-Capitano!- Thymen alzò lo sguardo dal boccale di rum che stava bevendo in pace per osservare uno dei suoi uomini che era appena entrato nella locanda con sguardo confuso.
-cosa succede?- domandò vedendo che l'altro non stava continuando la frase e notando anche con la coda dell'occhio che Frad insieme a Benj stessero cercando di raggiungerlo.
-Jonathan Soleil- a quel nome lo sguardo ambra di Thymen si sgranò di colpo e il pirata sorreggendosi sul bastone che portava sempre con se si alzò dalla sedia sulla quale era stato seduto fino a poco prima -è sull'isola- aggiunse il pirata e Thymen con una velocità che non ricordava di possedere uscì dalla locanda così come fecero tutti gli altri pirati presenti. Non dovette spostarsi molto per arrivare alla piazza ovale, quella centrale della cittadina, per vedere Jonathan Soleil con altri due soldati della marina con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
-Jonathan Soleil- ringhiò Thymen con una voglia matta di prendere la prima pistola a disposizione ed uccidere l'uomo che aveva difronte.
-Thymen- dissa Jonathan apparentemente tranquillo anche se stava cercando di scrutare il volto del castano per capire se fosse venuto a conoscenza di qualcosa che non doveva assolutamente sapere visto la presenza di Anton su quell'isola. Ma il volto del castano sembrava esprimere solo rabbia nei confronti della sua presenza sull'isola.
-cosa vuoi? La marina qui non è benvenuta e lo sai perfettamente-
-ti devo ricordare che sono stato io a darti quest'isola per i tuoi insulsi pirati?- domandò ridendo Jonathan mentre controllava con la coda dell'occhio la posizione del nipote che li aveva raggiunti a sua volta sulla spiaggia e stava tenendo lo sguardo basso. Quasi sorrise Jonathan quando capì che con tutte le probabilità il ragazzo non fosse ancora riuscito a scoprire l'identità del padre ed era meglio così.
-e hai anche detto che non ci avresti messo piede. O non sei un uomo di onore che rispetta le proprie promesse- continuò Thymen mentre avvertiva Frad al suo fianco che gli metteva una mano sulla spalla.
-certo che mantengo le miei promesse, diversamente da qualcun altro- rispose a tono Jonathan e divertito osservò Thymen digrignare i denti -ma sono qui anche per un altro motivo...devo ricordare che se voi pirati non rispettate noi noi non rispetteremo voi. Uno dei miei ufficiali è stato ucciso da uno di voi e io sono qui per prendermi un'altra vita in cambio di quella del mio ufficiale- e Jonathan sorrise con la mano che sorreggeva la pistola che sembrava non rispondere al suo corpo e voler mettere immediatamente fine alla vita di uno di quei pirati.
Veljko a quelle parole sgranò gli occhi guardando verso Benj preoccupato perché era certo che Jonathan stesse parlando di Reid e di conseguenza qualcuno doveva aver ipotizzato che gli stessi pirati che aveva fatto lo scambio erano stati quelli ad uccidere l'ufficiale. Jonathan era li per lui. Benj capì perfettamente i suoi pensieri e fece un leggero passo avanti per permettere a Veljko di nascondersi meglio dietro di lui. Non potevano permettere che morisse. Anche Anton aveva pensato immediatamente a Veljko alle parole del nonno e aveva lanciato un veloce sguardo verso il moro per accertarsi che fosse al sicuro prima di concentrarsi nuovamente sul nonno pronto, nel caso fosse stato necessario, ad intervenire. Non voleva che Veljko morisse per colpa sua.
-non sei sicuro sia stato uno dei miei- cercò di dire Thymen per evitare uno spargimento di sangue su quell'isola.
-certo che sono sicuro- continuò Jonathan -anche se nessuno ha visto nulla mi hanno riferito di un gruppo di pirati li presente quel giorno e so perfettamente chi sono quindi prenderò una delle loro vite. È meglio che mettere a ferro e fuoco tutta l'isola no?- domandò Jonathan alzando la pistola pronto a sparare anche se al momento era puntata perfettamente davanti a lui, verso Thymen per impedire ai vari pirati di fare un passo -l'inferno ti aspettava da anni, ti auguro un viaggio pieno di pene e dolore- disse poi Jonathan spostando velocemente la pistola alla sua sinistra e sparando un colpo ben preciso. Anton non si accorse immediatamente della vera direzione del proiettile fino a quando non lo sentì perforare la sua spalla destra. E nell'unico attimo che rimase cosciente mentre cadeva a terra per via del colpo capì che l'averlo trovato li per il nonno era stata solo un'ottima scusa per farlo finalmente fuori. -bene, il mio lavoro qui è finito- ridacchiò Jonathan voltando le spalle a tutti i presenti e andando via dalla piazza ovale con i due della marina che gli coprivano le spalle per evitare che qualcuno provasse ad attaccarlo alle spalle.
-Anton- urlò Veljko che sgusciò fuori dal suo nascondiglio correndo poi verso il castano che era a terra con gli occhi chiusi e tanto sangue che stava uscendo dalla sua spalla destra -CAZZO- urlò ancora il moro incurante di tutto quello che aveva detto fino a poco prima a Frad e Benj prendendo poi in braccio il castano -respira ancora...un medico forza- continuò correndo verso quella che sapeva essere la camera del ragazzo seguito a ruota dal medico che aveva ovviamente richiamato e Benj. Veljko lasciò delicatamente sul letto Anton prima di uscire e lasciare che il medico lavorasse da solo chiudendo gli occhi e cercando di calmare i battiti del suo cuore.
-credevo avrebbe ucciso te- gli disse Benj raggiungendolo.
-lo credevamo tutti noi- sussurrò Veljko lanciando uno sguardo verso la porta chiusa -invece ha provato ad uccidere uno dei suoi- e dopo quella frase i due non parlarono almeno fino a quando anche Frad e Thymen li raggiunsero.
-perché ha ucciso Anton?- domandò Frad ai due li presenti -è uno dei suoi perché farlo fuori?-
-non è ancora morto- sussurrò Veljko -e non lo so-
-o forse quella dell'ufficiale morto era solo una scusa- disse invece Thymen che era stato aggiornato da Frad mentre raggiungevano la taverna -e forse ha evitato un punto vitale volontariamente per farci crede che lui sia veramente dalla nostra parte-
-cosa stai dicendo?- domandò Veljko sorpreso.
-sto dicendo che nessuno di noi quattro accennerà ad Anton che sappiamo che fa parte della marina se sopravvivrà a quel proiettile. Dobbiamo avere l'assoluta sicurezza che sia dalla nostra parte e non dalla loro e rivelargli che sappiamo qualcosa di così importante potrebbe non aiutarci nei nostri intenti-
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Mille notti in mare
RomanceAnton è figlio di un pirata, un pirata che il ragazzo non sopporta perchè invece di rispettare la promessa che aveva fatto alla madre di tornare a prenderli li aveva lasciati al loro destino. Questo odio nei confronti del padre poi si è trasformato...