Capitolo 27

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Anton osservò il suo riflesso allo specchio, principalmente la cicatrice ormai presente sulla sua spalla destra e che gli fece nascere quasi un sorriso triste: era identica a quella che aveva sempre visto alla madre, e anche nello stesso identico punto. Non sapeva nemmeno lui come era riuscito a sopravvivere a quello sparo ma ci era riuscito e quando si era svegliato non aveva saputo se essere felice della cosa oppure no. Il nonno probabilmente credeva di essere davvero riuscito ad ucciderlo e di conseguenza avrebbe rivelato ad Emilie che lui era morto, con ovviamente qualche scusa per non dire di essere stato lui. Sua madre ne sarebbe stato distrutta a quel pensiero e Anton si sentiva davvero male per quello. Non voleva che la madre stesse male anche per lui ed era anche certo che Emilie non avrebbe retto di perdere anche lui.

-vorrei tanto dirti che sono ancora vivo mamma- sussurrò il ragazzo andando verso il suo letto e infilandosi con calma la camicia cercando di non fare troppi movimenti bruschi con la spalla destra. Anche se era passato un mese da quella ferita ancora non voleva sforzarla del tutto. Anton una volta abbottonato anche l'ultimo bottone della camicia decise di scendere con calma le scale per prendersi qualcosa da mangiare ma a metà scalinata si bloccò di colpo notando come Veljko stesse ridendo di gusto per qualcosa che aveva detto Benj. Il suo rapporto con Veljko era diventato davvero molto strano. Quando si era ripreso dal colpo che si era preso un mese prima Veljko era stato davvero molto freddo nei suoi confronti, quasi come se fossero due completi estranei e lo stesso succedeva quando facevano sesso. Se prima di quel giorno nel quale il nonno gli aveva sparato quando lui e Veljko facevano sesso sembravo come ritornare ai primi tempi con baci e carezza in quel momento non era così. Sembrava infatti come se Veljko semplicemente lo stesse usando per sfogare i suoi istinti e nient'altro. Non lo baciava più, non lo accarezzava più e soprattutto non restava con lui a dormire per poi svegliarsi insieme la mattina dopo. La cosa che l'aveva più stranito era anche stato il fatto che aveva scoperto sentendo altri parlare che era stato Vel a portarlo quasi disperato nella sua camera per farlo curare il più velocemente possibile quindi a cosa era dovuta tutta quella freddezza nei suoi confronti? Anche Frad e Benj sembravano essere diventati più freddi nei suoi confronti e gli rispondevano a monosillabi per non parlare del fatto che anche il Capitano aveva preso a guardarlo storto ogni volta che si avvicinava troppo. Anton non riusciva minimamente a capire quei comportamenti nei suoi confronti ma aveva paura allo stesso tempo di chiedere qualcosa e trovarsi ad essere insultato da quei pirati che voleva considerare la sua famiglia ma per loro non sembrava essere lo stesso.

Anton con molta calma riprese a camminare e si avvicinò a Veljiko sedendosi al suo fianco difronte al bancone.

-buongiorno- sussurrò in direzione dei due mori. Benj lo guardò inespressivo come aveva preso a fare da un mese a quella parte mentre Veljko lo squadrò attentamente con gli occhi rossi.

-se sei qui per dirmi che vuoi scopare lo faremo questa sera, non mi stressare-

-io...volevo solo parlare con te e...-

-domani ripartirò con la mia ciurma. Questo doveva essere solo un breve soggiorno per riprenderci dai mesi in mare. Tu rimarrai a terra, non ti voglio sulla mia nave- quell'ultima frase per Anton fu un colpo al cuore ma cercò di non farlo vedere al moro al suo fianco. Infondo era stato lui il primo a dire che avrebbe cambiato nave e ciurma una volta li ma un conto era dirlo e un altro era farlo, soprattutto quando per un attimo aveva anche creduto che sarebbe riuscito a far ritornare tutto come prima.

-ve bene- sussurrò Anton -io...mi troverai qui al tuo ritorno...sembra come se nessuno mi voglio tra i piedi- aggiunse poi ed era vero visto che la gente da quando il Capitano aveva preso a squadrarlo male lo trattava come un appestato. Nessuno gli rivolgeva la parola o quando lo facevano era sempre per pochissimo tempo e si dileguavano sempre con una scusa.

-e ci credo consi...-

-UNA NAVE DELLA MARINA!- urlò una donna aprendo di scatto la porta e facendo girare verso di se tutti i presenti. Prontamente Veljko tirò uno sguardo di odio verso Anton ma rimase sorpreso nel notare lo stupore e al contempo il terrore negli occhi del castano al suo fianco. Possibile che non fosse stato il ragazzo a richiamare quella nave.

-andiamo- disse Veljko guardando verso Benj che annuì e si diressero insieme verso la spiaggia dove avrebbero accolto gli uomini della marina che erano appena arrivati. I due vennero seguiti non solo da altra gente curiosa, principalmente altri pirati pronti a combattere, ma anche da Anton. Anton che voleva capire chi fosse sbarcato su quell'isola. -porca puttana- disse con voce strozzata Veljko quando riconobbe il ragazzo a capo di quel piccolo gruppetto di soldati della marina che stavano camminando con calma sulla passerella di terra prima di arrivare sulla spiaggia. Anche ad Anton venne un colpo quando riconobbe il biondo che stava arrivando. Aveva sperato tutto tranne di vedere proprio lui li che quando lo vide ghignò.

-ma da quanto tempo amore mio- disse Travis sorridendo verso Veljko lasciando per un momento Anton confuso perché non aveva capito con chi stesse parlando l'altro.

-va via da quest'isola Travis- sbottò Veljko che fece girare verso di se di scatto Anton con il cuore che aveva preso a battere a mille.

-è così che tratti il tuo ragazzo?-

-non sei più il mio ragazzo da quando ho scoperto che eri uno della marina- ringhiò Veljko mentre Anton sentiva sempre di più il suo cuore andare a pezzi per quello che aveva appena scoperto: anche il ragazzo che amava era stato prima del suo rivale di una vita.

-oh andiamo solo perché mi sono finto il tuo ragazzo per fotterti il tesoro che stavi cercando e darlo alla marina non puoi avere tutto questo rancore nei miei confronti-

"cazzo se Veljko mi uccide appena scopre che sono della marina" pensò Anton sentendo quelle parole.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora