-Benj tu e Anton sarete al mio fianco mentre parlerò con Keione- disse Veljko mentre finiva di sistemarsi le ultime armi addosso prima di passare una pistola anche ad Anton che lo guardò sorpreso. -non hai armi con te e mi hai detto che la sai usare, meglio prevenire che curare Anton- e il castano si affrettò a prenderla per poi prendere anche la fondina e legarsela intorno alla vita.
-anche il bocconcino verrà con noi?- domandò Benj osservando preoccupato verso Anton.
-Benj che ti avevo detto riguardo a quel nome?- sbottò Veljko incenerendo con lo sguardo l'altro che ridacchiò.
-è ancora pieno di morsi- fu il suo semplice commento divertito per poi tornare serio -davvero è una buona idea?-
-so come difendermi e ho bisogno di scendere dalla nave- gli rispose Anton.
-sicuro di saperla usare quella?-
-si, so usare anche una spada se proprio lo vuoi sapere- si trovò a dire Anton perché non voleva che lo trattassero come un ragazzino indifeso che non sapeva come combattere.
-davvero?- domandò sorpreso Veljko -come mai sai combattere? Cosa facevi prima che ti rapissi?-
-ah ora mi hai rapito?- si trovò a ridere Anton mentre ragionava velocemente a una risposta da dare a Veljko e Benj che lo stavano entrambi guardando come ad aspettarsi una sua risposta -comunque lavoravo su una nave mercantile e sono tra quelle più soggette ad abbordaggi quindi per lavorarci noi dovevamo sapere come difenderci e come difendere il carico-
-è per questo che hai avvertito la mia presenza quella mattina- sussurrò Veljko che in realtà sentiva come se l'altro non gli stesse dicendo tutto ma per quel momento gli andava anche bene che Anton sapesse difendersi senza sapere altro.
-meglio così, almeno non dovrò tenere d'occhio un altro ragazzino sconsiderato.
-se ti stavi riferendo a me sappi che abbiamo solo undici anni di differenza-
-e sono abbastanza per definirti un ragazzino Veljko, ti ho visto crescere- disse tranquillo Benj per poi rivolgersi ad Anton -tieni gli occhi aperti e pronto a tutto okay? Keione non è da sottovalutare e se vede che voi due...-
-farò finta di essere solo uno degli uomini della ciurma di Veljko- lo bloccò Anton.
-andiamo e basta, così prima finiamo di parlare con quello li e prima possiamo bere tutto quello che vogliamo- sbottò Veljko lasciando un bacio sulle labbra di Anton, conscio che non avrebbe potuto farlo dopo, e si incamminò verso la locanda della cittadina portuale come in parte avevano già fatto alcuni uomini della sua ciurma. Anton lanciò un veloce sguardo a Benj che gli fece cenno di camminare al suo fianco.
Nonostante Veljko avesse assicurato ad Anton che non ci sarebbero stati membri della marina il castano comunque si guardò intorno per tutto il tragitto verso la taverna preoccupato di incontrare qualcuno che lo conoscesse. Solo dopo un po', guardando verso la schiena di Veljko, si accorse che avendo seguito i passi di Benj lui e l'altro erano davvero molto più indietro del loro capitano e il castano si voltò a guardare il moro per capire cosa stesse succedendo.
-io e Frad conosciamo Veljko letteralmente da quando aveva pochi mesi di vita- iniziò a parlare il moro essendosi accorto di aver finalmente attirato l'attenzione dell'altro che era stato il suo intento fin dall'inizio -e di conseguenza lo conosciamo meglio di quanto si conosca lo stesso Vel-
-devi dirmi qualcosa?- domandò Anton -altrimenti non ti saresti allontanato così tanto da Vel-
-Vel è davvero tanto preso da te, te ne sarai accorto anche da solo-
-lo so- confermò Anton avvertendo un brivido di freddo lungo la schiena per il tono che stava usando Benj nel parlargli.
-fin troppo preso da te e in se per se non è un male ma devo essere sicuro che tu non stia con lui per un secondo fine-
-un secondo fine?- domandò sorpreso Anton -certo che no-
-sicuro?-
-certo che ne sono sicuro o ti devo ricordare che a me i pirati non piacevano prima di incontrare voi?- sussurrò Anton -non ho nessun secondo fine e anche io sono preso da Veljko se non si fosse notato-
-sarà davvero meglio per te. E se ti sei inventato tutto solo per raggiungere Veljko e...-
-cosa dovrei essermi inventato?- non riuscì a trattenersi Anton mantenendo come un tono abbastanza basso che non permetteva a Veljko di sentirli. -se ti riferisci a mio padre è veramente un pirata del quale non conosco il nome, non so il suo aspetto e che ha lasciato me e mia madre indietro. Credimi non avrei mai la fantasia di inventarmi qualcosa del genere-
-va bene, ma sappi che te la vedrai con me e Frad se così non dovesse essere- chiuse li la conversazione Benj aumentando il passo per raggiungere Veljko che si era anche voltato probabilmente perché aveva detto loro qualcosa e non aveva ricevuto risposta. Anton seguì Benj anche se dentro di se non riusciva a chiedersi come mai Benj si fosse preso la briga di dirgli quelle parole: cosa veramente aveva spinto il moro a minacciarlo? Perché quella era stata una minaccia bella e buona.
-si può sapere perché siete delle lumache?- domandò Veljko quando li ebbe entrambi vicini -stavo per entrare senza di voi-
-dovevamo sgranchirci le gambe cap- disse Benj con noncuranza, come se poco prima non avesse fatto uno dei discorsi più seri di tutta la sua vita.
-certo. Amore resta accanto a me okay?- e Anton annuì a quelle parole sorvolando un attimo sul fatto che l'altro l'avesse chiamato amore. E dopo quello sguardo i tre entrarono nella locanda con Veljko che prontamente cercò con lo sguardo tutti i membri della sua ciurma che erano scesi e dopo averli individuati cercò con lo sguardo Keione conscio che il pirata fosse già li da tempo. Quando individuò il pirata sospirò pesantemente prima di mettere su un finto sorriso e dirigersi verso il pirata.
STAI LEGGENDO
Mille notti in mare
RomanceAnton è figlio di un pirata, un pirata che il ragazzo non sopporta perchè invece di rispettare la promessa che aveva fatto alla madre di tornare a prenderli li aveva lasciati al loro destino. Questo odio nei confronti del padre poi si è trasformato...