Capitolo 34

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Anton scoppiò completamente a ridere staccandosi leggermente da Veljko che sbuffò invece guardando storto il suo ragazzo e incrociando le braccia al petto.

-hai finito?-

-sei un caso perso- scosse invece la testa il castano tornando poi in posizione e lasciando che il suo ragazzo gli mettesse una mano intorno alla vita e l'altra intrecciata con la sua -concentrati amore- aggiunse poi dandogli il via con la testa per iniziare a muoversi e Veljko lo fece ripetendo i passi che da quella mattina Anton gli stava insegnando.

-ballare non fa per me-

-ma sai anche tu che io non posso entrare in quella sala da ballo e l'unico modo che avrai per parlare con mia madre senza mio nonno tra i piedi sarà proprio ballare con lei quindi ti devi esercitare- disse serio Anton stando attento ad ogni movimento di Veljko che stava poco alla volta mostrando dei piccoli miglioramenti, almeno non gli aveva più pestato i piedi dopo la terza volta che avevano provato.

-non posso davvero credere che tuo nonno dia ogni sera un ballo, sarà una falsa informazione quella che ci hanno dato ieri in taverna- borbottò Veljko cercando allo stesso tempo di concentrarsi sul ballo che lui e Anton stavano portando avanti senza musica sul ponte della sua nave. Ormai era sera tarda e non si vedeva nemmeno tanto bene ma sapeva il moro che doveva continuare se voleva in qualche modo sembrare credibile.

-conoscendolo avrà deciso di trovarle un marito il più velocemente possibile. Lo aveva già fatto qualche anno fa e mi ricordo due mesi interi con balli ogni maledetta sera- sbottò Anton -non ha mai capito i no di mia madre-

-ricordami com'è, di aspetto intendo- cercò di sviare il discorso Veljko vedendo lo sguardo smerarlo del suo ragazzo adombrarsi.

-ha i miei occhi, capelli rossi ed è molto bassa, molto più di me- sussurrò Anton ripensando alla madre e di come fosse stato costretto dalla donna a ballare con lei ogni singola sera per evitare potenziali mariti -e si chiama Emilie-

-capito- annuì Veljko -devo semplicemente trovare qualcuno con i tuoi stessi occhi-

-esatto amore- sorrise Anton bloccandosi di colpo -questa volta andava bene-

-spero di riuscire a sembrare credibile anche a quel ballo e che tuo nonno non mi riconosca- sbottò Veljko.

-ti sistemo io in modo che non ti riconosca, l'unico problema saranno gli occhi ma per quello basta che non guardi nella sua direzione- e Veljko sorrise a quelle parole prima di perderlo il sorriso nel vedere arrivare verso di loro Frad e un Benj che era parecchio arrabbiato.

-hai cambiato la rotta cap?- domandò proprio Benj incrociando le braccia al petto -perché stiamo andando verso la città che è governata da quel pezzo di merda di Jonathan Soleil?-

-non li hai avvisati?- domandò Anton verso il suo ragazzo sorpreso dalla cosa perché credeva davvero che l'altro l'avesse fatto.

-no- scosse la testa Veljko mentre i due uomini continuavano a guardarli confusi -so che dovevo avvisarvi della mia decisione ma mi avreste sconsigliato di farlo quindi ve lo dico adesso: stiamo andando a recuperare la madre di Anton e poi continueremo con la ricerca del tesoro-

-ma...-

-mi dispiace- interruppe Benj Anton -ma non posso lasciare mia madre li da sola che mi crede morto. Lei ha sempre voluto andare via di li e adesso che posso portarla via...vi giuro che sarà una cosa veloce-

-abbiamo tutto sotto controllo- continuò Veljko -anche un mezzo piano per poterla portare qui-

-ma ma ma...- provò a dire Benj solo che Frad gli mise una mano sulla spalla sospirando.

-va bene ragazzi, ma potevate avvisarci anche perché dovevamo contare le provviste anche per una persona in più per non parlare del fatto che Anton non può scendere dalla nave, non quando siamo andando nella città di Jonathan che lo crede morto-

-ha bisogno di me...mi nasconderò per bene e non mi farò vedere ma non impeditemi di scendere. Mia madre conosce solo me e prima di fidarsi di Veljko e seguirlo sulla nave dovrà almeno vedere il mio volto- cercò di farsi valere Anton.

-io continuo a dire che non c'è veramente bisogno di fare una cosa del genere, posso anche dirle il tuo nome e...-

-no, meglio che non mi nomini li e lo sai anche tu- sbuffò Anton -davvero starò tranquillo e se non ti fidi a lasciarmi da solo puoi portare qualcun altro con noi ma non possiamo essere più di tre per muoverci sulla scialuppa-

-Anton ha ragione e per quanto non sia un bene che lui scenda dalla nave- sospirò Frad -la prossima volta che vi viene qualche idea del genere, e non mi importa se tu sei il capitano di questa nave ufficialmente Veljko, dovete almeno avvisare noi due-

-siete odiosi. Tra quanto arriveremo?-

-se il vento continua ad essere favorevole come questa sera in un giorno saremo li- rispose Benj osservando per un attimo verso il mare e non verso i due ragazzi che aveva difronte. -spero solo che il vostro piano funzioni veramente e non ci metta tutti in pericolo- concluse il discorso Benj voltando loro le spalle e andando verso il timone visto che doveva dare il cambio all'altro pirata li presente.

-dovrai aggiungere una fermata in più al nostro viaggio e ci metteremo giorni in più rispetto a quelli che avevamo calcolato. Thymen non ne sarà contento-

-ma sa perfettamente che ogni tanto possono esserci degli imprevisti. Fare fermate in più non è un problema e non mi farete cambiare idea. Vado a riposarmi visto che il mio ragazzo mi ha fatto stancare fin troppo oggi- e così dicendo Veljko superò Frad per andare verso la sua cabina.

-sappi Anton che non c'è l'ho con te ma doveva parlarcene prima di questa idea-

-pensavo lo avesse fatto in realtà, me lo ha proposto quando eravamo ancora sull'isola quindi credevo davvero vi avesse già spiegato tutto...saremo molto attenti, su questo non devi minimamente preoccuparti- concluse Anton prima di raggiugere velocemente il suo ragazzo per dormire anche lui conscio però che forse non sarebbe riuscito a farlo del tutto.

Mille notti in mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora