Capitolo 22

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-con Vel non siamo mai tranquilli, viene a spifferarti sempre tutto- rise Benj prima di ricordarsi della presenza anche di Anton li con loro e ricomporsi -il ragazzo qui è un nostro nuovo acquisto, si chiama Anton-

-Capitano- disse semplicemente Anton chinando semplicemente la testa anche perché non sapeva cos'altro fare in quella situazione.

-è sempre bello vedere carne giovane che si unisce alla nostra causa- sorrise Thymen chiedendosi anche perché gli occhi verdi del ragazzo, che stava tenendo fin troppo bassi, gli sembrassero così stranamente familiari.

-fino a quando la carne giovane non diviene un pericolo- sbottò Veljko fulminando con lo sguardo Anton prima di voltare le spalle a tutti i presenti e dirigersi fuori dalla locanda a passo di marcia sotto lo sguardo più che confuso di Thymen.

-ma cosa...-

-con permesso Capitano, mi allontanerei anch'io- disse Anton che non voleva restare li a sentir parlare male di lui. Vide l'uomo annuire leggermente e Anton scappò letteralmente da quella situazione andando a sedersi in uno dei tavolini ancora liberi della locanda e chiudere gli occhi cercando di ricacciare le lacrime indietro perché non aveva nessuna voglia di piangere in quel posto pieno di pirati.

-spiegatemi cosa mi sono perso, ora- disse serio Thymen verso Benj e Frad.

-problemi d'amore- sbottò Benj incrociando le braccia al petto.

-è tornato quel coglione della marina? Che ha fatto al mio figlioccio?-

-non si tratta di Travis- scosse la testa Frad -per fortuna Vel l'ha dimenticato velocemente ma...ecco tra lui ed Anton è nato qualcosa, anche molto più velocemente di com'era successo con Travis- iniziò Frad per poi continuare a parlare e spiegare tutto quello che era successo a quello che si era ancora il suo capitano ma che era anche sempre stato il suo migliore amico. Thymen lo ascoltò in completo silenzio fino a quando Frad non arrivò al momento in cui erano arrivati all'isolotto ovale.

-quindi mi stai dicendo che il coglione della marina ha così tanto minato la fiducia di Vel negli altri da non dare nemmeno un briciolo di possibilità a quel ragazzo?- chiese per sicurezza Thymen e vedendo Frad annuire sbuffò -e immagino anche che diversamente da come ha fatto con quel coglione al castano non abbia raccontato un cazzo della sua vita e pretende di sapere la sua-

-non sappiamo se Vel abbia detto qualcosa ad Anton sinceramente- disse Benj -ma da come prima vi stava osservando credo proprio di no-

-vado a parlare con il ragazzino- disse allora Thymen e con molta calma, ignorando completamente la gamba sinistra che gli stava chiedendo pietà visto che quel giorno era stato fin troppo tempo in piedi sforzandola, raggiunse il tavolino sul quale si era seduto Anton da solo -posso?-

-Capitano certo- disse Anton scattando in aria non essendosi minimamente aspettato la sua presenza li.

-perdona il mio essere schietto ma ho bisogno di sapere una cosa da te-

-mi dica tutto- sussurrò Anton non capendo cosa l'altro potesse volergli chiedere.

-il segreto, i segreti che stai mantenendo con Veljko posso fare del male a lui o a noi tutti?- domandò serio e Anton rimase un attimo interdetto da quella domanda ma poi si diede dello stupido da solo perché arrivò alla conclusione che ovviamente Benj e Frad avessero detto tutto quello che era successo tra lui e Veljko in quel periodo visto quanto sembravano andare d'accordo fra loro.

-no, nessuno di voi. L'unica persona alla quale quei segreti se rivelati possono fare del male sono io- e Anton ci era arrivato parecchio velocemente a quella consapevolezza. Così come nella marina era sempre stato preda delle ire e degli scherzi degli altri perché figlio di un pirata li non sarebbe stato da meno se tutti avessero scoperto a quale famiglia appartenesse con l'unica differenza che in quel caso sua madre almeno non ci sarebbe andata di mezzo.

-me lo puoi giurare sul tridente di Nettuno che nessuno di noi rischierà per via dei tuoi segreti? Ne ho davvero bisogno di questa conferma perché questa gente dipende da me e...-

-si Capitano- lo interruppe Anton che non ne poteva davvero più di tutta quella situazione -sono l'unica persona alla quale quei segreti farebbero del male se scoperti, glielo giuro sul tridente di Nettuno- era la prima volta che Anton faceva un giuramento del genere ma era certo che fosse molto più importante di qualunque altro giuramento avesse mai fatto in tutta la sua vita.

-Veljko viene da un momento non proprio...bello diciamo così- disse ad un tratto Thymen che aveva letto eccome la sincerità in quegli occhi che finalmente aveva capito chi gli ricordassero: la sua Emilie, erano dello stesso verde di quelli della sua Emilie. -si è fidato di qualcuno che gli ha voltato le spalle e adesso fa fatica a fidarsi nuovamente di qualcuno. Non voglio giustificarlo del tutto perché quello che ti ha fatto passare non è bello lo ammetto ma sto cercando di farti capire in parte da cosa sia dipeso il suo comportamento-

-io...-

-non potevi saperlo se come immagino non ti ha mai detto nulla di lui- lo bloccò questa volta Thymen -ho visto però e sentito soprattutto la sincerità nelle tue parole e credimi quando dico che proverò a parlargli e farlo ragionare perché tu non sei la stessa persona che lo ha ferito e deve darti la possibilità che meriti. Ovviamente prometti di dire la verità a Veljko quando ti sentirai pronto a farlo?-

-se Veljko non mi costringerà ad espormi davanti a tutti potrei parlarne solo con lui tranquillamente- sussurrò Anton che tutto si era aspettato tranne trovare quell'uomo così cordiale e soprattutto voglioso di aiutarlo con Veljko. Sperava davvero Anton a quel punto che il Capitano potesse risolvere quel distacco che si era creato tra loro anche se forse non doveva sperarci troppo.

-è il tuo segreto e non devi sentirti costretto a condividerlo con tutti. Solo con le persone delle quali ti fidi- confermò Thymen -benvenuto nella nostra grande famiglia Anton- aggiunse poi con un sorriso prima di alzarsi e allontanarsi da quel tavolo lasciando nuovamente da solo Anton.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora