Capitolo 39

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-ehm...Frad stai bene?- si azzardò a chiedere Veljko entrando in cambusa e notando come l'uomo stesse si cucinando i loro pasti ma che al suo fianco ci fosse anche Emilie che stava usando i suoi coltelli in tutta tranquillità. Tutti sulla nave infatti sapevano che la cambusa era il regno di Frad e anche che nessuno poteva usare i suoi strumenti senza permesso perché altrimenti se la sarebbe vista molto brutta.

-si perché?- domandò l'uomo innocentemente, perché aveva capito eccome cosa avesse letteralmente confuso il suo capitano.

-be' di solito non fai cucinare nessuno- gli fece notare proprio Veljko e Frad ridacchiò.

-è vero ma Emilie è molto brava e diversamente da tutti voi non fa disastri con la mia roba- e l'uomo sorrise verso la rossa che ricambiò il suo sorriso continuando tranquillamente a cucinare come era anche solita fare quando ancora viaggiava in mare con Thymen.

-uh...tu e Benj sembrate un po' strani ultimamente- borbottò Veljko sperando di non farsi sentire ma in realtà Frad lo capì eccome e sorrise in direzione di Emilie prima di tornare a concentrarsi sul pesce che avevano pescato quella mattina stessa.

-allora cap, cosa sei venuto a dire qui sotto? Sai è da un bel po' che Emilie cucina con me ma nessuno di voi se ne è mai accorto- fece notare Frad.

-siamo parecchio vicini all'isola indicata dalla mappa- si decise a dire Veljko -più di quanto avevamo calcolato io e Anton- spiegò poi il moro incrociando le braccia al petto.

-mi stai dicendo che in due avete sbagliato a leggere una mappa?-

-no, che la mappa era disegnata male e con le distanze sbagliate- sbottò Veljko -ho fatto controllare la rotta anche a Benj per sicurezza-

-possono anche aver messo le distanze sbagliate per depistarvi- si unì alla conversazione Emilie pensandoci attentamente.

-considerando che questa mappa l'abbiamo trovata in quello che doveva essere il tesoro effettivo non mi sorprenderebbe- si trovò a pensare anche Veljko -arriveremo all'isola in massimo due giorni- aggiunse poi il moro.

-ottimo, qualche nave della marina in vista?- chiese per sicurezza Frad guardando principalmente verso Emilie preoccupato. Certo la donna aveva rivelato a lui e Benj di aver inscenato il suo suicidio per far si che Jonathan non pensasse a un rapimento ma la prudenza in quei casi non era mai troppa e loro dovevano assolutamente evitare di farsi inseguire da Jonathan Soleil.

-no, nessuna. Qualche nave mercantile si ma nulla di più. Siamo al sicuro in questo momento non dovete preoccuparvi- disse serio Veljko prima di fare un cenno del capo ai due e ritornare sul ponte dove raggiunse Anton in poche falcate. -a cosa stai pensando?- gli chiese mettendogli un braccio intorno alla vita.

-a mio padre- rispose sinceramente Anton distogliendo solo per un istante lo sguardo dal mare -sai...adesso che mia madre è qui ci sono alte possibilità che possa riconoscere meglio di me mio padre e io non so se sono pronto a scoprire chi sia e soprattutto perché non è mai tornato a prenderci-

-andrà tutto bene Anton- sussurrò Veljko -sarò al tuo fianco sempre e comunque- e per confermare quelle parole prese per la vita il castano baciandolo sulle labbra con calma anche se quel bacio inizialmente casto si trasformò velocemente in altro.

-Vel siamo sulla prua della nave- sussurrò Anton sulle labbra del pirata -non possiamo- aggiunse poi accarezzandogli una guancia.

-odio il non poterti avere quando voglio solo perché sono il capitano e devo controllare la mia nave- sbuffò il moro -Frad lascia che tua madre cucini insieme a lui comunque- aggiunse poi ricordandosi di non aver detto quel particolare al suo ragazzo.

-non avevi detto che Frad non permette a nessuno di toccare la sua roba?-

-esatto, sono rimasto sconvolto anch'io. La sua risposta è stata che tua madre è brava a cucinare ma non me la racconta giusta. Così come non me la racconta giusta Benj- aggiunse poi Veljko.

-sembra come se...aspetta un attimo Vel- disse prontamente Anton sgranando gli occhi -Benj e Frad da quanto tempo sono su questa nave?-

-be'...da quando era capitano Thymen, non so di preciso quanti anni Frad ma Benj letteralmente da quando ha iniziato...perché?-

-perché mia madre...mi ha chiesto la prima sera che è stata qui chi facesse parte della tua ciurma e se fossero tutti giovani come noi-

-cosa stai cercando di dirmi?-

-che forse sono strani perché conoscono mia madre- Anton non ci aveva minimamente pensato a quella possibilità, non nell'immediato, ma anche il fatto stesso che sua madre sembrasse essere completamente a suo agio su quella nave doveva farglielo capire prima.

-tu pensi che...-

-mio padre fosse uno dei pirati della vecchia ciurma del Capitano- dirlo ad alta voce gli sembrò un po' strano ma non poteva essere davvero altrimenti.

-ciò spiegherebbe molte cose ma...perché non dirtelo non appena si è accorta della cosa? O anche Frad e Benj...perché non ti hanno detto nulla?-

-non lo so ma sono intenzionato a scoprirlo- rispose serio Anton che aveva visto proprio Benj in disparte con Carl mentre gli spiegava qualcosa guardando verso una delle vele dell'albero maestro -Benj- richiamò il moro che lo guardò confuso e lo raggiunse.

-si? C'è qualche problema?- domandò preoccupato il moro.

-io e Anton stavamo parlando poco fa e ci siamo accorti di una cosa- disse prontamente Veljko mentre Benj alzava un sopracciglio confuso.

-tu e Frad conoscete mia madre da molto più tempo non è vero?- chiese proprio Anton e anche se Benj cercò di rimanere impassibile si tradì da solo sgranando gli occhi -cazzo davvero? Mio padre era uno della vostra vecchia ciurma?-

-si- si arrese Benj.

-chi? L'ho conosciuto e...-

-Anton- lo bloccò Benj -sistemerete tutto te lo prometto ma non posso dirti niente, l'ho promesso ad Emilie-

-ma...puoi dirmi almeno se mio padre sapeva della mia esistenza?- si arrese Anton, avrebbe provato a chiedere direttamente alla madre nei giorni a seguire.

-no Anton, non sapeva di te altrimenti credo che le cose sarebbero andate diversamente- aggiunse l'ultima parte quasi in un sussurro.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora