore in gola Veljko anche se stava cercando di non mostrare quanto stesse male ad Anton.

-si- confermò il castano che si chiedeva come mai quella cittadina gli sembrasse familiare. Poteva essere una dove era già stato in precedenza? Ma in realtà erano davvero poche ed era stato molto tempo prima quindi non riusciva a farsi venire alla mente quale città fosse. Veljko osservò Anton al suo fianco prima di prendergli il mento con due dita per voltarlo verso di se e baciarlo un'altra volta sulle labbra.

-scusa ancora per le manette-

-Veljko smettila di scusarti. Mi hai avvisato in tempo e poi non avevi fretta di riprendere il tuo mozzo?- chiese il castano che voleva solo che quella giornata finisse. E Veljko si trovò annuire per scendere finalmente dal ponte con Anton al quale aveva messo un mantello sopra per non far vedere le manette presenti e di conseguenza far fare fin troppe domande scomode. Anton che ogni qual volta notava gente della marina cercava di distogliere lo sguardo abbastanza velocemente per non farsi riconoscere anche se per sua fortuna nessuno di loro stava badando a lui o a Veljko. Sembra in realtà strano visto che era più che palese che Veljko fosse un pirata ma Anton aveva paura di esprimere le sue preoccupazioni ad alta voce per non rischiare di attirare la sfiga su di loro.

Fu però mentre si addentravano sempre di più verso il centro della città portuale, dove si trovava l'enorme villa finalmente visibile, che Anton riconobbe la cittadina nella quale si trovavano sgranando gli occhi.

-Veljko...da chi devi fare lo scambio?- chiese con voce tremante, che non riuscì minimamente a nascondere, Anton. Veljko si voltò solo un istante verso di lui confuso da quella domanda.

-uno della marina-

-chi?- chiese ancora Anton.

-non ti preoccupare okay? È tutto tranquillo- continuò Veljko aumentando il passo e tirando per un braccio Anton che si era anche fermato per un momento ed entrando dal cancello principale che portava nel giardino d'ingresso della villa. Il cuore di Anton iniziò a battere all'impazzata per la paura.

-Veljko ti prego dimmi che non farai lo scambio con Reid Tyane- non riuscì a non domandare nuovamente il castano.

-cos...certo che è con lui che lo devo fare!- disse invece Veljko mentre gli occhi di Anton diventavano colmi di terrore.

-ti prego torniamo indietro e troviamo un altro modo per salvare Carl- si trovò a dire il castano attirando finalmente lo sguardo di Veljko su di se.

-andiamo! Non ti preoccupare e non puoi tirarti indietro adesso dopo che mi hai promesso che lo avresti fatto!-

-perché non mi hai detto da chi!- ringhiò Anton -ti prego, ti scongiuro torniamo indietro- provò ancora il castano ma Veljko scosse la testa aumentando il passo ma si bloccò di colpo quando vide l'uomo, seguito da una scorta della marina uscire dalla sua stessa villa con Carl che teneva per un braccio in una presa ferrea. Veljko ignorò completamente Anton al suo fianco, e di conseguenza anche lo sguardo che aveva messo su Reid Tyane quando aveva riconosciuto il castano, per poter controllare che Carl non avesse nulla di rotto. A parte dei lividi però Carl sembrava essere completamente intatto.

-ma che sorpresa- disse Reid sorridendo pregustandosi già quello che sapeva essere il suo premio.

-ho saputo che ti piacciono i ragazzi castani con gli occhi verdi- disse invece Veljko mentre Anton continuava a sentirsi male: non sarebbe mai riuscito a scappare dalle grinfie di Reid.

-esatto e il ragazzo che mi hai portato...posso dire che non è uno scambio equo-

-come no?- domandò Veljko sgranando gli occhi -cos'altro vuoi?-

-oh no no pirata- scosse la testa Reid -tu hai portato fin troppo, sono io che ti devo altro oltre al tuo mozzo e allo scordare che hai provato a derubarmi- e Veljko sgranò ancora di più gli occhi sorpreso da quelle parole e forse anche felice della cosa ignorando completamente il fatto che Anton stesse tremando al suo fianco. -portatemi le ultime carte che sono arrivate- disse poi a due suoi soldati e i due lo fecero tornando poco dopo con quelle che erano delle mappe. -facciamo questo scambio-

-prima Carl- disse prontamente Veljko.

-Vel ti prego- sussurrò Anton cercando e riuscendo a farsi sentire solo da lui ma il moro lo ignorò perché due della marina si erano mossi per trascinare Carl verso il pirata che subito lo prese per una manica della camicia lercia e se lo mise dietro le spalle. I soldati si posizionarono per prendere Anton disperato guardò verso Veljko.

-muoviti, lo sapevi che sarebbe andata così- gli disse proprio il pirata in parte anche scocciato dal fatto che Anton si stesse ribellando.

-non credevo che sarei finito tra le grinfie di un uomo che mi voleva come suo schiavo sessuale da anni Vel- fu l'ultimo sussurro di Anton capendo che non sarebbe riuscito a sottrarsi da quel destino e con una lacrima che gli rigava il volto -e tu non sai nemmeno quanto sia violento...mi hai appena condannato a morte- concluse il castano sempre sussurrando in modo da farsi sentire solo da Veljko che aveva preso a guardarlo con occhi sgranati, e iniziando a capire anche perché Reid Tyane gli stesse offrendo più di Carl, mentre gli uomini della marina prendevano letteralmente di peso Anton per portarlo vicino al loro capo.

Veljko aveva il cuore a mille dandosi dello stupido per non aver realmente provato ad ascoltare quello che voleva dirgli Anton prima di attraversare l'entrata di quel posto. Aveva davvero condannato Anton?

-oh grazie mille, che bel bocconcino- ridacchiò Reid prendendo per il mento Anton con un luccichio negli occhi che non piacque minimamente ne ad Anton e ne a Veljko -dategli anche le mappe e accompagnateli fuori di qui. Lasciate anche che la loro nave prenda il largo senza attaccare, faremo finta che questo incontro non ci sia mai stato- concluse Reid mentre Veljko non poté far altro che stringere a se Carl e voltare le spalle ad Anton definitivamente.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora