Capitolo 38

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Emilie si portò una mano davanti agli occhi per proteggerli leggermente dal sole prima di abbassarla e guardarsi intorno in cerca del figlio. Non ci mise molto ad individuarlo visto che era vicino la prua della nave ma si bloccò a metà strada dal raggiungerlo perché lo vide lasciare un bacio sulle labbra di quello che era il capitano della nave. Un sorriso le nacque sul volto a quella scena e si chiese come mai i due ragazzi non glielo avessero accennato la sera prima di avere una relazione. Che Anton avesse paura di una sua possibile reazione? Di certo avrebbe fatto notare ai due che era a conoscenza della cosa non appena si fossero accorti della sua presenza.

Emilie quindi decise di chiudere gli occhi per godersi nuovamente il profumo del mare di prima mattina, che le era mancato da morire in quegli anni, e li riaprì per trovarsi nuovamente faccia a faccia con il moro con la bandana che la sera prima l'aveva guardata sconvolto prima di sparire in cambusa e che la stava nuovamente guardando sconvolto.

-ho qualcosa in faccia? È da ieri che mi guardi in modo strano- si azzardò a chiedere Emilie incrociando le braccia al petto mentre Benj malediceva mentalmente Frad per avergli fatto credere di essersi sbagliato perché quella che aveva difronte era davvero Emilie Soleil. Emilie che doveva aver trovato i suoi vecchi vestiti visto che indossava la divisa da pirata che usava solitamente quando navigava con loro e aveva coperto in parte i suoi capelli rossi con una bandana nera.

-no, bentornata sulla Gintaras- sussurrò Benj tanto che Emilie lo guardò confusa: non si era sognata il "bentornata" detto dal moro vero?

-mamma- la donna però venne riscossa dal richiamo del figlio che probabilmente si era accorto della sua presenza e che l'aveva appena finita di squadrare da testa a piedi -cazzo se stai bene così-

-lo so tesoro- sorrise Emilie facendo un giro su se stessa -ora posso chiederti il nome del tuo ragazzo?- aggiunse poi sorridendo in direzione di Veljko che sbiancò -sai ieri mi ha aiutata a scappare ma ancora non so il suo nome- Anton la guardò come per dirle che lo sapeva eccome il nome di Vel visto che lo aveva nominato la sera prima ma poi capì che la donna doveva aver usato la cosa come scusa per fargli capire che aveva scoperto di loro due.

-mi chiamo Veljko- disse il moro.

-bene, puoi chiamarmi tranquillamente Emilie senza continuare a rivolgerti a me in tono formale, anzi non voglio che nessuno qui lo faccia- disse seria la rossa senza accorgersi del mezzo sorriso che aveva messo su Benj a quelle parole. La donna stava per aggiungere altro se solo la sua pancia non avesse preso a brontolare.

-oh ti sei svegliata tardi e non hai mangiato nulla- disse Anton -sono certo che in cambusa sia rimasto qualcosa-

-ti accompagno io- disse prontamente Benj lasciando perplessi gli altri tre -in cambusa intendo, così puoi mangiare-

-ehm...okay- sussurrò Emilie che era certa di ricordarsi la strada ma ancora non voleva dire al figlio di essere sulla nave del padre. Quindi la rossa si trovò a seguire il moro per una strada che conosceva fin troppo bene. -posso dire che sei strano-

-mi dispiace per il mio comportamento di ieri sera e poco fa- disse prontamente Benj conscio che erano da soli e sanza Anton o Veljko nei paraggi che potevano sentire cose che non dovevano sentire al momento -ma mi sono preso un colpo-

-e come mai?-

-be' non sempre capita di rivedere una persona dopo quasi ventiquattro anni Emilie- disse Benj mentre la rossa si bloccava.

-tu mi conosci- disse lei osservandolo attentamente -tu...facevi parte della ciurma di Thymen- arrivò da sola alla conclusione -ma...io non mi ricordo di te- ed era seria visto che veramente non si ricordava di lui. Che fosse stato qualcuno che aveva visto per pochissimo tempo? Benj non le rispose subito ma la fece semplicemente entrare nella cambusa.

-Frad abbiamo un ospite speciale che vuole una ricca colazione- attirò l'attenzione dell'altro uomo Benj mentre Emilie sgranava gli occhi nel capire che anche Frad era rimasto su quella nave. Il pirata si voltò verso di loro prima confuso e poi sgranando gli occhi riconoscendo Emilie.

-Emilie-

-esatto e per la cronaca non mi sono sognato niente ieri. Avevo ragione e basta- sbottò Benj incrociando le braccia al petto.

-ciao Frad- sussurrò la donna con le lacrime agli occhi mentre Frad le sorrideva a sua volta.

-siediti immediatamente. Cosa vuoi mangiare?- chiese Frad ignorando completamente Benj. Emilie si sedette e sorrise.

-quello che vuoi, mangio di tutto- poi la rossa si voltò verso Benj -ancora non ho capito chi tu sia-

-qualcuno che per nasconderti nuovamente in una cassa di stoffe ti chiederà dieci monete d'oro invece che due- sorrise Benj aspettando che la rossa realizzasse.

-Benj?- e annuì confermandole di essere proprio lui -eri un bambino e adesso...oh cavolo hai detto davvero bentornata prima e non benvenuta-

-già Emilie, bentornata tra noi- confermò Frad porgendolo una ciotola davanti con quella che sembrava essere una zuppa dall'aspetto dubbio ma la rossa conosceva la abilità culinarie di Frad e sapeva che quella zuppa sarebbe stata sempre una delle più buone.

-ora però ho una domanda da farvi...Thymen?-

-Emilie- sussurrò Frad -voleva tornare da te, lo ha sempre voluto e credimi non ti ha mai dimenticata-

-ma, perché non è mai tornato a prendermi e ci deve essere un ma nella tua frase-

-non poteva farlo- continuò Benj per il cuoco -è stato bloccato e sono certo che lui ti spiegherà tutto meglio quando vi rivedrete tra qualche mese-

-qualche mese?- domandò sorpresa Emilie.

-si, eravamo in viaggio per raggiungere l'isola di una mappa con un tesoro e Anton...aspetta un attimo se Anton è tuo figlio ed è figlio di un pirata significa che...- Frad guardò sconvolto verso Emilie che annuì.

-è figlio di Thymen-

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora